giovedì 24 aprile 2025

BELLA CIAO







Luigi MELANDRI. La Liberazione 25 Aprile 1945 50x70 manifesto litografico tratto da una tempera a colori di L. Melandri stampatore Casa Editrice Sociale.




Temistocle Guerrazzi Giovanni dalle Bande Nere - Uffizi - FIRENZE. 








«Or ti piaccia gradir la sua venuta:

libertà va cercando, ch'è sì cara,

come sa chi per lei vita rifiuta.»

(Purgatorio , Canto 1, vv. 70-72)

 

Oggi la primavera

è un vino effervescente.

Spumeggia il primo verde

sui grandi olmi fioriti a ciuffi

ove il germe già cade

come diffusa pioggia.

Tra i rami onusti e prodighi

un cardellino becca.

Verdi persiane squillano

su rosse facciate

che il chiaro allegro vento

di marzo pulisce.

Tutto è color di prato.

Anche l’edera è illusa,

la borraccina è più verde

sui vecchi tronchi immemori

che non hanno stagione,

lungo i ruderi ombrosi e macilenti

cui pur rinnova marzo il greve manto.

Scossa da un fiato immenso

la città vive un giorno

di umori campestri.

Ebbra la primavera

corre nel sangue.

(Vincenzo Cardarelli, Marzo)

 

9 commenti:

  1. Primavera, rinascita e rinnovamento. Buon 25 aprile e Buona Liberazione!

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    1. Spero che il 25 sia stato una bella giornata anche per te.
      Ciao

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  2. Mi limito alla poesia.
    Hai scelto Cardarelli, tra i miei preferiti. A volte mi domando quanti sono..
    Il perché lo rileggo spesso in queste tre citazioni:

    A cosa serve il poeta, scrisse Holderlin, in tempo di povertà?
    E proprio questo mi dà l’audacia di rivolgermi ad un grande poeta e dire che il vero coraggio, il vero coraggio della poesia forse non è cantare le piogge quando tutto il mondo le vede, il vero suo coraggio è di vedere il cielo incendiato e sperare. E prima che sia la pioggia vera che bagna i campi, la pioggia sia speranza e canto. Il poeta annuncia alla fortezza, alla terra, che la pioggia esiste, annuncia agli uomini che hanno il dovere di sperare.
    Octavian Paler

    I poeti sono custodi incoronati dell'essenza risposta nella lingua, amanti dei misteri insolubili ammaliatori e provocatori, sono i prediletti degli Dei, assaggiatori di bevande portentose e dissipatori vani delle proprie vite. I poeti sono gli ultimi germogli della specie più sottile di esseri cosmici, coltivatori di fiori bianchi interiori e falsi creatori di mondi insostenibili. I poeti sono interpreti dei segni perduti, portatori di messaggi essenziali e di avviso che la vita è inesauribile, e l'universo un progetto mai finito. I poeti sono lucciole sull'aia del cosmo, conquistatori della grande fascia di colori che fa l'arcobaleno esecutori della musica sacra da cui è nato l'universo. I poeti sono invisibili interlocutori nel silenzio sul senso e sul non senso di tutto ciò che si vede e non si vede. I poeti sono i miei soli veri fratelli.
    Duška Vrhovac

    I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantensi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.
    Gustave Flaubert

    Ciao

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  3. Scusa. Non mi ero accorta di aver commentato come anonimo…

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    1. Carissima, le tue letture impreziosiscono questo post celebrativo di una ricorrenza, spostandolo sul versante artistico e sulla poesia.
      Come già nei miei post precedenti ho ritenuto di non riuscire non dico ad esaurire, ma a sfiorarne il centro del senso della “parola”, credo altresì che sarebbe impossibile, ma non inutile, cercare di orientarsi intorno al senso della poesia.
      Non trovo definizioni che non siano sterili o parziali, per cui ti replico con dei brani poetici (niente parla di poesia come una poesia), che spero apprezzerai:

      “Sul piatto azzurro del cielo
C'è un fumo melato di nuvole gialle,
La notte sogna. Dormono gli uomini,
L'angoscia solo me tormenta.

Intersecato di nubi,
Il bosco respira un dolce fumo.
Dentro l'anello dei crepacci celesti
Il declivio tende le dita.

Dalla palude giunge il grido dell'airone,
Il chiaro gorgoglio dell'acqua,
E dalle nuvole occhieggia,
Come una goccia, una stella solitaria.

Potere con essa, in quel torbido fumo,
Appiccare un incendio nel bosco,
E insieme perirvi come un lampo nel cielo”.

      (Sul piatto azzurro del cielo).

      “Versi miei, che cosa urlate a voce tanto alta?
      O più nulla avete da offrire?
      Io tento di intrecciarmi fra i capelli
      I fili della quiete celeste.

      Voglio essere severo e tranquillo
      Studiare il silenzio dalle lontananze di una stella.
      Ed è bello come i salici del viale
      Custodire la Russia addormentata:

      È bello andare solo sull’erba
      In questo autunno di luna,
      Raccogliere nella misera anima-sacca
      Qualche spiga trovata sulla strada.

      Ma sempre chiama la pianura turchina.
      Versi miei, devo buttarvi via?
      Il mio lento viaggio carezza la sera
      Con la scopa dorata:

      E mi da gioia il grido ucciso dal vento
      Sulle cime del bosco:
      «Anche col freddo tu vivi,
      simile al biondo autunno dei tigli»”.
      (Versi miei, che cosa urlate con voce tanto alta?).

      “E non desidero risultato migliore
      che affogare i ricordi nel grido della tempesta.
      Perché solo nel disordine trovo la forza
      di vivere su questa terra”.
      (Da Non insultatemi, ecco la mia tragedia!).

      (Tutti e tre i brani sono del poeta russo Sergéj Aleksándrovič Esénin, e sono tratti da Russia e altre poesie trad.di C.Ferrari, Baldini Castoldi Dalai Editore).
      Ciao

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    2. Ho apprezzato. Moltissimo. Grazie.
      Non so se è un caso, se ti sei ricordato che amo la letteratura e la poesia russa o perché la ami anche tu…

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    3. È innegabile! Sono distratta

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    4. Per entrambi i motivi, io ricordo con molta difficoltà i numeri, le vie e, con mio rammarico, anche i nomi delle persone, ma ho una memoria straordinaria per alcuni dettagli che riguardano altre persone, per i dialoghi, talvolta riesco a ricordarmi quasi parola per parola, o almeno il senso di un dialogo o di un avvenimento che mi ha visto coinvolto, e presto molta attenzione all’emotività mia e altrui.
      Quindi si, mi sono ricordato la tua predilezione per la poesia russa, così come ricordo che mi hai scritto di non aver letto I fratelli Karamazov di Dostoevskij, ma non avrei scelto questi brani di Esénin se non mi fossero piaciuti.
      La primavera rende inclini alla distrazione e talvolta è bello dimenticare chi siamo.
      Ciao

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    5. P.S. Capita a volte che il blog consideri spam alcuni commenti anonimi, anche dopo essere stati postati correttamente.

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