Muro di Berlino |
Muro di Melilla |
Le mur des je t'aime, Montmartre,Paris |
Le mur des je t'aime, Montmartre,Paris |
"E poi chi l'ha detto che è contraddizione
avere un'idea poi dopo cambiarla
In fondo la vita è trasformazione
Lo vedi anche il bruco diventa farfalla
A volte succede col punto di vista
Ci basta un niente perché si arrovesci
Così da padrone ritorni apprendista
Cominci da capo e allora capisci che
il muro quello che abbiamo dentro
È uguale a quello che c'è fuori
Io credo nel suo superamento
Se è vero che siamo noi i mattoni
E poi quello che serve è destrutturazione
Una specie di viaggio che porta all'interno
A conoscere meglio le nostre paure
Che sembrano marmo e sussurrano...eh...iye
Il muro di gomma il muro del pianto
Un bimbo davanti che gioca al portiere
Il muro che prima è di ferro e cemento
Il muro che dopo diventa macerie
Il muro che cresce e pian piano ti chiude
Un po' per la guerra un po' per la pace
Il muro ne ha viste di cotte e di crude
Al muro gli manca soltanto la voce
Il muro quello davanti a scuola
Mattine a far castelli in aria
Ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
Ed è vero che siamo un po' tutti studenti
Ed abbiamo bisogno tutti di ripetizioni
Anche se oggi la regola è bruciare i tempi
E non si ha proprio voglia di inchini e di...eh...iye
Ed ora comincio con le mani avanti
Non servono appigli ma molto coraggio
Il muro ferisce ma non voglio guanti
Restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
Invece io voglio ad ogni costo scalarlo
Lasciarmi alle spalle paure e incertezze
E uccidere adesso e per sempre quel tarlo
Che rode il carattere e da debolezza
E il muro è qui in alto. In piedi sul muro
Mi sento diversa mi sento più vera
Se guardo lontano ci vedo più chiaro
E poi come dire mi sento più intera sul muro
il muro...".
avere un'idea poi dopo cambiarla
In fondo la vita è trasformazione
Lo vedi anche il bruco diventa farfalla
A volte succede col punto di vista
Ci basta un niente perché si arrovesci
Così da padrone ritorni apprendista
Cominci da capo e allora capisci che
il muro quello che abbiamo dentro
È uguale a quello che c'è fuori
Io credo nel suo superamento
Se è vero che siamo noi i mattoni
E poi quello che serve è destrutturazione
Una specie di viaggio che porta all'interno
A conoscere meglio le nostre paure
Che sembrano marmo e sussurrano...eh...iye
Il muro di gomma il muro del pianto
Un bimbo davanti che gioca al portiere
Il muro che prima è di ferro e cemento
Il muro che dopo diventa macerie
Il muro che cresce e pian piano ti chiude
Un po' per la guerra un po' per la pace
Il muro ne ha viste di cotte e di crude
Al muro gli manca soltanto la voce
Il muro quello davanti a scuola
Mattine a far castelli in aria
Ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
Ed è vero che siamo un po' tutti studenti
Ed abbiamo bisogno tutti di ripetizioni
Anche se oggi la regola è bruciare i tempi
E non si ha proprio voglia di inchini e di...eh...iye
Ed ora comincio con le mani avanti
Non servono appigli ma molto coraggio
Il muro ferisce ma non voglio guanti
Restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
Invece io voglio ad ogni costo scalarlo
Lasciarmi alle spalle paure e incertezze
E uccidere adesso e per sempre quel tarlo
Che rode il carattere e da debolezza
E il muro è qui in alto. In piedi sul muro
Mi sento diversa mi sento più vera
Se guardo lontano ci vedo più chiaro
E poi come dire mi sento più intera sul muro
il muro...".
(Anna Oxa, Il Muro, Ho un sogno, 2003)
Muro di Berlino |
Muro di Berlino |
Muro del pianto - Gerusalemme |
"Quando soffia
il vento del cambiamento,
alcuni costruiscono muri,
altri mulini a vento".
(Proverbio cinese).
Muro dei desideri New York |
Sardegna |
"All alone, or in twos,
The ones who really love you,Walk up and down outside the wall.Some hand in hand,Some gathered together in bands,The bleeding hearts and artists,Make their stand.And when they've given you their all,Some stagger and fall.After all its not easy,Banging your heart against some madbugger's wall".
(Pink Floyd, Outside the wall ,The wall, 1979).
Muro di Tijuana o "muro della vergogna". |
Il premier ungherese Victor Orban, dopo un blitz a sorpresa nei cantieri che stanno costruendo un muro "anti-immigrati" di 175 km al confine con la Serbia, dichiara al quotidiano Magyar Idok che bisogna accelerare i tempi e che bisogna assolutamente finirlo entro e non oltre il 15 settembre ... già, servirebbero più migranti per terminare in tempo il muro anti-migranti.
Il muro di gomma https://it.wikipedia.org/wiki/Il_muro_di_gomma
RispondiElimina@ Berica,
RispondiEliminagrazie per il link, di muri se ne possono costruire parecchi, da quelli "fisici" a quelli di gomma, alla disinformazione, al depistaggio, all'indifferenza e all'oblio ...
Ciao
Non credo abbia molto futuro un'europa che sanziona chi sfora il tetto di Maastricht e rimbrotta chi arresta profughi. E' una marea che mota quella di questi giorni e non può certo fermarla gente che parla di valori europei avendo in mente il supermarket dove esercitare la propria libertà di consumare il pianeta. E' avvilente non vedere uno straccio di lungimiranza, è avvilente persino vedere chiaramente le ragioni sottese del tardivo cambio di strategia tedesco: nazismo in casa europea, necessità di far dimenticare lo sbranamento della Grecia, bisogno di manodopera per la produzione industriale, possibilmente a basso costo. Benvenuto il nuovo corso tedesco per l'accoglienza dei profughi ma non vanno sottovalutate le ragioni sottese, prima o poi si ripresenteranno! Ciao.
RispondiElimina@ Antonio,
RispondiEliminaconcordo con te che il concetto di Europa che si è espresso finora è quello di un supermarket, è prevalentemente economico, e questo mi piace poco; per il resto, in tutti gli altri campi i singoli Stati procedono in linea sparsa, senza avere obiettivi comuni, talvolta anche l’uno in ostacolo all’altro, l’uno contro l’altro, aprendo diatribe infinite e rispolverando diffidenze ataviche e stereotipi che non cessano di ritornare in auge.
Non c’è lungimiranza, ognuno procede per conto suo cercando di salvaguardare il proprio territorio nazionale, c’è stata molto probabilmente una colpevole sottovalutazione del problema, forse gli stati dell’Europa continentale credevano che le ondate di immigrati riguardassero solo gli stati più protesi verso il Mediterraneo, come l’Italia, la Grecia e la Spagna, e il loro compito potesse essere solo quello di aiutare noi italiani a casa nostra, per gestire questa marea.
Ci sono state colpe e cecità inaudite, la catastrofe a cui assistiamo poteva essere limitata, se non proprio evitata, però ti dico che fra l’egoismo di chi alla fine accoglie e l’egoismo di chi rifiuta, preferisco il primo, preferisco la destra della Merkel a quella di Salvini.
Riguardo alla situazione in Grecia, mi pare di capire che tu ed io abbiamo una lettura diversa; io non riesco a vedere la Grecia semplicemente come la povera vittima del colosso tedesco 8lo so, i primi della classe non stanno simpatici a nessuno). La Grecia ha delle colpe gravissime su ciò che le sta accadendo, stiamo parlando di uno Stato che più di altri era impelagato nella finanze gonfiata che poi è esplosa lasciando i sottoscrittori con in mano solo bolle di sapone esplose; la Grecia è lo stato con più alto tasso di corruzione in Europa, e nonostante la crisi, nonostante l’orlo della bancarotta, i governi che avrebbero dovuto affrontare la crisi, hanno continuato ad alimentare la corruzione.
Si sono indebitati fino al collo per fronteggiare questa crisi, sui debiti ha garantito l’Europa, se la Grecia non facesse parte della Comunità Europea sarebbe già fallita da tempo e avrebbe dovuto mettere in vendita su Ebay il Partenone; quando parliamo di Europa che garantisce per i prestiti o per aumentare l’indebitamento pubblico degli stati membri, non parliamo dell’Itali, della Spagna o dell’Irlanda, che a malapena riescono a garantire per se stessi, parliamo sostanzialmente della Germania e della Francia che hanno un’economia abbastanza solida e mantengono una certa credibilità internazionale.
Sono convinto che è grazie a loro se esiste ancora, dopo questa crisi, la Comunità Europea. Perché Germania e Francia non dovrebbero pretendere della garanzie serie in fatto di riforme e manovre economiche dagli stati membri per cui stanno garantendo al Fondo Monetario un rientro del prestito? Tu non chiederesti garanzie a qualcuno a cui hai prestato una forte somma di denaro? Se vedessi che questi continuano ad alimentare la corruzione e fanno manovre demagogiche perché ad esempio si presentano delle elezioni amministrative che vogliono vincere per consolidare il loro potere, invece di spendere quei soldi in maniera più oculata, creando sviluppo e opportunità di lavoro vere, non ti incazzeresti?
(segue)
A me è sembrato poco serio appigliarsi, come fanno molti, sulla perdita della sovranità nazionale, e sui diktat dell’Europa o della Merkel in particolare; se non ti fossi ridotto alla canna del gas la Merkel non avrebbe tutto questo potere su di te e se invece di presentarti in Europa col cappello in mano, e con proposte ridicole che facevano scuotere la testa per la loro assurdità, come quelle scene assolutamente comiche quando Totò Berlusconi e Peppino Tremonti andavano a Maastricht con la cartelletta e dopo cinque volte che venivano bocciati si ricorse a vari giochi bizantini di palazzo, in cui Berlusconi fu costretto a dare le dimissioni e apparve Mario Monti, che quasi nessuno conosceva fino ad allora.
RispondiEliminaE’ difficile stabilire quanto economie solide come quella tedesca, basata fondamentalmente sulla produzione e non sulla speculazione, possano comprendere economie più creative, che necessitano di rischiare e navighino in acque molto più incerte e rischiose, oppure quanto alcuni Stati siano completamente succubi delle mafie e della corruzione, per cui è impossibile per qualsiasi governo in carica non andare ad alimentarla in tutti i modi ed evitare di toccare gli interessi dei propri sostenitori occulti, ad esempio con una seria lotta all’evasione fiscale o con la tassazione del patrimonio e delle rendite invece di una tassazione basata soltanto sul reddito.
E’ difficile stabilire quanto la Merkel abbia ragione a pretendere garanzie serie da chiunque ha dimostrato poca serietà finora in economia, e quanto invece una economia stretta da troppa austerity possa stritolare Stati che non abbiano la solidità e l’impianto economico della Germania.
Quando ha preso il potere Tsipras in Grecia, ho cercato di capire se questo significasse una svolta per la Grecia rispetto ai corrotti governi precedenti, ho cercato di capire per molto tempo se avessero ragione i greci a chiedere che si allentassero le corde che li stavano strozzando, o avessero ragione i tedeschi a pretendere riforme più serie, sono rimasto tuttora con questo dubbio che mi tormenta, che col tempo non si è risolto, ma che mi ha fatto comprendere alla lunga la serietà degli uni e degli altri, salvo restando che credo che ciascuno abbia poi le proprie buone ragioni di fondo.
Quando il governo greco ha chiesto alla Germania i danni della guerra mi sono cascate le braccia a terra, io personalmente avrei cercato la mia soluzione proponendo delle riforme che dessero delle garanzie ai tedeschi e che permettessero di respirare ai greci, se non fosse stato possibile, avrei indetto una conferenza stampa, avrei spiegato l’intera faccenda alla Grecia intera e poi mi sarei dimesso.
Altro grave errore è stato il referendum pro o contro sostanzialmente l’ingerenza europea in Grecia, ma come, stravinci e ti dimetti, come ha fatto Varufakis? Stravinci e poi vai a siglare comunque l’accordo che ti propongono? Se hai davvero ragione tu e chiedi il sostegno della Grecia intera e lo ottieni, a quel punto va per la tua strada., anche quella estrema dell’uscita dalla UE, e se quell’accordo era l’unico possibile, tanto è vero che l’hai siglato, perché fare tutte queste manovre?
E poi, perché chiedere i danni alla Germania e non all’Italia, visto che chi ha dichiarato guerra alla Grecia per prima è stata l’Italia che voleva “spezzare le reni alla Grecia”? La Germania è subentrata dopo, visto che l’esercito italiano si era fatto ricacciare indietro dai greci fino in Albania.
Ciao
Garbo sappiamo entrambi che non è una questione di buoni e di cattivi, buoni i greci e cattivi i tedeschi e anch'io preferisco l'egoismo di una merkel al fascismo di salvini o di orban. Conosco i problemi della Grecia che in quanto a corruzione e evasione non ha nulla da invidiare all'Italia, so bene quali sono stati gli imbrogli dell'economia gonfiata e so anche come chi doveva controllare quell'economia non abbia avuto nulla da ridire sulle finanze creative di vario tipo fino a quando una crisi scoppiata altrove non ci ha devastato per i titoli spazzatura che dagli USA avevano inondato anche le più grosse banche europee, leggi principalmente tedesche e francesi, quelle che più di altre hanno dovuto essere salvate con soldi pubblici. In una decina di anni la vita media dei greci si è ridotta per il collasso del sistema sanitario, hanno pagato abbastanza per gli imbrogli di una classe politica, ricordiamolo, oppure non è abbastanza? Non mi pare che l'europa o la germania abbiano avuto da ridire riguardo ai settori essenziali, alla tassazione dei proventi finanziari e delle transazioni, alla fiscalità che ritorni ad essere progressiva per ridurre l'ineguaglianza economica, alla redistribuzione dei profitti delle imprese, ai finanziamenti mirati alle banche per gli investimenti, ecc. ecc. Quello che voglio dire è che non mi pare di aver visto nulla di strategico, ogni tanto l'europa balbetta sulle tasse patrimoniali e un mocciosetto come quello che abbiamo a palazzo chigi lo ignora bellamente. Il risultato è che a distanza di 8 anni dall'inizio della crisi abbiamo una forchetta ricchi-poveri ancora più ampia, che la ricchezza si è spostata ancora di più verso le classi più agiate e che il sud del mondo sta presentando il conto.
RispondiEliminaPer ritornare alla Grecia non posso condividere il tuo discorso perché se è vero, ed è vero, che ha imbrogliato sui conti, è anche vero che lo ha fatto in un contesto in cui da quell'imbroglio ne hanno beneficiato quanti adesso assurgono a paladini del rigore senza compromessi, per non dire che da coloro è stato direttamente innescato attraverso in sistema creditizio che consentendo il consumo di una iperproduzione ha alimentato il volano del debito. Sono faccende complesse, molto complesse e troppo spesso noi ci fermiamo a uno due passaggi dellla catena, lo riconosco è inevitabile ma almeno non dimentichiamo che le catene causali sono molto più lunghe di quanto non si dica e se sono lunghe guardando indietro nel tempo mi chiedo quanto saranno lunghe guardando al futuro, ecco perché non ho alcuna ragione di essere ottimista. Non entro nel merito delle singole scelte (referendum si o no, varofakisi o tsipras), qui quello che interessa è cosa accadrà nel prossimo secolo. Sapremo riformarci dall'interno per tempo in maniera democratica e solidale o attendiamo che gli eventi sociali e climatici a "riformarci"? Ciao
'Sta cosa di commuoversi per gli immigrati
RispondiEliminaè molto da cristiani,
quelli che, come diceva Bertrand Russell:
"Passano tutta la vita a piangere per i problemi e per le sofferenze degli altri,
ma non fanno mai niente per risolvere i problemi degli altri"
A Blob (RAI TRE ore 20:00)
tra mani in faccia ai negri,
canzonette sdolcinate e romantiche sul mare
tipo "vidomarequantèbellospiratantosentimento",
e accuse di razzismo, fascismo, nazismo
e altre cose che finiscono in -ismo
rivolte a Salvini e ad altri,
so' bravissimi a creare emozioni pro - immigrati.
Peccato che poi però
non facciano alcuna proposta sensata e ragionevole
su dove metterli
e soprattutto non considerino in alcun modo
che ad avvantaggiarsi dell' afflusso indiscriminato di immigrati,
che a Blob cercano di favorire con quei filmati strappalacrime,
è proprio Salvini
che vede crescere i voti per la Lega
in modo direttamente proporzionale
al numero di immigrati che entrano in Italia.
'Sta cosa che fa Blob
in realtà è molto da cristiani,
quelli che, come diceva Bertrand Russell:
"Passano tutta la vita
a piangere e pregare
per i problemi e per le sofferenze degli altri,
ma non fanno mai niente
per risolvere i problemi e le sofferenze degli altri",
e quindi funziona molto coi cristiani,
con quelli che so' cresciuti coi preti,
che se mettono a piagne
quanno vedono le mani in faccia ai negri,
quanno sentono le canzonette sdolcinate
e le accuse di razzismo, fascismo, nazismo
e tante altre cose che finiscono in -ismo
contro Salvini ed altri
(o perlomeno fanno finta de piagne
così fanno bella figura...)
Tutti gli altri
si pongono invece delle domande concrete tipo:
"Si vabbè..
Ma poi dopo che li hai fatti venire qui
che cosa fai per loro
se la situazione sociale ed economica dell' Italia
non è tale da consentire di accogliere in modo dignitoso
altri immigrati ?"
Questa domanda, invece,
se la sono posta tutti gli altri paesi europei
e si sono risposti
che in effetti la possibilità di accogliere altri immigrati non c'è
ed hanno chiuso le frontiere.
Ha chiuso le frontiere per esempio la Francia,
e nun me venite addì che i francesi so' razzisti
perchè in Francia
ci stanno milioni
di esemplari della specie Homo Sapiens Sapiens
di colore,
quindi non è credibile chi cerca di spiegare
la chiusura delle frontiere da parte della Francia
usando la parola "razzismo".
Tolta dunque la parola "razzismo"
c' è da cercare per forza di cose
un' altra motivazione
per la chiusura delle frontiere in Francia.
E la motivazione è semplicemente una:
la Francia,
in modo sensato e ragionevole,
ha preso atto di una realtà economica e sociale
che non gli permette
di accogliere altri immigrati
all'interno dei suoi confini.
'Nzomma..
La Francia ha preso atto
di una realtà
di cui molti italiani
non vogliono prendere atto:
in particolare
quegli italiani che continuano ad usare
le parole razzista, fascista, nazista
ed altre che terminano in -ista
verso altri italiani
che invece hanno preso atto di quella realtà,
come i francesi,
e come i francesi vogliono chiudere le frontiere.
O ancora peggio..
La Francia ha preso atto
di una realtà
di cui molti italiani
fingono di non avere consapevolezza
perchè vogliono consapevolmente e scientificamente
creare una situazione di tensione sociale
che porti allo sfascio..
RispondiEliminaDifendere il proprio territorio,
quello da cui si trae vita e nutrimento
per se stessi e la propria prole,
con sano e naturale egoismo
e con sana e naturale aggressività,
è comportamento assolutamente naturale
di tutte le specie viventi.
Ogni essere vivente sano,
di ogni specie vivente,
è guidato dal proprio istinto di sopravvivenza,
un sano e naturale egoismo,
sostenuto da una sana e naturale aggressività,
che lo porta prima a sopravvivere come individuo,
poi ad accoppiarsi
con un esemplare dell' altro sesso della stessa specie,
a riprodursi
e ad occuparsi dei cuccioli generati,
per mantenere il proprio corredo genetico sulla Terra.
Assolutamente essenziale
per portare avanti la propria sopravvivenza individuale
e la permanenza del proprio corredo genetico sulla Terra
è il possesso di un territorio,
all' interno del quale
tratte nutrimento per se stessi e per la propria prole:
per questo motivo
ogni essere vivente sano, di ogni specie,
ha una sana e naturale territorialità,
un istinto naturale
che lo porta prima a conquistare un territorio
da cui trarre nutrimento per se stesso e per la propria prole,
e poi a difenderlo
dagli attacchi, naturali ed inevitabili,
di chi a sua volta vuol conquistare quel territorio
per usarlo come luogo da cui trarre nutrimento
per se stesso e per la sua specie.
Questa situazione
di conquista del territorio,
di attacco da parte di chi vuole sottrarlo
e di difesa del territorio
da parte di chi l'ha conquistato,
è una situazione assolutamente naturale,
che appartiene all' esistenza naturale
di tutte le specie viventi.
Chi conquista un territorio
da cui trarre nutrimento
per se stesso e per la propria prole
e lo mantiene per se stesso e per la propria prole
difendendolo dagli attacchi
di chi vuole conquistarlo,
per averlo a sua volta
per se stesso e per la sua prole,
sopravvive come individuo
e si assicura la permanenza
del proprio corredo genetico sulla Terra.
Chi non ha un territorio
da cui trarre nutrimento
per se stesso e per la propria prole,
e chi, avendolo,
non lo difende in modo appropriato,
usando ogni mezzo,
anche quello più violento,
da chi vuole conquistarlo per sè,
scompare come individuo
e fa scomparire dalla Terra
il suo corredo genetico.
E' pertanto assolutamente folle e contro natura
il comportamento degli esemplari della specie Homo Sapiens,
i quali, stravolti dal delirio contro natura e contro la vita
chiamato "cristianesimo",
non solo non difendono con le unghie e coi denti,
con sano e naturale egoismo
e con sana naturale aggressività
il territorio da cui traggono vita e nutrimento,
ma addirittura permettono e/o facilitano
l'ingresso su quel territorio
di chi vuole portarglielo via
e conquistarlo per sè.
L'epilogo finale
di questo comportamento folle e contro natura
sarà naturalmente ed ovviamente
la perdita del territorio
da cui si trae vita e nutrimento,
e, conseguentemente,
l'impossibilità di garantire la sopravvivenza come individuo
e la permanenza del proprio corredo genetico sulla Terra.
Pe' fini...
RispondiEliminaO Garbo segui 'sto ragionamento.
A casa tua ce stanno i muri ?
Penso de si.
Chi vuole entra' deve chedere il tuo permesso.
Se nun je apri e sfonna la porta che fai ?
lo denunci per violazione di domicilio
oppure lo ospiti a casa ?
Come dici ? Lo ospiti a casa...
Vabbè ma sta attento
che se 'sta notizia se sparge
te ne ritrovii mille dentro casa.
O NOOOOO ?
Medita Garbo medita..
N0'antra cosa un pò strana
RispondiEliminaè che se gli ebrei fanno i muri
per proteggere un territrio che non è il loro,
nessuno dice niente.
Se gli europei invece lo fanno
per difendere un territorio
che è loro da secoli
stanno tutti a stigmatizza'...
O Garbo il perchè de tutto 'sto ammmore verso gli immigrati
RispondiEliminalo ha spiegato la Merchele ieri:
"Le case automobilistiche devono assumere gli immigrati",
porgendo forza lavoro a bassissimo prezzo,
su un piatto d'argento,
ai principali imprenditori europei.
E' la fase successiva
all' accoglimento di tutti con ammmmore,
una fase che io avevo previsto su questo blog
in un post inviato il 6 settembre 2015, alle ore 8:42
che riporto qui sotto.
(N.D.R.
Devo dire che pensavo che 'sta seconda fase
sarebbe arrivata un pò più tardi,
invece l'hanno fatto prima:
vordè che so' sicuri del fatto loro,
cioè che so' sicuri
che tutti se bevono
la storia dell' ammmmore e della solidarietà
verso gli immigrati
e nessuno pensa ai motivi veri,
cioè procurare forza lavoro a basso costo
alle imprese europee,
oppure che so' sicuri
che a tutti va bene così
e quindi fanno finta de credecce
alla storia dell' ammmmore e della solidarietà
verso gli immigrati
Caro Giamba, a parte il sano egoismo, e la difesa della prole, che sono della baggianate, puoi avere ragione sul pericolo del sentimentalismo e il dovere di essere razionali in queste situazioni. Ma proprio per essere razionali, bisogna essere consapevoli che NESSUN muro può fermare chi migra per fame, guerre, etc. Quindi, razionalmente, bisogna smettere di perdere tempo a costruire muri, discutere di quote, barriere, etc. e mettere in atto politiche SERIE preventive nei paesi d'origine: pacificazione, aiuti economici e , perchè no, militari, avendo però l'accortezza di non aiutare l'ennesimo dittatore di turno (vedi Erdogan che distrugge la libertà di stampa e di espressione, ma ha ricevuto parecchi soldi dalla UE). Ci vorrà del tempo per avere risultati, ma ricordate l'Albania? Il flusso si è fermato grazie ad una certa stabilizzazione (a parte che in ALbania non c'è stata una guerra come quella siriana o sudanese, etc.) . Dopo lo so che il problema è epocale, enorme e quindi complesso. Ricette semplici ed immediate non ci sono, però se volete i muri e i blocchi almeno abbiate l'onestà di dire come il razzista padovano intervistato dal TG3 : "Io quei negri a casa mia non ce li voglio, che anneghino pure tutti". Ficcatevelo in testa : o arrivano, o annegano , indietro non tornano....
RispondiEliminaCaro Andrea,
RispondiEliminavolevo farti notare che questo è un post di qualche tempo fa, difficilmente chi ha partecipato alla discussione tornerà a rileggerlo e io stesso mi sono accorto del tuo commento solo perché ho visionato tutti i commenti recenti. Giamba, poi, non si può dire che sia un tipo abituato al dialogo, in genere piazza le sue elucubrazioni mentali, che non puoi nemmeno chiamare commenti, perché spesso non c'entrano niente col post in cui li inserisce, in qualsiasi blog in cui non è stato bannato e si cura poco di tornare a vedere se qualcuno gli ha replicato ... in pratica usa i blog per pubblicizzare il suo e per far circolare le sue idee, proprio come i cani che pisciano in ogni albero o crocevia li ispiri senza curarsi se sporcano.
Per il resto io la penso come te: siamo di fronte ad una tragedia enorme che non possiamo affrontare con le semplificazioni, con gli slogan o col populismo. Bisogna affrontarla uniti e con soluzioni molteplici che fronteggino l'emergenza attuale e che vadano ad incidere sulle cause profonde, attraverso la prevenzione, la politica, la diplomazia, misure economiche e sociali e persino interventi militari con funzione più di controllo del territorio e di deterrenza, che non siano i bombardamenti indiscriminati o l'armare gli uni contro gli altri.
Ciao, benvenuto in questo blog