Olga Kurylenko |
Olga Kurylenko |
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles:
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
- Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.
(Charles Baudelaire, Les fleurs du mal, IV Correspondances,
1857).
Il cielo di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova |
Giuseppe Tornatore |
La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.
Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un'unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.
Profumi freschi come la pelle d'un bambino
vellutati come l'oboe e verdi come i prati,
altri d'una corrotta, trionfante ricchezza
che tende a propagarsi senza fine- così
l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.
Olga Kurylenko e Jeremy Irons |
"-Ogni giorno il sogno che una volta conoscerò
qualcuno. Ah! Se solo sapeste quante volte mi sono innamorato in questo modo!
-Ma come, di chi?
-Di nessuno, di un ideale visto in sogno. In sogno creo dei
romanzi interi."
(Fëdor Dostoevskij, Notti Bianche).
“La corrispondenza è soprattutto
una storia d’amore …” dice Giuseppe Tornatore del suo ultimo film e mi colpisce
quel “soprattutto”, perché vuol dire che chiunque volesse vedervi “solo” una
storia d’amore non coglierebbe le infinite sfumature di questo film e, d’altra
parte, l’amore è la chiave fondamentale per comprendere questa nuova storia che
il grande regista italiano vuole narrarci.
Una storia d’amore alta, sublime,
intensa, “stellare” (è il caso di dirlo), ma si tratta soprattutto di un amore
per corrispondenza, di un amore che in gran parte si consuma “virtualmente”,
attraverso bigliettini, mazzi di fiori, sms, telefonate, cd con messaggi
videoregistrati, conversazioni su Skype … solo nella prima scena i due
protagonisti si vedono insieme e si tratta di un saluto dopo un incontro fugace
in un albergo, un saluto che a posteriori potremmo dire straziante, perché sarà
l’ultimo che i due si scambieranno di persona e forse l’ultimo in cui entrambi
sono ancora vivi.
Per il resto, si intuisce che
questo amore a distanza, quando avverte l’esigenza di fisicità, faccia
incontrare Amy ed Ed (così si chiamano i due innamorati), in qualche hotel o
per periodi un po’ più lunghi e certo più intimi, nella casa di lui nel lago
d’Orta, un piccolo gioiello di romanticismo, incastonato fra la Valstrona e la
Valsesia, in Piemonte.
E non potrebbe essere
diversamente per un amore che nasce fra due persone separate da più di
trentanni di differenza di età e di cui uno, Ed, non è libero, è sposato e ha
due figli, la maggiore è persino di tre anni più vecchia della sua giovane
amante, mentre il figlio più piccolo è un ragazzino in età scolare.
Olga Kurylenko |
Olga Kurylenko |
Giuseppe Tirnatore |
Ed è un docente universitario di
astrofisica, di fama internazionale, mentre Amy è una studentessa fuori corso
di Astronomia, si incontrano nelle aule universitarie ed è li che
presumibilmente scocca la scintilla fra loro due; ma non si tratta
semplicemente di una banale infatuazione dell’allieva per il maestro per
quanto riguarda lei, o una altrettanto banale crisi di mezza età che porta il
maschio in declino alla ricerca di carne giovane per dimostrarsi di essere
ancora piacente e “potente”.
Qualunque sia il sentimento che
lega queste due persone non è niente di banale, niente che possiamo liquidare
con i miseri pregiudizi del moralismo, fin dalle prime parole, dai primi
sguardi dalle prime ardenti carezze ti rendi conto che li lega una scintilla
divina, che una folgorazione li accende e fa si che ardano l’uno per l’altro.
Edward Phoerum è una figura
faustiana, uno studioso che ha trascorso tutta la sua vita ad osservare le
stelle, le galassie, i buchi neri, tutto ciò che si trova a distanze immense da
lui, trascurando quasi del tutto di far caso alle cose vicine; certo, questo
non gli ha impedito di fare una splendida carriera universitaria, di divulgare
le sue ricerche riscuotendo un certo successo e un certo rispetto nella
comunità degli studiosi della sua disciplina e fra i suoi allievi, una persona
estremamente soddisfatta dei suoi risultati scientifici, sicura di sé e del
valore del suo lavoro, è riuscito anche a sposarsi, ad avere dei figli e ad
essere anche un marito e un padre accettabile, anche se non sempre presente, ma
non è mai stato felice.
Amy Ryan, questa giovane e bella
ragazza di meno di trentanni è la sua felicità, tutti quelli che lo conoscono,
i suoi amici ed anche la sua stessa figlia se ne rendono conto, gli occhi non
gli si sono mai illuminati così, nemmeno quando guardava le stelle, ed Amy è
certamente la sua stella più splendente, quella che splende soltanto per lui.
Jeremy Irons |
Jeremy Irons e Olga Kurylenko |
Giuseppe Tornatore |
Lei, Amy, vede in lui un
bell’uomo, ancora attraente e molto affascinante, uno che riesce a stimolare
non solo il suo corpo ma anche la sua intelligenza, da pari a pari, senza farle
sentire il peso dei suoi anni e della sua esperienza, uno che con orma lieve
traccia orme profonde nell’animo di lei, ma soprattutto un uomo molto attento e
innamorato, qualcuno che la fa sentire amata, qualcuno che è felice che lei
esista e si ritiene fortunato per averla incontrata.
Se cominciate a pensare che si
tratti soltanto di un amore virtuale, che La corrispondenza sia la
ricostruzione di un amore eccezionale basato quasi esclusivamente su uno
scambio di missive, anche se non odorano di carta pregiata e d’inchiostro, come
accadeva un tempo, come era d’uso fra i grandi letterati dei due secoli appena
trascorsi, dei loro amori nero su bianco, delle loro parole tenere e
strazianti, scambiati con donne (o uomini) eccezionali, che hanno saputo
rispondere tono su tono, siete fuori strada.
Questo film non parla soltanto di
un amore epistolare, o della reciprocità di sentimenti testimoniata da alcuni
supporti silicei digitali, come vogliono i nostri giorni, parla anche e
soprattutto di una corrispondenza di anime, di una affinità elettiva fra due
esseri umani, della scoperta che da qualche parte esiste qualcuno che è
strettamente legato al nostro destino dalle stelle.
E sono, infatti, le stelle a
farli incontrare, la comune passione per l’astronomia, in particolare per
l’astrofisica a legarli, anche se questo avviene relativamente tardi nella vita
di lui, e gli lascia solo poco tempo (quei pochi anni di vita che gli
rimangono) per poter godere dell’evento più grande capitatogli in tutta la sua
esistenza.
Olga Kurylenko |
Olga Kurylenko |
Pur nella loro particolarità e
peculiarità, nessuno dei due è una persona straordinaria ed eccezionale se non
per l’altro che lo guarda con gli occhi dell’amore; Ed è un professore
brillante, intelligente, ancora piacente, benestante, ma non è un genio, e
certamente Amy potrebbe trovare uomini più giovani e più belli di lui da amare,
la ragazza poi sembra più quella della porta accanto, che indossa vestiti
ordinari anche comodi senza curare molto l’eleganza e senza sottolineare troppo
la bellezza del suo corpo.
Solo in un paio di occasioni,
quando è accasciata nuda nella doccia o quando esce nuda da un calco artistico
di gesso ti accorgi che ha un fisico straordinario, di una bellezza cruda che è
quasi dolorosa a vedersi, non è la bellezza felina e sinuosa di una vamp, ma
quella di un fisico dalle belle forme piegato dal dolore, e fa riflettere che
le uniche occasioni in cui è nuda siano eventi spiacevoli.
Non si tratta dunque dell’amore
fra persone straordinarie, un perdere la testa per un essere eccezionale, ma di
un rapporto basato su corrispondenze puntuali di segrete e misteriose congiunture,
di arcane affinità, di correnti di reciproca attrazione e simpatia, in molti
casi ancora oscura a loro stessi, tutta da svelare, che può fare persino paura
… non a caso il film si apre con la trattazione quasi divertita del mistero che
sono l’uno per l’altro e dei numerosi “doppi” che ciascuno di loro
possiederebbe.
Non è, per intenderci, il
professore che perde la testa per la bella gnocca che lo fa sentire ancora
maschio, anzi preferito ai maschi più giovani, o l’allieva che perde la testa
per il professore pieno di fascino e di sapienza, nelle cui pieghe delle parole
scorge verità ancestrali che vengono comunicate solo agli iniziati; si tratta
piuttosto di quel colpo di fulmine che, se sei fortunato, ti capita una volta
nella vita.
Olga Kurylenko |
Olga Kurylenko |
Non so perché entrambi decidano
di accontentarsi di vivere frammenti di vita insieme, perché non risolvano di
coabitare, di vedersi più spesso, forse lui non vuole alterare gli equilibri
della sua vita, forse è lei che in un atto di amore estremo ritiene di non
voler forzare su questo punto, che questa decisione spetti soltanto a lui e di
volerselo godere per ciò che lui decide di concederle, e in ogni caso pensa che
ciò che le concede sia per lei non sufficiente, che in amore non esiste la
sufficienza, ma appagante.
Ai due non rimane che un rapporto
virtuale in cui vedi sempre immagini dell’altro, filtrate da una webcam,
accarezzi monitor invece di sfiorare dita, guance e mani e baci più volte la
superficie del tuo cellulare invece che calde e succose labbra e dove già un
biglietto, una cartolina, una lettera o un mazzo di rose diventano un feticcio,
perché l’ha scritto di suo pugno, l’ha toccato.
C’è chi pensa che l’amore
virtuale non sia amore, l’essere umano si contraddistingue specialmente perché
vuole sindacare su tutto, vuole spaccare il capello in quattro su ogni
questione, succede per la bazzecole, figuriamoci per l’argomento che “move il
sole e l’altre stelle”.
Ecco che a tutti i livelli
legioni di soloni sono pronti a dirti cosa è e cosa non è l’amore, trovi chi ti
dice che farlo col preservativo non è amore, poi spunta anche quell’ex
presidente che dice che il sesso orale non è amore, ma una specie di
passatempo, quell’altro che ti dice che le esperienze fatte in adolescenza non
sono amore, o quell’altro ancora che sostiene che il tradimento non sia amore,
ma uno sfogo necessario che ha lo scopo di rafforzare il matrimonio, o pure chi
ti suggerisce che il tradimento si può perdonare, perché il perdono è diventato
tanto di moda.
Il cielo stellato sul Foro Romano |
Lago D'Orta |
Di recente a Milano stavamo
discutendo di una signora che viene in analisi con alcuni miei colleghi, ad un
certo punto la collega che presentava il caso ci dice che in una delle ultime
sedute la sua paziente le ha detto di essersi innamorata di un uomo, solo che
lui è sposato; periodicamente, continuava la mia collega, questa donna si
innamora di uomini "sbagliati", c’è stato quello attaccato alle gonne di mammà
alla tenera età di 50 anni, quello violento, quello che abitava distante,
quello squilibrato, quello che la prendeva in giro, quello che si approfittava
di lei e ora quello sposato.
Un caso da manuale di donna che
si lancia in “amori impossibili”, si tratta di amori che non trovano
realizzazione, amori che sono come quelle equazioni senza soluzione, che o non
si proclamano per nulla, rimanendo allo stato larvale e nutrendosi di sospiri,
o che quando si proclamano cadono nel vuoto.
Secondo Michele Minolli e Romina
Coin:
“Gli amori impossibili
testimoniano la sofferenza umana correlata con l’illusione e il fraintendimento
dell’avvicinarsi quando l’altro si allontana e di allontanarsi quando l’altro
si avvicina. Indicano la drammaticità del rapporto dell’Io-soggetto con i
propri desideri, perché manifestano un’apparente «intenzionalità», ipotizzabile
dall’esterno, la dove risulta nei fatti non esserci strada d’accesso o
possibilità di realizzazione”.
(Amarsi, amando. Per una
psicoanalisi della relazione di coppia, Borla, Roma, 2007, p. 155).
A quel punto quasi ciascuno di
noi si è sentito in dovere di ricordare come similitudine qualcuno dei suoi
pazienti, ma la trafila era sufficientemente ampia da far passare anche alcuni
amici e conoscenti, e persino qualche episodio personale di cui però si fa
fatica a condividere; è incredibile come esistano molte persone che con le
faccende d’amore proprio non vogliono averci più niente a che fare o che quando
ci hanno a che fare, lo fanno in maniera disastrosa per loro stessi e per gli
altri.
Gli esempi vertevano soprattutto
su casi di persone che si innamorano di gente già sposata, o che abita a
distanze considerevoli (incontratasi di persona in vacanza o per motivi di
lavoro o, ancora, virtualmente attraverso i social network che mettono in connessione
persone che abitano in posti diversi), o con una considerevole differenza di
età di estrazione sociale e culturale, o ostacolati dalla famiglia, dalla
morale o dalle leggi di un luogo, o che non corrispondono ai tuoi sentimenti ma
questo non scoraggia affatto l’innamorato che insiste sulla storia d’amore e
interpreta in maniera delirante i rifiuti e l’indifferenza.
È, quest’ultima, l’antica
diagnosi di erotomania, o di ninfomania per le donne e satiriasi per gli
uomini, di cui hanno scritto pagine indimenticabili Jacques Ferrand in Maladie
d'amour ou mélancolie érotique, Gaëtan Gatian de Clérambault in Les psychoses
passionelles, Sigmund Freud in Alcuni meccanismi nevrotici della gelosia,
paranoia e omosessualità e Jacques Lacan nella sua tesi di dottorato sul caso
di Marguerite Pantain che egli cela sotto lo pseudonimo di Aimée.
[Continua]
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