venerdì 11 ottobre 2024

QUEM IUPPITER VULT PERDERE DEMENTAT PRIUS

Anna Foa, storica e scrittrice.





A quanto pare i bravi israeliti, già popolo eletto dal Signore, dopo aver massacrato donne, bambini e civili, perché colpevoli di nascondere dietro di loro i brutti e cattivi terroristi di Hamas, ora bombardano aereamente pure le postazioni Unifil dell’ONU.

Bombardano cioè truppe internazionali che rappresentano le Nazioni Unite, la Terra intera insomma o, se volete, il Mondo; e ciò avviene nell’indifferenza quasi totale e con reazioni molto tiepide da parte degli stessi bombardati.

Hanno minacciato i militi dell’ONU che se non si spostavano dalla traiettoria delle loro bombe, avrebbero potuto essere colpiti, e poiché loro non si sono spostati (figuriamoci se l’ONU può prendere ordini da Israele, contro cui ha lanciato molte risoluzioni, rimaste però lettera morta, per crimini contro l’umanità), gli hanno sparato contro.

La stessa cosa avviene da decenni a Gaza, intimano ai civili palestinesi di spostarsi, quelli non lo fanno (dove andrebbero?) e li bombardano, oppure intimano loro di spostarsi, quelli lo fanno, e li bombardano lo stesso, anzi meglio, perché sono raggruppati.

Non hanno esitato ad uccidere civili, donne e bambini, pur di ottenere i loro scopi, per poi giustificarsi che dietro le donne e i bambini c’erano nascosti i terroristi di Hamas, e poi, insomma, questi bambini una volta cresciuti saranno terroristi anche loro e le madri poi, sono madri di potenziali terroristi. 

Siamo alla parafrasi del detto yankee per cui l’unico indiano buono è quello morto, e si stima che ne abbiano uccisi da 55 a 100 milioni in cinque secoli circa.

Hanno ucciso deliberatamente giornalisti e medici, bombardando ospedali, perché sia gli uni che gli altri erano potenziali testimoni dei crimini contro l’umanità che stanno commettendo.

Hanno persino continuato a bombardare Gaza, pur sapendo con certezza che gli ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre, erano nascosti nei cunicoli sotterranei del territorio palestinese e che il rischio di colpirli era molto elevato, e infatti è successo che alcuni di loro siano morti per “fuoco amico”.

Di fronte a questa follia in cui hanno aperto sette fronti di guerra con tutti i paesi vicini, e minacciano l’Iran, assumono un aspetto inquietante e luciferino le parole che la storica Anna Foa ha pronunciato l’altra sera dalla Gruber.

Ha detto pressappoco che Israele si sta suicidando, ed è profondamente vero, dopo le bombe sui militari ONU non si possono avere altri dubbi; e direi che è vera anche quel detto: “Quem Iuppiter vult perdere dementat prius”, cioè Giove confonde la mente di chi vuole perdere.

Queste parole della Foa sono passate quasi inosservate, fanno più audience le minchiate pseudo-storiche di Italo Bocchino, che l’analisi che una storica seria fa del suo stesso popolo.

Diciamo che il sentirsi il “popolo eletto” non ha mai suscitato verso gli ebrei molta simpatia, i più credenti fra loro credono di essere i prescelti da Dio, gli unici a cui Dio stesso ha affidato i suoi disegni e l’unico vero baluardo contro un altro diluvio universale (Dio, cioè, non ci annega tutti di nuovo solo perché esistono gli ebrei, ve lo ricordate in mercanteggiamento di Abramo con Dio per salvare Sodoma? Se esistono dieci giusti a Sodoma, Dio non la distruggerà con fuoco e fiamme. Ora, questi dieci, potete giurarci, appartengono tutti alla stirpe che discende da Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè ... fino a Netanyhau).

Il primo della classe non ha mai suscitato fervide simpatie in nessuno, è sempre stato sulle scatole a tutti il cocco della maestra e il saputello, figuriamoci dunque chi reclama una terra da cui è assente da due millenni come sua per diritto divino e, se non bastasse, per l’ordalia delle armi.

Il solito meccanismo del provocare le teste calde di Hamas perché reagiscano e diano ad Israele il preteso per scatenare l’inferno non tanto contro i terroristi stessi, ma contro la popolazione a cui essi appartengono, chiamando questo sterminio “difesa” e “diritto di esistere”, sta venendo meno, persino i più tenaci e accaniti difensori dello stato di Israele e del suo operato, sono ormai in imbarazzo visto la sproporzione enorme fra “difesa” e l’attacco subito.

Ormai è chiaro a tutti che non si tratta di semplice difesa o, al limite, si tratta ormai della difesa del paranoico, per cui tutto ciò che è al di fuori di lui è cattivo, il bene sta solo dentro di sé, ed è estremamente sospettoso di qualsiasi cosa si muova attorno a lui, spesso attaccando preventivamente anche chi non aveva alcuna intenzione di arrecargli del male.

Il paranoico per eccellenza è stato Adolf Hitler, che attaccò la Cecoslovacchia, la Polonia, la Francia (e per arrivare a questa passò per il Belgio e i Paesi Bassi), l’Inghilterra, poi per dare una mano all’Italia in affanno, pure la Grecia e, infine, per non farsi mancare proprio nulla attaccò la Russia e non disdegnò di entrare in guerra anche con gli Stati Uniti … più i suoi blitzkrieg avevano successo, più perdeva il lume della ragione e aggrediva chiunque colto da un mistico delirio di onnipotenza e mirava ad impadronirsi del mondo intero.

Israele a trazione Netanyhau si sta alienando quelle poche simpatie che riscuoteva, già da tempo si è capito che ha smesso di essere la vittima della storia per diventarne, secondo il meccanismo psicologico freudiano dell’identificazione con l’aggressore, il carnefice; oggi i ruoli si sono ribaltati, lo stato di Israele adotta metodi nazisti contro gli israeliani: ghettizzazione e sterminio.

Non sono più capaci di comprendere l’orrore che suscitano, qualche mese fa ci fu un appello di un nutrito numero di intellettuali israeliani che si chiedeva perché le atrocità di Hamas non suscitano aspre reazioni nei popoli occidentali, se nemmeno gli intellettuali hanno capito che hanno smesso da un pezzo di essere vittime per diventare essi stessi i carnefici, non c’è speranza che lo comprendano le frange più estremiste ed integraliste che credono che la Palestina appartenga loro per diritto divino.

C’è, alla fine, in ogni folle paranoico, l’anelito al martirio, una potente volontà di autodistruzione, e il popolo di Israele questo abisso l’ha sfiorato molte volte, uscendone ferita, lacerata, ma salva; ora sta sfidando il mondo intero, a garantire la sua sopravvivenza in Medio Oriente, rimane soltanto l’interesse americano ad avere un alleato fedelissimo nella zona più ricca della terra, almeno finché perdura l’era dei combustibili fossili.

Oltre alla garanzia di essere il popolo prediletto da Dio, il Dio del cielo, sono garantiti anche dagli USA (il Dio in Terra); ma se questa garanzia venisse meno, perché stanno dimostrando di essere imbarazzanti (la Harris rischia di non vincere le prossime elezioni se appoggia apertamente o non frena adeguatamente i crimini in Palestina), di essere costosi (con l’economia ferma a causa della guerra, le armi vengono fornite a credito da Stati uniti ed Europa), e soprattutto è fuori controllo (una guerra contro l’Iran non la vuole nessuno e gli USA non vorrebbero esservi costretti, tanto più che l’Iran è ad un passo dall’atomica e le basterebbero poche bombe sincrone mirate verso i centri con maggiore densità di popolazione, per es. Tel Aviv e Gerusalemme, per fare danni enormi).

E in questo abisso verrebbero risucchiati pure tutti gli alleati di Israele, Stati Uniti ed Europa, se le guerra diventasse totale, anche perché oltre agli stati arabi, avremmo probabilmente contro pure la Russia, la Cina, il Sudamerica e gran parte dell’Africa, tutti i popoli attualmente sfruttati e sottomessi alla supremazia bellica e tecnologica dell’Occidente. 


Anna Foa, Il suicidio di Israele, Editori Laterza, Roma-Bari, 2024, 15€).



6 commenti:

  1. Un bel post.
    Io personalmente fossi al posto della Meloni ........ già da un pezzo mi sarei dissociato sia politicamente che economicamente.
    Invece no ...........diciamo solo Pace Pace Pace, ma in questo dire pace non c'è fermezza ne volontà.
    E' vero l'Italia grazie a questo governo, ma anche a quelli precendenti ...... ci hanno portato alla miseria più totale(non è solo questione di debito pubblico) ......
    Gli Israeliani compreso Netanyahu ....... ci guardano dall'alto in basso, ed è questo le figure che andiamo facendo?
    Per carità c'è una via di mezzo sempre ...........ma non in questo fatto ........la figura dei sottomessi ai padroni.
    Io personalmente non ci stò. Ogni popolo deve avere la propia dignità politica ed economica, ma non essere servi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per il tuo apprezzamento, Giovanni.
      È notizia recente che la Meloni, dopo l’ennesimo attacco alle forze Unifil da parte dell’esercito di Israele, abbia telefonato a Netanyhau dicendogli che gli attacchi erano voluti e aggiungendo che non lo avrebbe “aiutato” all’ONU.
      Dove per “aiutare” si intende che non avrebbe approvato le risoluzioni che l’ONU continua a lanciare contro Israele ogni qualvolta riscontra una violazione dei diritti umani o un crimine contro l’umanità, oppure che non si sarebbe astenuta, come spesso l’Italia ha fatto in questi casi.
      La minaccia, beninteso, è solo simbolica, che l’Italia voti a favore o contro le risoluzioni ONU ad Israele non comporta nulla se non la pubblica disapprovazione di un paese occidentale; diverso sarebbe il caso se fossero gli USA a votare contro Israele, o a non esercitare il diritto di veto (di cui godono) perché da soli con il loro voto contrario, possono impedire che una risoluzione approvata a maggioranza si trasformi in una sanzione concreta contro Israele.
      Chiunque può guardarci dall’alto in basso perché noi europei siamo i primi a farlo, incapaci di fare una politica estere, della difesa ed economica comune, siamo sudditi degli USA, che ci impongono amicizie scomode (come Israele, l’Arabia Saudita e qualche feroce dittatorello sudamericano, asiatico o africano che loro supportano per i loro interessi).
      Ci impongono il sostegno economico e militare nelle loro guerre a sostegno di cause non sempre nobili e spesso contraddittorie (sosteniamo l’Ucraina invasa dai russi e sosteniamo Israele che invade Gaza, il Libano, la Cisgiordania e minaccia l’Iran).Non è solo Meloni il problema, credo che anche Conte o la Schlein si sarebbero comportati nello stesso modo se fossero stati loro al governo, il problema è la nostra debolezza e il nostro parassitismo: ci nutriamo delle briciole che cadono dalla tavola del nostro padrone USA.
      Ciao

      Elimina
  2. Errori diplomatici e politici che si accumulano nel tempo rendono la questione mediorientale una matassa difficilmente dipanabile. Al momento ogni previsione è, per forza di cose , pessimistica. L' ONU e le organizzazioni internazionali non sono in grado di aggiornare i loro metodi di intermediazione e rivedere le "regole di ingaggio". Tanto meno, di risolvere la situazione nel suo complesso. Israele, dal canto suo, va avanti con le sue reazioni spropositate e disumane.Non solo il medio Oriente, ma tutto il mondo si sta calando in una china dalla quale sembra impossibile risalire, sicuramente anche perché le personalità che governano le politiche del pianeta stanno dimostrando una pochezza morale senza precedenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido ogni parola del tuo commento, caro Fabio.
      Anche il pessimismo, nessuno sembra avere la forza, l’interesse e la voglia di fermare davvero questo sterminio.
      Ciao

      Elimina
  3. Concordo con @Giovanni: un bel post.
    C'è poco o molto da discutere in merito, ma il punto di partenza è sempre lo stesso: c'è un'entità violenta e genocida che sfida il mondo intero ignorando le risoluzioni delle Nazioni Unite. Questa arroganza dell'impunità, garantita nel Consiglio di Sicurezza dagli Stati Uniti d'America, delegittima le istituzioni sovranazionali che dovrebbero promuovere la pace e la collaborazione tra i popoli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie anche a te per il “bel post”, le istituzioni sovranazionali, tipo l’ONU, sono in discredito perché prevale l’interesse dei singoli stati potenti e delle loro coalizioni, dal fatto che c’è chi ha diritto di veto e può bloccare le risoluzioni (mentre per tutti gli altri stati il loro voto vale 1), e dal fatto che non esiste un esercito dell’ONU permanente in grado di bloccare o prevenire la violenza o la prevaricazione che ciascuno stato esercita su un altro.
      Ciao

      Elimina