Post dedicato a tutti coloro che
sanno apprezzare la dolcezza siciliana, ma anche l’asprezza; nessuna delle due componenti
della sicilianità è inscindibile dall’altra, insieme formano un amalgama
indissolubile. Pensate ad uno dei piatti più tipici della tradizione siciliana:
la pasta con le sarde, in cui accanto al gusto deciso e saporito delle sardelle
fresche (non oltre le otto ore dalla pesca, perché altrimenti se ne altera il
sapore), delle acciughe salate, del finocchietto selvatico, ecc. si usa anche l’uva
passa (la ricetta completa la trovate qui).
A Dulcinea del Toboso.
mi sa che per questo ponte sei ritornato a Itaca, vero?
RispondiEliminaNo, Antonio, niente Itaca ... manco dall'estate scorsa e le immagini sono di repertorio; in genere quando trovi qui immagini che la evocano è per nostalgia, non perché ci sia appena stato.
RispondiEliminaCiao
Mi spiace che tu non sia tornato, ripensavo stamattina a quell'appaiata dolce-aspro tipica della sicilianità e la mettevo in relazione a quella che io chiamo accogliente diffidenza dei salentini, antinomie tipiche delle isole, non solo geografiche anche culturali, di terre arse dal sole e periferiche ad ogni centro, visto sempre come qualcosa di irraggiungibile. E' una visione destinale la nostra, che nasce dalla storia ma a fatica vi si attiene perché la storia non può bastare...mi capita di pensare quando arrivo al lavoro...poi mi spengo!
EliminaLa "tua" Sicilia, in quanto a dolcezza ed asprezza, somiglia alla "mia" Calabria; paradisi terrestri abitati da diavoli. Anche quelli che sono emigrati, come noi.
RispondiEliminaLa nostalgìa mi assale in questo periodo in particolare; il mare, le ginestre, i gelati ed i dolciumi in genere, in primis la brioche con il gelato.
Andrò - nelle previsioni è così - a risciacquare i panni in quel mare Jonio che ci accomuna ed unisce sentimenti struggenti per quelle terre piene di Storia, Civiltà e Cultura/e (passate e, forse, presenti).
Ti dedico una poesia di Enotrio; faresti bene a trovare il libro (Carte segrete)con i suoi scritti:
"
Pecchì
Cosi, figuri e fatti calabrisi:
mancu sacciu pecchì!
No passa nu mumentu
chi no mi veni a menti
chistu cazzu i paisi.
"
Ciao Garbo da luigi (e=mc2)
La dolcezza della mia Itaca è l'aria pulita, i suoni della natura, il silenzio e anche il buon cibo.
RispondiEliminaLa pasta con le sarde è la mia preferita ma credo che quella vera devo ancora assaggiarla, capiterà quando riuscirò a visitare la Sicilia.. :-)
Grazie per il pensiero musicale. Era da molto che non ascoltavo Einaudi e l'ho confuso con la colonna sonora di A beautiful mind..
Ciao
Julia