mercoledì 14 dicembre 2022

SCIOLGO LE TRECCE AI CAVALLI









Vorrei sembrare per te un bambino
E camminare con te per mano
Vorrei sedere dietro quel banco
E tu maestra mi parlerai
Insegna pure come si deve
Come si deve una donna amare
Regina tu comanda pure
C'è già la musica per sognare
Sciolgo le trecce e i cavalli
Corrono
E le tue gambe eleganti
Ballano
Balla per me, balla, balla
Tutta la notte sei bella
Non ti fermare ma balla
Fino a che
Non finiranno le stelle
L'alba dissolva il tramonto
Io non completo il mio canto
E canto te
Intono musica canti e poemi
Mentre tu balli ti sciogli di più
L'acqua si beve per dissetare
Mentre ti guardo muoio per te
Nella tua pelle migliaia di stelle
Lo spazio cosmico e ancor di più
Dammi la vita, dammi l'amore
Riprova ancora e non ti fermare
Sciolgo le trecce e i cavalli
Corrono
E le tue gambe eleganti
Ballano
Balla per me, balla, balla
Tutta la notte sei bella
Non ti fermare ma balla
Fino a che
Non finiranno le stelle
L'alba dissolva il tramonto
Io non completo il mio canto
E canto te
Sciolgo le trecce e i cavalli
Corrono
E le tue gambe eleganti
Ballano
Balla per me, balla, balla
Tutta la notte sei bella
Non ti fermare ma balla
Fino a che
Non finiranno le stelle
L'alba dissolva il tramonto
Io non completo il mio canto
E canto te
Dammi la vita, dammi l'amore
Prova ancora e non ti fermare








Ero giovanissimo quando uscì questa canzone, un ragazzino ancora, la sentivo dappertutto, alla radio, in televisione, dai finestrini delle macchine con stereo incorporato, dai juke box dei bar, alle giostre, non mi stancavo mai di cantarla, o di pensarla, o di scandirla, di articolare le sue parole semplici, ma eleganti, il suo ritmo da tarantella forse un po' lento rispetto alla disco dance americana che ci sommergeva, che ci faceva ballare scatenandoci e che ci faceva sentire anche noi un po' "americani" (qualunque cosa questo termine significasse), eppure molto gradevole e accattivante, e persino ballabile, come appunto suggeriva il suo autore.
C'era musica dappertutto nella mia infanzia, nelle case quando le donne facevano i servizi, nei posti di lavoro, botteghe artigiane, negozi, grandi magazzini, nei primi supermercati, nei bar, nelle officine, nei cantieri, ai funerali, la musica stava entrando anche nelle chiese, con organi e con chitarre e con le tristi comari che inorridivano non appena qualcuno toccava i tasti dell'organo, spingeva i pedali o accennava qualche accordo di chitarra, sembrava quasi che ogni momento dovesse essere scandito dalla musica.
Le tristi comari sarebbero letteralmente inorridite se avessero assistito ad una messa del reverendo Cleophus James nel film The Blues Brothers di solo qualche anno più tardi, dove c'era questo prete spettacolarmente abbigliato che cantava e ballava, ballavano pure tutti i suoi parrocchiani, alcuni facevano salti acrobatici e qualcun altro vedeva la luce, che si trasfondeva in lui e gli trasmetteva la sensazione di essere in missione per conto di Dio, si sarebbero fatte il segno della croce per tre volte con la mano manca per allontanare il maligno.
Solo nei luoghi seri, deputati a faccende solenni, che sprizzavano dignità da ogni poro, la musica sembrava bandita, e uno di questi luoghi, molto importante per me che ci passavo diverse ore ogni giorno, era la scuola.
I 70 e gli 80 sono stati anni di benessere, di crescita, di rinascita, senza più le macerie fisiche e morali della guerra e del fascismo, guardavamo al futuro con gli occhi colmi di speranza, sapevamo che l'oggi era migliore di ieri e credevamo che il domani sarebbe stato migliore di oggi, non ci ponevamo limiti di alcun genere, nessuno di noi era destinato ad essere ciò che non voleva essere, potevamo raggiungere qualunque meta, anche la Luna, dopo che gli americani ci avevano messo piede per la prima volta solo qualche anno prima.
A quell'età non era solo la musica in sé a piacermi, e nemmeno la musica bella, ascoltavo la musica alla moda, quella ballata dai ragazzi più grandi di me, la musica serviva a non sentirti più solo, a stare insieme agli altri, a condividere qualcosa con qualcuno che non fosse necessariamente della tua famiglia, a sentire di appartenere ad un gruppo, ad una generazione, in base a come ti vesti, come ti muovi, come parli o a ciò che ascolti.
Intrecciare rapporti era molto semplice, non dovevi più faticare ad avvicinare gli altri, a capirli o a farti capire, non dovevi fare molto per cementare un rapporto, non dovevi dimostrare nulla a nessuno, non ti era richiesto nessun sacrificio, nessun rito di passaggio, nessuna ordalia, bastava solo parlare, muoverti, vestirti in un certo modo e, naturalmente, ascoltare la musica "giusta" per far parte del gruppo a cui volevi appartenere.









Ora ascoltavo avidamente le nuove proposte in radio, passavo ore negli studi delle emittenti locali o nei negozi di dischi per sfogliare tutte le novità e se qualche copertina o qualche titolo mi incuriosiva, chiedevo al disk-jockey o al negoziante se me lo faceva ascoltare, è così che ho scoperto prima di altri alcuni brani che ebbero poi un successo strepitoso, ed è così che regalai a Maria Antonietta il single Video Killed the Radio Star dei Buggles, ancora sconosciuto, per la festa del suo compleanno, che le piacque moltissimo e che ripropose parecchie volte nel corso della serata.
Solo qualche anno prima ai compleanni invitavi solo i bambini che ti stavano simpatici ed evitavi quelli antipatici (non sempre era possibile, spesso gli antipatici te li ritrovavi lo stesso nella festa, perché i genitori non ti permettevano di discriminare qualcuno in base ad un capriccio momentaneo); ora avresti invitato Margherita, anche se era tanto odiosa, solo perché nel frattempo si era fatta molto graziosa e si muoveva anche molto bene quando ballava.
A questo pensavo l'altro giorno, quando qualcun dei miei amici, riuniti in casa mia in un giorno grigio e piovoso, ci ha fatto ascoltare questo brano dal mio impianto stereo, credo inavvertitamente, nel senso che forse non sapeva nemmeno lui cosa avremmo ascoltato inserendo quelle tracce anonime, e sicuramente non sapeva cosa avrebbe suscitato in termini di revival e di rievocazioni affettive.
Per età anagrafica quasi tutti i presenti lo ricordavano benissimo, seppure disperso in qualche recesso della memoria, anche se l'autore dopo lo strepitoso successo di quegli anni lontani, sembrava scomparso quasi completamente entro un cono d'ombra che lo eclissava dalla notorietà, e davvero adesso sembrava un reperto emerso da un antico passato musicale, un manufatto sottratto all'oblio scavando nella nuda terra che l'aveva inghiottito.
Credevo che si fosse trattato di un successo regionale, che nonostante le esibizioni a Canzonissima, Sanremo e a Un disco per l'estate, nonostante il grande successo di vendita, fosse rimasto in testa e nel cuore solo a noi siciliani, visto che Umberto è nato a Catania, invece persone nate e cresciute in svariate regioni del nord lo ricordavano perfettamente e l'apprezzavano tanto quanto lo apprezzo io.
Vedete, stanno accadendo molte cose in Italia e nel mondo, c'è una guerra in Ucraina, strisciante e molto insidiosa perché potrebbe aprire il baratro della guerra nucleare totale, che per qualche motivo ha mobilitato gli Stati Uniti, che si sono trascinati dietro di sé i paesi della Nato, che ha fatto si che alcuni paesi che non vi aderivano, abbiano chiesto di farne parte, che oltre ad inquietare noi italiani e gli europei tutti e i paesi limitrofi alle zone di guerra, ha visto l'interesse crescente dei paesi asiatici, la Cina per prima e ci fa assistere alle folli manifestazioni di ridicola potenza del dittatorello della Corea del Nord che fa il bullo lanciando qualche missile sul mare del Giappone.








Esiste ancora il grave pericolo pandemico del Covid-19, che continua ad infettarci, talvolta per la seconda o per la terza volta, che sembra meno letale, ma la gente continua ad entrare in rianimazione o a morirne ancora; il fatto che sia sparito dai dibattiti televisivi, non vuol dire che sia stato debellato o che sia presente solo in Cina, quando senti i cinesi protestare perché sono stanchi delle privazioni in cui sono stati costretti dallo stato per raggiungere l'obiettivo zero-covid.
Esiste la gravissima crisi energetica, che si riflette nelle nostre bollette dell'acqua, della luce e del gas, tanto che quest'anno Acqua, Luce e Gas saranno i nuovi Re Magi nel nostro presepe, e nel prezzo dei carburanti che sale molto e scende molto poco, forse inseguendo più qualche interpretazione della Cabala o i picchi ormonali del mandrillo in amore, che le leggi dell'economia che stabiliscono il valore delle risorse.
E quest'ultima nota spese mi stupisce parecchio, visto che sia Salvini che Meloni si sono battuti parecchio per togliere le accise sui carburanti, ci hanno fatto siparietti da Vespa o videoclip con tanto di attori benzinai, per spiegarci quanto erano ingiuste, e poi scopro che le accise stanno ancora li .. li possano accidere.
Esiste una ancora più grave emergenza ambientale, ghiacciai che si staccano e scendono a valle con effetto slavina o valanga, travolgendo tutto ciò che trovano sul loro cammino, uomini, animali, alberi e cose, o masse di fango che per la pioggia eccessiva e altamente concentrata trasformano le montagne e le colline in colate di fango che si riversano su ogni cosa, siccità lungamente protrattesi che desertificano terreni un tempo straordinariamente fertili, un clima impazzito per cui passiamo da caldi anomali a freddi intensi fuori stagione, che stravolgono il ciclo delle piante e i ritmi di vita degli animali.
Alcuni ricercatori californiani della National Ignition Facility, hanno dato l'annuncio di essere riusciti a realizzare la tanto attesa e desiderata fusione nucleare, cioè la produzione di energia dall'atomo non per fissione, cioè tramite la scissione di un nucleo atomico pesante in due nuclei più leggeri (che è la modalità su cui si basano le centrali nucleari attualmente in funzione), ma la liberazione di energia avviene perché, al contrario, si fondono due nuclei leggeri per formarne uno più pesante.
In passato ci sono stati alcuni progetti europei o in collaborazione tra Francia, Italia, Giappone, Cina, Russia e Corea, attraverso il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) realizzato a Cadareche, in Francia, in cui si era ottenuta si la fusione dei nuclei, attraverso l'energia magnetica.








Solo che l'energia che occorreva per realizzare la fusione era pari o superiore a quelle prodotta, ed economicamente non sarebbe stato vantaggioso produrla su vasta scala; gli scienziati californiani hanno cambiato radicalmente il metodo, per fondere i due atomi hanno utilizzato l'energia laser, e in questo modo sono riusciti a produrre un'energia dieci volte superiore.
Se tutto ciò sarà confermato, potremmo aver risolto nell'arco di qualche decennio i problemi della produzione energetica e della gran parte dell'inquinamento del pianeta, perché la fusione è un'energia pulita, che non produce scorie nucleari e non è pericolosa, perché non innesca alcuna reazione a catena che poi deve essere controllata da tutto un apparato termo-elettrico isolante, come avviene oggi.
Guardo il cielo in questa notte d'inverno e penso che l'universo si sta espandendo e noi non sappiamo che fare.
Assistiamo a multimiliardari che decidono di farsi un giro nello spazio come una volta avrebbero fatto una crociera nei Caraibi sul loro yacht, o che comprano un social network e ne fanno ciò che vogliono, un giocattolo nelle loro mani, dove licenziano o spingono a licenziarsi migliaia di persone.
Cercano di riscrivere le regole della comunità virtuale, di dare nuovi significati inconsulti alla parola libertà, proprio adesso che non sappiamo più bene cos'è e che ciascuno declina a modo suo, sostanzialmente credendo che essere libero significhi fare tutto ciò che ti pare, senza limiti, critiche o lezioni da nessuno e minano in maniera forse irreversibile la libertà di espressione proprio quando asseriscono di garantirla.
Perché la libertà di espressione non si garantisce reintegrando Trump dopo che era stato cancellato (o sospeso) il suo account, non si garantisce lasciando che qualcuno che si crede protetto dall'anonimato attraverso il nickname che si è scelto, possa dire tutto ciò che gli passa per la testa, anche insulti, minacce, mistificazioni, insolenze, falsità: tutto ciò che va a colpire qualcun altro non è un'opinione, ma un'offesa arrecata all'altro, tutto ciò che discrimina qualcuno per qualche sua caratteristica vera o presunta è intollerabile.








Trump ha commesso dei reati gravissimi, ha offeso la democrazia, le donne, le persone appartenenti ad altre culture, chiunque non appartiene all'ideale del maschio di pelle bianca e di ceppo anglosassone, i più deboli, i poveri, gli ammalati e ha offeso pure gravemente l'intelligenza con le sue scempiaggini e l'atteggiamento capriccioso da bambino ricco, viziato e abituato ad averla sempre vinta.
Non è tollerabile che un altro bambino capriccioso, ricco, viziato e abituato ad avere tutto ciò che vuole lo difenda: se Trump non è ancora in galera è solo perché è troppo ricco e potente e gli Stati uniti sono un Paese in cui la legge si applica a tutti nello stesso modo eccetto che ai ricchi e ai potenti, che ne sono esentati.
Elon Musk dice che ha sbloccato l'account twitter di Trump per un principio di libertà: chiunque deve avere libertà di parola all'interno del suo network; poi però ha sospeso l'account Elonjet, perché tracciava i suoi voli, e chiunque poteva sapere dei suoi spostamenti.
Noi italiani siamo una Repubblica fondata sul lavoro, gli Stati Uniti sono una Repubblica basata sul dollaro, che ne è il principio fondante ed anche la divinità più seguita; ne consegue che chi possiede più dollari è più vicino alla divinità, semi-divinità egli stesso, e come si fa ad applicare ad un dio le leggi degli uomini?
È successo pure lo scandalo di Aboubakar Soumahoro, il "gatto con gli stivali", non sto ad entrare nel dettaglio, potete leggerlo da qualsiasi parte, ricordo solo che lui non è indagato (questo a chi è garantista con i propri e giustizialista con gli altri).
La sua reazione però non mi ha convinto, né le parole in sua difesa (sono stato ingenuo, non mi sono accorto), né tantomeno il vittimismo piagnucoloso ("voi mi volete morto"), a me pare che Aboubakar se anche non fosse colpevole, è certamente responsabile di tutto ciò che è successo: se non ti sei accorto non sei ingenuo, sei un imbecille, soprattutto se pretendi giustizia per gli sfruttati e i discriminati e poi vivi con chi sfrutta e discrimina; e se ti eri accorto, allora sei complice, se non penalmente, almeno moralmente.
Per uscire dall'angolo in cui si è cacciato, come scrive nel suo libro Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità, Feltrinelli, 2019, che ho trovato interessante seppure a tratti ingenuo, prendendo come esempio il celebre incontro fra George Foreman e Muhammad Alì del 1974, ha due possibilità: o si gide l'investitura alla Camera che la Sinistra Italiana e il nostro voto gli hanno garantito, sfruttando l'immagine negativa che gli sta piovendo addosso, come prima aveva sfruttato l'immagine positiva del sindacalista combattivo, determinato e comunicativo, fa insomma come Renzi, che si amministra come può e che cade sempre in piedi, seppure il suo potere attuale sia molto limitato e adesso non lo saluta più nemmeno Recalcati. 








E a proposito di Recalcati, non riesco a trattenermi dal ridere ogni volta che nomina Lacan, per la pronuncia nasale ostentata e innaturale; dopo la prima bottiglia di vino stappata, io e i miei amici di cui sopra abbiamo decretato che Lacan si pronuncia con una molletta sul naso e Macron con una manciata di patatine in bocca.
Oppure, cerca di riguadagnare credibilità facendo davvero, forse per la prima volta, qualcosa per i diritti delle persone che si è sempre vantato di difendere, mettendo a disposizione di questa causa tutte le sue non poche doti comunicative, la loquela faconda, la voglia di combattere e di vincere, non più per se stesso, ma per il benessere altrui, con tutti i mezzi possibili, perché non troverà più facilmente compagni di lotta in questo Parlamento o altrove e deve riguadagnare un terreno fattosi improvvisamente tutto in salita per lui.
Lo stesso discorso vale per il duo Fratoianni e Bonelli; noi non sapevamo non basta, la candidatura di Soumahoro mette in discussione la fiducia di chi vi ha votati, non tanto per voi, ma perché ha percepito qualcosa di buono nel volere a tutti i costi quest'uomo di colore e Ilaria Cucchi in Parlamento, anch'io ne ero rimasto ben impressionato, così come ho accolto bene la candidatura di Scarpinato fra i Cinque Stelle, ma non potete dire non sapevamo, perché voi siete i garanti delle persone che proponete.
Peggio ancora, perché comunque l'ambivalenza della vostra difesa non è stata convincente, sarebbe stato il caso di una candidatura puramente mediatica, l'aver candidato due persone, Soumahoro e Cucchi, solo perché i loro nomi sono noti e sono diventati il simbolo di una lotta che la sinistra può condividere, senza accertarsi della loro integrità e della loro onestà.
Gli elettori di sinistra non sono come quelli forzitalioti, leghisti o fratelliditalia, che sono abituati ad accettare tigri di carta, e qualsiasi tipo di incapace, cialtrone, mascalzone e persino criminale fra i propri rappresentanti, a sinistra non ti perdonano la superficialità, l'imperizia, la pseudo-furbizia, l' inconsistenza e l'inaffidabilità.
Questo scandalo ha fatto male ad Aboubakar Soumahoro per primo, alla causa dei migranti e dei lavoratori precari, ma ha gettato profondo discredito ad una sinistra che è al palo da sempre (il 4% è ridicolo se vuoi operare profondi cambiamenti sociali) e che non convince, non attrae e non decolla e che non si salverà certamente con candidature di facciata, mettendo gente nota nelle liste elettorali, su cui aleggia l'effetto simpatia che alcune trasmissioni o testate giornalistiche hanno contribuito a creare su un personaggio, ma candidati di sostanza, per dare un segnale di serietà ai vostri elettori potenziali (fra il non voto c'è molta sinistra delusa da 30 anni e più di una sinistra in crisi di identità).
E sempre a proposito di sinistra, un'altra tegola le cade addosso, fra le persone sotto inchiesta per "organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro" ci sono quattro italiani (finora) e una parlamentare greca (Luca Visentin, ex UIL; Antonio Panzeri, ex PD, ora Art. 1; Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri; Niccolò Figà-Salamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice; e Eva Kaili, greca, Vicepresidente del Parlamento Europeo, nonché legata sentimentalmenteal Giorgi).








Secondo le accuse il Qatar avrebbe pagato ingenti somme di denaro e offerto doni di un certo rilievo a queste persone che ricoprono incarichi politici strategici all'interno della UE, perché fossero favorevoli al loro Paese in vista dei Mondiali di Calcio  e ne parlassero bene, in sostanza volevano tacitare le polemica circa la mancanza del rispetto dei diritti civili in quel Paese e delle migliaia di cadaveri degli operai che, lavorando senza alcun rispetto per la loro sicurezza, hanno realizzato le opere faraoniche per ospitare degnamente l'evento.
Ed è vero che ad esempio Panzeri parlava bene del Qatar e si faceva garante degli sforzi di quel Paese per i diritti umani; come in una commedia all'italiana di terza categoria, quella dove recitavano Enrico Montesano, Lino Banfi e Alvaro Vitali, sono stati trovati 500 euro in contanti a casa di Panzeri e "sacchi di banconote" nell'abitazione della Kaili, roba da far impallidire gli auto-riciclatori ed evasori nostrani che adesso possono andare in giro con rotoli di 5000 euro per comprarsi le noccioline senza che il proprio partner necessariamente lo sappia, e possono evitare il famigerato pos che traccia un'avvenuta transazione, sotto la cifra di 60 euro, cioè la maggio parte delle transazioni, senza che la Finanza necessariamente lo sappia.
A me ricorda in piccolo la vicenda dei rolex che gli emiri dell'Arabia Saudita regalarono nel 2015 ad una delegazione del governo Renzi, quando questo cadde e Renzi e i suoi lasciarono palazzo Chigi, i rolex scomparvero e non sono più riapparsi, dunque non è stato il Mago Silvan; Renzi dice che i rolex erano stati depositati negli uffici di Palazzo Chigi e che questa operazione era stata debitamente protocollata, sarà, ma resta il dubbio che quel foglio sia un verbale di protocollo o una ricevuta.
La qualità dei politici che votiamo è peggiorata anche a sinistra e di molto, per cui non mi stupisce più non tanto trovare il "mariuolo" (come Craxi chiamò Mario Chiesa quando si fece beccare con la mazzetta in tasca) anche da queste parti, ma che mariuoli ce ne siano tanti, perché il gruppo dirigente è più attaccato al potere che ad altro, e per raggiungere e mantenere il potere sono più utili i bastardi che le persone oneste, gli ambiziosi che i generosi, i furbi che gli intelligenti e i capaci.
Inoltre è più utile un tizio che in qualsiasi modo abbia raggiunto una certa notorietà televisiva, uni che fa il simpaticone, uno che ha trafficato per apparire da qualunque parte, che ha utilizzato qualsiasi mezzo per far parlare di sé, perché il suo nome circolasse, un tizio che spesso è facile alla corruzione, incline a fare il buffone, di ricorrere alla truffa se è necessario, uno aduso a nascondere il suo aspetto negativo e a mostrare solo ciò che piace al pubblico, uno che non solo è ignorante ed incapace, ma non crede sia necessario compare la sua ignoranza o acquisire le capacità che gli mancano, o almeno di circondarsi di persone capaci che possano consigliarlo.
I leader dei partiti politici spalancano le porte a queste persone se sperano che portino più voti, se poi si rivela una delusione, una tigre di carta, se scoppia una scandalo post-elettorale, poco importa, perché lo scaricano e scaricano addosso a lui ogni responsabilità, quando non lo difendono a spada tratta, come spesso accade a destra, attaccando giornalisti e magistrati che lo hanno smascherato. 
Abbiamo da qualche mese un governo fascista a trazione integrale, per intenderci abbiamo quelli del saluto "romano" (in realtà lo inventò D'Annunzio, di sana pianta, così come s'invento quel "Eia eia, alalà" che migliaia di imbecilli hanno ripetuto e ripetono in continuazione senza nemmeno sapere che significato abbia), quelli di: "A noi!", quelli che hanno in comodino il busto del duce che, poveretto, pelato com'era ti fa fare cattivi pensieri immaginando che qualcuno possa usarlo come sex toy coscientemente o per errore.
Di quello che colpisce i poveri per ingraziarsi i ricchi, che ritiene che solo i meno abbienti (o i fessi, come me) debbano pagare il peso maggiore del costo della macchina dello Stato, che tende ad interpretare in dissenso come un pericolo e vede in chi è contrario o in chi la pensa diversamente un nemico da zittire, da ridicolizzare, da perseguitare, da insultare, da colpire in effige e dignità e su cui sguinzagliargli addosso i mastini dei media che rispondono ai loro comandi e le squadracce della morte con olio di ricino e manganello.
A questa sciagura se ne aggiunge un'altra: la totale evanescenza dell'opposizione, un'opposizione triplice come il dogma della santa trinità, ma che di sacro però non ha niente.








Il primo ramo di questa opposizione, in pieno marasma e confusione di ruoli, si caratterizza per il suo spiccato tentativo di portare soccorso al governo, anche quando al governo non occorre; risponde, insomma, all'istinto tipicamente italiano di salire sul carro del vincitore, di andare li dove c'è da prendere qualcosa, prima di rimanere a mani vuote.
Il secondo ramo, dopo aver fatto finta di essere morto o di non esistere più (cosa che gli riesce piuttosto bene da sempre), o di aver tentato di placare gli animi non facendo assolutamente nulla, sta cercando di tornare alla normalità di sempre: scegliere nuovamente un altro coglione/a che ci faccia da segretario, che ci metta la faccia, e se dovesse mettersi male, sarà lui il parafulmini della sconfitta, se invece dovesse mettersi bene, dividiamo in base a chi ha più potere di ricatto nel partito.
Trovato l'uomo (o la donna) adatto, cercare di far cadere il governo in carica, anche se sai che non hai il potere per sostituirlo, mettendolo il difficoltà estrema, amplificando i malumori, sobillando gli scontenti (a volte offrire un mojito a Salvini può essere prezioso per far cadere un governo), per poter ritornare alle ammucchiate, alle orge di potere, ai baccanali istituzionali, ai partouze tecnici, nel bene del Paese, beninteso.
Il terzo ramo divergente, costituito anch'esso da gente che ha fatto e detto tutto e il contrario di tutto, ha detto che non si sarebbe mai accordato con questo e poi ci si è accordato, sta dicendo no alle armi in Ucraina e ha mandato armi in Ucraina, sta dicendo no ai condoni edilizi a Ischia e ha firmato condoni edilizi proprio a Ischia, sembra l'unico che stia facendo un po' di opposizione, seppure piuttosto sterile e inconcludente.
E sembra persino che stia dicendo cose di sinistra, quando le ultime parole di sinistra furono pronunciate da Enrico Berlinguer, mentre gli attuali leader che gli sono succeduti sono come il pappagallo della trasmissione di Enzo Tortora che non disse mai Portobello, che avrebbe fatto vincere al concorrente che fosse riuscito a fargli pronunciare quelle parola una certa somma di denaro, ma lo fa solo per erodere voti al PD, non per convinzione, non lo pensano davvero.
Ci rendevamo perfettamente conto che degli individui adulti, maturi, una volta si sarebbe detto anche vaccinati, ma ultimamente non metterei la mano sul fuoco per nessuno, altamente scolarizzati e mediamente ben-informati possano apparire cinici se, con tutti questi problemi sopra la capa, si mettono a parlare di musica pop, per di più alquanto datata, di cui non si ricorda quasi più nessuno, mentre dovremmo esercitare di più la nostra coscienza critica, l'esercizio del pensiero, cercare di costruire o suggerire percorsi alternativi al Ponte Morandi o a quello sullo Stretto, e non liquefarci pure noi nel nulla assoluto come l'Italia (Conte, Draghi, Meloni, è lo stesso) che segue l'Europa, la quale a sua volta segue compattamente e acriticamente la politica estera e gli interessi degli USA, che non sono i nostri.
O come l'opposizione che lascia fare fin troppo al governo Meloni (mi viene la pelle d'oca a scriverlo e non riesco ancora a pronunciarlo, non riesco ad abituarmici), senza infastidirlo più di tanto e senza contrastarlo efficacemente in Parlamento e nelle piazze, magari inconfessabilmente pensando che sia un bene che ci siano "loro" e non "noi" a togliere le castagne dal fuoco.








Però così è, abbiamo perso un pomeriggio intero dietro questa "musica leggera" perché avevamo voglia di niente, stupendoci in sommo grado che tutti quanti per anni, nessuno escluso, abbiamo continuato a cantare convintamente: "Sciolgo le trecce ai cavalli ...", invece di "Sciolgo le trecce e i cavalli ...".
Ma quali trecce, ma quali cavalli ... ma che c'entra? Umberto Balsamo aveva scritto correttamente: "Sciolgo le trecce (a chissà chi, va a sapere, e poi a te che te ne frega? Saranno affari suoi!) "e" (non "ai") i cavalli corrono. La consecutio temporum è questa: "Sciolgo le trecce e i cavalli corrono", le trecce non sono dei cavalli, anche se io ho visto cavalli con le trecce, ma non che correvano dopo aver sciolte le trecce.
Tutta l'Italia invece in coro ha continuato a cantare "Sciolgo le trecce ai cavalli", sarà per questo che Umberto Balsamo si è ritirato dalle scene, sconfortato da questa profonda incomprensione.
Noi siamo giunti alla conclusione che, essendo lo sciogliere le trecce * un atto molto intimo, se un uomo scioglie le trecce a qualcuno è perché è in intimità con lui, anzi ciò avviene solo in un momento di intimità; ok, ma i cavalli che c'entrano? I cavalli che corrono sono necessariamente una metafora di quel momento di intimità, come quando diciamo che i nostri pensieri corrono. Ebbene, ad Umberto Balsamo non correvano i pensieri, ma i cavalli, se le macchine possono essere dotate di più o meno cavalli (CV cavalli vapore o HP horse power), perché un cantante catanese non possa essere dotato anch'egli di cavalli che corrono?
Confessate che anche voi provate adesso lo stesso senso di meraviglia e che cantavate come noi "Sciolgo le trecce ai cavalli", senza mai manifestare alcun dubbio, e che chissà ancora in quante altre cose assurde voi ed io crediamo ciecamente (come l'amore delle donne o che il PD è di sinistra) e su cui non abbiamo mai posto la debita attenzione o colto l'assurdità.
* Le trecce venivano sciolte dalle ragazze quando diventavano donne adulte o prima di andare a letto, lo sciogliere i capelli era un atto di liberazione e di disinibizione da parte di una donna, per questo avveniva in privato ed intimamente, e spesso preludeva a qualcosa di più intimo ancora che sarebbe ben presto avvenuto, infatti lo sciogliere le trecce annuncia la corsa dei cavalli e le gambe eleganti che ballano per una notte intera: eufemismi d'amore. 

13 commenti:

  1. in questi giorni c'è stato un golpe in Perù, dove il presidente Castillo democraticamente eletto nell'estate del 2021 non ha mai potuto governare perchè osteggiato dal parlamento a maggioranza reazionaria. Il golpe è stato caldeggiato sia dagli USA che dall'UE, i fautori dei diritti umanitari e civili i famosi democratici occidentali.

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    1. Di cose come quella che riporti tu ne capitano tutti i giorni, tanto che non hai neanche il tempo di approfondirla, di capire meglio cosa sta succedendo, che già ci sono altri scandali, altri eventi uno peggiore dell'altro, purtroppo.
      Ciao, chiunque tu sia.

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  2. Ricordo molto bene il brano che hai citato nel post e concordo con te perché in quegli anni ci si divertiva con poco, gli ideali erano alti come la voglia di star insieme e il conoscersi comprendeva anche il concedersi delle confidenze o dei comportamenti del tutto personali.

    Su tutto il resto stendo un vero e proprio velo pietoso...ci sono momenti che ho un tale disgusto che non ti dico. Appena vedo certe facce in TV cambio immediatamente canale (come nel timore di venir contaminato).

    Sul calcio avevo scritto un post sostenendo che è un karma all'ultimo stadio, il denaro e gli interessi commerciali hanno rovinato uno sport che amavo molto.

    Un salutone, come sempre un bel post
    e ne approfitto per farti gli auguri di buone feste e buon natale
    perché con il blog ci rileggiamo a ridosso di capodanno.

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    1. A stare dietro alle informazioni, sembra che succedano cose sempre più gravi, sempre più grosse, sempre più sconfortanti e sulle quali non abbiamo nessun potere e nessuna possibilità di comprenderle a fondo. Cambiare canale, o distrarsi (come abbiamo fatto i miei amici ed io quel giorno)? Si può fare, certo, ma le cose accadono lo stesso e, purtroppo riguardano anche noi. Che altro fare? Non ne ho idea, io so fare decentemente il mio lavoro, credo che questo e altri piccoli grandi impegni nel sociale possano bastare, per quanto mi riguarda.
      Buone Feste.

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  3. Caro Garbo, non ho avuto la possibilità di leggere per bene questo tuo post splendido di immagini. Lo farò con i miei lentissimi tempi in seguito, prima della tua prossima pubblicazione, spero! Se no, sai che arretrati mi troverò!?!
    Se vuoi vedere il mio (fatto da me) alberello di pasta frolla decorato dai una sbirciatina nel mio blog.
    Oggi sono passata per farti. Gli auguri di Buone Feste e per un abbraccio
    Nou❤️🌲🎅

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    1. Cara Nou, un abbraccio a te e i miei più cari auguri di Buone Feste.

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  4. Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
    Sempre lascia un pò di se e si porta via un pò di noi.
    Ci sarà chi si è portato via molto,
    ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
    Jorge Luis Borges

    Ciao Garbo

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    1. Ciascuno di noi lascia agli altri quanto è disposto a lasciare e prende dagli altri quanto è disposto a prendere, ma è anche vero che prendiamo quanto siamo disposti a dare e lasciamo quanto siamo disposti a prendere … questa è più difficile da comprendere, ma è stata per me una grande conquista averla capita. Tutto questo discorso è enormemente complicato dal fatto che ciascuno è unico: unico è chiunque incontriamo, seppure nella sua variabilità, anche quando è difficile da capire nel suo mutamento, ed unici siamo noi, anche quando cambiamo e ci crediamo diversi di ciò che eravamo.
      Borges è stato un notevole spunto per molte delle mie riflessioni, mi piace che tu mi abbia lasciato un suo pensiero e il tuo saluto.
      Ciao

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  6. Buon Anno, ti auguro il meglio per te e per tutti coloro a cui vuoi bene. Speriamo veramente in un nuovo anno, nuovo da tanti punti di vista.

    Un salutone e ci rileggiamo nel 2023

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  7. Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica.

    Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.

    'Nzomma...

    La danza come manifestazione del dionisiaco in Federico Guglielmo..

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  8. L'ETERNO RITORNO DELL'UGUALE.

    La terribile consapevolezza della realtà
    della vita come eterna ripetizione
    senza alcun senso e senza alcun fine,
    che ha il suo senso solo in se stessa,
    nel suo eterno ripetersi
    e nel suo eterno ritornare


    AMOR FATI
    è la formula per la grandezza dell'uomo:
    non volere nulla di diverso
    né dietro né davanti a sé
    per tutta l'eternità.


    UBERMENSCH (OLTREUOMO)
    è l' esemplare della specie Homo Sapiens
    che, attraverso l'AMOR FATI,
    trasforma la terribile consapevolezza della realtà
    della vita come eterna ripetizione
    senza alcun senso e senza alcun fine,
    che ha il suo senso solo in se stessa,
    nel suo eterno ripetersi
    e nel suo eterno ritornare,
    in un amore sano, naturale e gioioso per la vita,
    in ogni suo aspetto,
    anche il più terribile caotico e problematico.

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    1. Il povero Friedrich non mi pare abbia mai parlato di ballerini considerati pazzi da chi non sente la musica, gli hanno attribuito tante di quelle cavolate poveraccio …
      Questo tuo “eterno ritorno” mi sembra la filosofia che potrebbe distillare un criceto chiuso in una gabbia il cui unico svago è la ruota su cui può fare qualche movimento … perché voi miserabili gaglioffi lo prendete alla lettera il povero Nietzsche? Eppure è stato chiaro quando ha parlato di eterno ritorno, l’ha introdotto con queste parole:

      « Che accadrebbe se un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna fra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!". Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: "Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina"? Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi e forse ti stritolerebbe».
      (La gaia scienza, Aforisma 341).

      Dice: “Cosa accadrebbe se …”, non ti sta dicendo: “Guarda che tutto ciò che accade ritorna e ritornerà di continuo all’infinito”, se così fosse, se tutto ritorna, allora non abbiamo scampo e non ha neppure senso che lui ce lo dica, perché ciò significherebbe che siamo condannati a rifare sempre le stesse cose e Nietzsche sarebbe condannato a scrivere sempre le stesse parole.
      E mi chiedo, se tutto ritorna da quale cilindro salterebbe fuori l’Übermensch? Non dovrebbero rivivere in eterno sempre gli stessi uomini? Non dovremmo continuare a fare sempre gli stessi errori? Ma come si fa a pensare che Nietzsche abbia inteso dire questa sciocchezza dell’eterno ritorno dell’identico, lui che amava i presocratici e soprattutto Eraclito, quello che diceva: “tutto fluisce” (DK 22 A6) e che: “Non è possibile entrare due volte nel medesimo fiume” (DK 22 B 91) …
      Caro Giamba, qui l’unico uomo intrappolato nell'eterno ritorno sei tu, che ritorni ciclicamente a scrivere le stesse menate da che ti conosco, senza alcun riguardo per il contesto in cui scrivi e di instaurare un dialogo, benché minimo.

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