martedì 22 aprile 2025

FRANCESCO



Ci voleva poco ad essere più simpatici di papa Ratzinger, ed anche di Wojtyla, che l’hanno preceduto, quando Ratzinger fu eletto papa a Roma in Vaticano si vendevano di più le immaginette del papa precedente, il primo aveva un ghigno satanico e movenze efebiche, il secondo si è dimostrato troppo politico e pur di far crollare il comunismo in Polonia (e non solo) sarebbe sceso a qualsiasi compromesso, ed è inutile qui ricordare come tutti gli indizi riguardanti il caso di quella povera ragazza, Emanuela Orlandi conducano in Vaticano, e che finché era lui pontefice Pippo Calò, il cassiere della mafia, consegnasse ingenti somme a monsignor Marcinkus, perché li “ripulisse” attraverso lo Ior, o le vicende di Sindona, di Calvi, del povero Ambrosoli, della Banda della Magliana il cui capo viene sepolto a Sant’Apollinare, manco fosse un papa.

Il nome scelto Francesco, inedito, è tutto un programma, le prime parole: “Buonasera” e “vengo dalla fine del mondo”, hanno conquistato tutti; la spartanità, la semplicità, la bonarietà, sono state apprezzate.

Non assomigliava a nessuno dei suoi predecessori, si è inventato, come il suo nome, e ha avuto coraggio, ma ha avuto contro molta parte della chiesa, i gangli di potere in primis, che ha cercato di bloccare, gli intrallazzatori, che sono stati messi alla porta (non tutti, solo i più arroganti e i più sprovveduti), e ha detto parole di pace, di umanità, di serenità, di speranza e di conforto, ma più delle sue parole parlavano le sue azioni, il suo corpo, il suo sguardo.

Non è riuscito a scalfire più di tanto lo scandalo della pedofilia, ma quello è endemico ormai in santa madre chiesa, se nei secoli passati attirava omosessuali, per sfuggire all’obbligo del matrimonio e dei figli e poter coltivare la propria inclinazione, oggi attrae a sé i pedofili: cosa meglio di una tonaca per potersi circondare di bambini senza destare alcun sospetto? Cosa meglio del potere del Vaticano per tacitare gli scandali?




Chi si era illuso da alcune parole di Francesco, che si sarebbe battuto per i diritti civili, in molti casi si è sbagliato: le donne restano donne, i gay restano gay e tutto ciò che va al di la di ciò che insegna la dottrina della Chiesa può essere accolto, purché sia chiaro che resta un peccato, ed anche piuttosto esecrabile. 

Voleva una chiesa inclusiva, la chiesa di tutti, purché ciascuno si uniformasse alle regole della Chiesa e non al contrario una chiesa che apre il suo mantello alla difformità del mondo, che riconosce le infinite varietà dell’esistenza, che accetta che l’uomo è uomo, e non un aspirante Dio o beato, attaccato alla terra, al momento presente e poco sedotto dall’eternità futura promessa.

Credo che Francesco sia stato l’unico pontefice a toccare con mano quanto ormai il potere e l’autorevolezza della Chiesa cattolica sia ai minimi termini, ha predicato la pace, l’accoglienza, la solidarietà, la salvaguardia del pianeta, ma nessuno dei potenti della Terra lo ha ascoltato, hanno continuato e continuano a far guerre, a respingere i poveri del mondo in maniera sempre più inumana, a farsi gli interessi propri fregandosene degli altri, o a scapito degli altri e continuano ad inquinare il pianeta.

Alla fine hanno vinto loro, ed ora che Francesco è morto, vinceranno sempre di più, trasformando un insegnamento religioso che vige da due millenni, in un indegno spettacolo da scimmie, con catenine del rosario o Vangeli mai letti agitati al volgo ignorante, con presepi che diventano sacri più dei valori che rappresentano, con l’invocazione del nome di Dio invano, con la salvaguardia di valori e di modelli ridicoli che essi stessi non seguono.




Francesco è stato un pontefice molto più amato dai laici, dagli atei, e dal popolo di sinistra che dai cristiani e dai conservatori (categoria che più di altre sente il fascino di una religiosità forte e coercitiva), e questo non è l’ultimo paradosso del suo pontificato; all’interno della Chiesa era tanto odiato, che qualcuno avrebbe potuto ucciderlo davvero (è già successo nella storia, anche recente, non vi scandalizzate!), per questo viveva al Santa Marta e non in Vaticano, dove i suoi nemici avrebbero potuto introdurre spie e sicari, mentre al Santa Marta era più difficile e la mensa era collettiva: tutti venivano serviti dalla stessa scodella, dallo stesso vassoio, dalla stessa brocca, per ucciderlo dovevi fare una strage.

Molti dei suoi oppositori dicevano che la sua elezione non era valida, che non s’era mai visto un papa dare le dimissioni, e hanno continuato a considerare Ratzinger come il vero papa e, quando questi è morto, ritenevano che la “sede” fosse vacante; ovviamente a Ratzinger non gliene poteva fregare di meno di rimanere papa, non ha visto l’ora di farsi dimenticare e, per capire che tipo di atmosfera si respirava, Ratzinger dichiarava che c’era molta sporcizia nella Chiesa e molti erano pronti a sbranarti o a sbranarsi l’un l’altro, prima di dimettersi.



Il cardinal Martini (che sarebbe stato un ottimo papa, per questo non lo è mai diventato) diceva che la Chiesa è indietro di cento anni sulla modernità, si sbagliava, la chiesa è indietro di molti secoli, è ferma alla Controriforma, o prima ancora alla lotta contro gli eretici, al rogo delle streghe, adesso non brucerebbero più Giordano Bruno vivo in Campo dei Fiori, non imprigionerebbero Tommaso Campanella per trent’anni, non minaccerebbero Galileo di usare contro di lui la tortura se non abiura le sue teorie astronomiche, non decapiterebbero più Angelo Targhini e Leonida Montanari sulla pubblica piazza per “lesa maestà” (la maestà a Roma era il papa, in quel tempo, 1825, nella persona di Leone XII) e per aver cospirato contro il “papa re”.

Ma sanno esercitare benissimo il potere della denigrazione o quello della “scomparsa” del loro avversario, attraverso parole che sembrano benevole ma sono di condanna, attraverso il vuoto che ti fanno attorno, gli anatemi impliciti o espliciti che ti riversano addosso, che si traducono in interdetti alle ospitate in tv, o in radio, o alla difficoltà estrema di poter esprimere ciò che pensi e di pubblicarlo in libri o giornali.

La Chiesa cattolica è oggi completamente distaccata dalla modernità, dai ritmi in cui viviamo, dai pensieri in cui siamo immersi, dai problemi che affrontiamo, certi precetti non ci dicono più nulla, perché si rivolgono ancora ad un gregge, non a persone libere, e a persone semplici come contadini, pastori, pescatori, artigiani, piccoli commercianti, tutte le parabole di Cristo prendono in prestito questi simboli, e per molto tempo, finché è prevalsa la cultura contadina, quelle parole si trasformavano in immagini, in odori, in suoni, in azioni concrete.

Oggi sono molte le cose scritte nei Vangeli che non conosciamo, o di cui abbiamo una conoscenza teorica, ancora di più ci sono distanti le modalità di rapporto umano fra le persone e molte azioni ci sono incomprensibili, oppure tentiamo di tradurle nel nostro mondo, snaturandole completamente.



4 commenti:

  1. Questo Papa voleva che ognuno restasse al suo posto, pur ribadendo che il mondo è di tutti. In particolare aveva s cuore i più deboli. Poi, nei suoi limiti, di uomo anziano o forse di gesuita non si è dimostrato molto vicino all'universo femminile. Come dire che anche le donne dovevano stare al loro posto di sempre.. nonostante questa fermezza di uomo d'altri tempi si è dimostrato sensibile, generoso e soprattutto coraggioso nel denunciare gli oltraggio all'umanità. Ha agito con semplicità in modo che tutti potessero comprendere il suo messaggio. Ci ha confortati in qualche modo, duranti questi ultimi anni così difficili.
    Francesco è stato un nome giusto per Lui, una buona scelta!
    Ci mancherà questo Papa che non si è risparmiato nel fare del suo meglio per tutti noi e per il mondo.
    Ciao Garbo, spero che tu abbia trascorso una buona Pasqua..la mia è stata un po' faticosa , ma comunque in famiglia.
    Abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, cara Nou, sia sulla sensibilità, sul coraggio e sulla semplicità di Francesco (che non vuol dire semplicismo); ha tenuto il timone di una Chiesa alla deriva, in un mondo alla deriva che sta precipitando verso la catastrofe.
      Nello stesso tempo, c’erano anche i suoi limiti, alcuni personali, come credo quelli con le donne e con gli omosessuali, ma ha combattuto oltre ogni limite per l’inclusività, contro la povertà e contro la guerra, su quest’ultima anzi è stato molto lucido: la Terza Guerra paventata è già iniziata, a macchia di leopardo, un po’ in Siria, in Iraq, in Ucraina, a Gaza.
      Finora ciascuno lasciava fare all’altro ciò che voleva, perché così poteva fare a sua volta indisturbato ciò che voleva lui, prima o poi gli interessi di tutti gli attori in gioco entreranno in conflitto diretto, e questo mi pare il momento in cui gli interessi contrapposti stanno entrando in conflitto.
      Non ti nascondo le mie preoccupazioni, perché le decisioni scriteriate in ambito economico e militare possono creare disastri incalcolabili.
      Mi dispiace sentirti parlare di Pasqua “faticosa”, spero che questa tua fatica sia oggi superata; io l’ho trascorsa a casa, con i miei amici e con le persone care, non amo la folla, la confusione, le code, evito di spostarmi nei periodi festivi, ed amo questi momenti conviviali in stretta compagnia.
      Un caro abbraccio a te.

      Elimina
  2. Un miasma ingiusto e insopportabile aleggia dalla morte di questo piccolo grandissimo Uomo il cui nome è già magnifico, Francesco.
    Un Papa costruttore di ponti, amato da tanti, amato da me.
    E ancora più forte mi indigna la pochezza, la nullità, l’ipocrisia di molti troppi sepolcri imbiancati. Mi indigno di rabbia impotente.
    E rimbombano i silenzi di Israele, rimbombano come le bombe che sgancia.
    Si è spenta l’unica Voce universale di condanna contro la disumanità di ogni guerra, contro ogni diseguaglianza e discriminazione infame.
    Eppure è Voce che ancora sento gridare, e io ad essa mi associo.
    Un saluto grande a te, Garbo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mondo, ai livelli più alti, si è popolato di criminali, di assassini, di genocidi, di persone senza scrupoli, di cialtroni, di imbecilli, di populisti, l’ignoranza avanza, sostituita dalla saccenza, molte persone sono completamente slegate dalla realtà, immerse in una bolla autistica, autoreferenziale, solipsistica, in un mondo tolkiano dove da una parte c’è il bene e dall’altra il male, senza vie di mezzo, e bisogna amare il bene (cioè noi stessi e chi la pensa come noi) e distruggere il male (chi la pensa diversamente o chi ci ostacola).
      Abbiamo goduto al cinema o in tv di veri bagni di sangue in cui venivano massacrati orchi, trolls, cattivi stregoni asserviti al male, decine di minuti di film erano dedicati a questo massacro che veniva ampiamente giustificato dalla loro cattiveria, dalla loro bruttezza e dal fatto che erano loro a volere la nostra distruzione (la retorica aggressore/aggredito, vittima carnefice è molto efficace).
      Ora questa finzione è diventata realtà e viene propagandata a persone che ritengono che ciò che accade in rete, in tv o sui social sia più vero di ciò che vedono e toccano con mano; questa finzione è più attraente della realtà, persino quando si fa cruenta, perché è crudeltà giusta, sacrosanta ed è la valvola di sfogo maggiore per un’aggressività crescente.
      Francesco era una delle poche voci dotate di buon senso che ci erano rimaste, purtroppo era per lo più inascoltato, una voce nel deserto o poco più, oggi c’è rimasto il deserto senza più voci.
      Ciao

      Elimina