martedì 29 settembre 2015
mercoledì 23 settembre 2015
AUTUMN LEAVES 4
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, 'The Burning of the Houses of Parliament |
Joseph Mallord William Turner – Landscapes |
Joseph Mallord William Turner, Fort Vimieux |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, Heidelberg. |
Joseph Mallord William Turner, Ulysses deriding Polyphemus. |
Joseph Mallord William Turner, A Disaster at Sea (also known as The Wreck of the Amphitrite), c. 1833–35, 171.5 cm × 220.5 cm, Tate, London. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, The Burning of the Houses of Lords and Commons, October 16 1834. |
Joseph Mallord William Turner, Chichester Canal c.1829. |
Joseph Mallord William Turner, Calais Sands Low Water Poissards Collecting Bait, 1830. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, moonlight on lake Lucerne with the rigi in the distance-switzerland,1841. |
Joseph Mallord William Turner, the burning of the houses of parliament, 1835. |
Joseph Mallord William Turner, Mount Vesuvius in Eruption, 1817. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, Petworth Park with Lord Egremont and his Dogs. ©Tate. |
Joseph Mallord William Turner, The Lake, Petworth Sunset, Fighting Bucks, |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, The Lake, Petworth Sunset, a Stag Drinking. |
Joseph Mallord William Turner, The Fighting Temeraire tugged to her last Berth to be broken up, 1838. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, Rome, from Mount Aventine. |
Joseph Mallord William Turner, Norham Castle, Sunrise c1845. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, The fire in the house of Parliament Sun |
Joseph Mallord William Turner, Paesaggio con fiume e montagne in lontananza, 1850. |
Sophie Turner |
Joseph Mallord William Turner, L'eruzione delle Souffrier Mountains nell'isola di San Vincenzo a mezzanotte, 1815. |
Al giardino spettrale al lauro muto
de le verdi ghirlande
a la terra autunnale
un ultimo saluto!
A l'aride pendici
aspre arrossate nell'estremo sole
confusa di rumori rauchi grida la lontana vita:
grida al morente sole
che insanguina le aiole.
S'intende una fanfara
che straziante sale: il fiume spare
ne le arene dorate; nel silenzio
stanno le bianche statue a capo i ponti
volte: e le cose già non sono più.
E dal fondo silenzio come un coro
tenero e grandioso
sorge ed anela in alto al mio balcone:
e in aroma d'alloro,
in aroma d'alloro acre languente,
tra le statue immortali nel tramonto
ella m'appar, presente.
(Dino Campana, Giardino autunnale, da Canti orfici).
lunedì 21 settembre 2015
LA BELLE DAME SANS MERCI
Rosy Bindi, Presidentessa della
Commissione Parlamentare Antimafia, in una conferenza stampa indetta dalla
Prefettura di Napoli dice: “La camorra è un elemento costitutivo della società
di questa città”, e si aprono le cataratte del cielo.
Il sindaco De Magistris replica
esterrefatto: “E’ una frase che non condivido per nulla … la cultura, la storia, il teatro e l’umanità
sono gli elementi costitutivi … . Non so quale fosse il pensiero della Bindi ma
quando ho sentito quelle affermazioni sono saltato dalla sedia”. Più che
saltato dalla sedia, sembra che De Magistris sia caduto dalla culla da bambino
…. Ma adesso basta, finiamola con questo scherzo, dura da più di quattro anni
ornai, bisogna che qualcuno si prenda finalmente la responsabilità di dirgli
che è il sindaco di Napoli e non di Zurigo.
Poveraccio, sta spendendo una
cifra a prendere lezioni di tedesco, ogni mattina esce da Palazzo San Giacomo e
va al bar chiedendo: “,Ein kaffee bitte!”, e quando i camerieri lo guardano
sbalorditi, lui gongola perché crede siano stupiti per la sua pronuncia
impeccabile.
Solo il sindaco di Zurigo,
infatti, potrebbe rimanere basito se qualcuno gli andasse a dire fin nella sua
città che: “La camorra è un elemento costitutivo di questa città”; ma anche se
ciò accadesse, credo che un sindaco serio chiederebbe al suo interlocutore su
quali basi sta facendo delle affermazioni così gravi, un sindaco ancora più
serio saprebbe con assoluta certezza che il suo interlocutore ha ragione, per
il semplice fatto che lui ci vive in quella città, non come un cittadino
qualsiasi (che già è un buon punto di vista per capire se nella tua città
spadroneggia la criminalità organizzata), ma come sindaco (e nessuna
criminalità organizzata può fare a meno di infiltrarsi nei centri del potere,
in quelli amministrativi e in quelli burocratici per gestire i suoi affari, quindi
se c’è la camorra tu come sindaco sarai il primo a saperlo).
Ecco perché trovo più incredibile
la reazione di De Magistris che non le parole forti della Bindi, quella è la
reazione di un turista di passaggio, uno a cui non hanno ancora fregato l’orologio
o il portafogli, non del sindaco che governa quella città dal 2011; ecco perché
non trovo credibile nemmeno la linea di difesa del sindaco di Roma Marino.
Dice quest’ultimo che lui ha
tagliato tutti i rubinetti pubblici a questa gente, strano dalle intercettazioni
e dal loro stato di “salute” non sembrerebbe, che ha denunciato per tempo,
appena insediatosi, che a Roma c’era la mafia, ma denunciato a chi e con quali
risultati? Tu denunci, nessuno ti da ascolto, e te ne torni alla tua poltrona
buono buono in attesa che la magistratura ti arresti mezza giunta e scoperchi
un malaffare di proporzioni enormi? Ma mi facci il piacere, diceva Totò.
Ogni volta che sento parlare
Marino mi pare di avere a che fare con uno che non ha ancora compreso bene di
cosa si sta parlando, di un “sindaco per caso”, perché uno che sa fare bene il
chirurgo non continua a fare il chirurgo, soprattutto se i risultati quando fa
il sindaco sono questi. Dice, ma io sono stato meglio di Alemanno, bella forza,
Alemanno in un Paese decente starebbe lavorando all’Ama, purché non gli diano
da fare qualcosa di complicato e in ogni caso in un ufficio molto piccolo o in
un mezzo dallo spazio molto limitato, altrimenti in poco tempo te lo riempie di
parenti.
E che dire del neo-insediato Presidente
della Regione Campania, che mi sta simpatico come l’orchite o la scabbia, che
magari sarà tanto una brava persona, ma intanto ha modi di fare da “guappo di
cartone”, come l’ha definito il giornalista del Fatto Peter Gomez, avete
presente quel Tizio in bombetta e bastone da passeggio che in uno dei film di
Totò continuava a minacciare: “Qua faccio succedere il terremoto di
Casamicciola”?
Tu indagato hai notificato un
avviso a tua garanzia, per poterti difendere, noi cittadini abbiamo le tue
dimissioni per poterci difendere da eventuali delinquenti, ma se questo in
Italia, Paese ipergarantista, è difficile da accettare, se un individuo non è
colpevole se non dopo i classici quattro gradi di giudizio: primo grado, appello,
cassazione e Don Mazzi o Cesano Boscone, almeno dopo una
condanna posso cominciare a pensare che qualcuno abbia davvero commesso il
reato di cui è accusato, posso pretendere le dimissioni da incarichi di
amministrazione chiave per il buon funzionamento dello Stato?
È stato eletto alla Presidenza
della Regione con i voti decisivi di un certo Cosentino, che fino a qualche
anno fa ci era sconosciuto, mentre adesso abbiamo iniziato a capire che i suoi
voti puzzano di camorra più di quanto puzzi di pesce il banco di una pescheria
(Cosentino è quello che faceva footing alla reggia di Caserta, mentre gli altri
pagano il biglietto per visitarla, mi stupisco che non gli abbiano attrezzato
Castel dell’Ovo come pieds-à-terre quando viene in città), che gente come
Cosentino & Co. non è che ti da i voti per beneficienza, non è il
Fatebenefratelli, ma per ogni voto vorrà indietro qualcosa, e immagino non si
tratti di cose compatibili con la legalità o col bene comune della regione che
De Luca governa.
Si è insediato non abbiamo ancora
capito come né perché, visto che la Legge Severino (se non proprio la serietà e
il buon senso) vieta che un condannato possa assumere incarichi elettivi, ed è
anche retroattiva, come è accaduto a Silvio Berlusconi; inoltre, Vicienzo è
interdetto dai pubblici uffici, a meno di non far diventare la Regione Campania
un’azienda privata, non vedo come sia possibile aggirare l’interdizione.
Invece lo stanno facendo, prima
hanno tergiversato, vedremo, faremo, le faremo sapere, intanto si insedia e poi
si vedrà … ma si vedrà cosa? Cosa lo fate insediare a fare se poi deve
disinsediarsi? Cosa nomina a fare gli assessori se poi la sua nomina sarà
nulla? Cosa lo presentate a fare se poi nel caso vincesse la sua elezione non è
valida e ci tocca rifare di nuovo le elezioni, raddoppiando i costi? Cosa lo
fate insediare a fare che ha altri procedimenti in corso? Ma in tutta la
Campania il PD non aveva una persona decente da presentare come candidato?
Hanno fatto melina, stanno
facendo passare il tempo, intanto quello si insedia, cominciano a chiamarlo
Presidè, ci si abituano, alla Legge Severino hanno sostituito la Legge
Sederino, perché ci vuole una faccia come il culo per tergiversare su una cosa
di questa portata. Sarà la magistratura (forse) ad interrompere definitivamente
la carriera di De Luca, o forse nemmeno quella, visto ciò che è successo con
Azzollina, il PD ha fatto quadrato intorno a lui e Azzollina è ancora li, con
lo stesso potere di prima, con la possibilità di far sparire le prove o di
minacciare quelli che potrebbero testimoniare contro di lui ma sono ancora
sotto il suo potere.
La Campania, come tutto il sud
Italia non soltanto ha la camorra come elemento costitutivo della società, ma
non può dirsi nemmeno davvero libera e democratica; una persona per esprimere
liberamente una scelta di voto e per partecipare alla vita democratica del suo
Paese dovrebbe essere libera dal bisogno, ma in Campania (come in tutto il sud
Italia) il numero dei disoccupati è elevatissimo, la disoccupazione, la
sottooccupazione e il precariato sono cronici, un numero infinito di persone
vive sotto la soglia di povertà, e pietisce per incarichi trimestrali rinnovabili
che non diventano mai a tempo indeterminato e non giungono mai ad un salario
dignitoso.
Un mare di gente sempre sotto
scopa, sempre col cappello in mano, che bussa alla porta dei politici, dei potenti, dei camorristi, pur di riuscire
a sopravvivere e nella speranza illusoria di “sistemarsi” definitivamente;
conosco questo modo di far politica, con l’ufficio elettorale del candidato che
diventa una processione di disperati che chiedono qualcosa, chi portando una
cassetta di pomodori, chi una di peperoni, chi oro, chi incenso e chi mirra,
per ingraziarsi il politico, in attesa di avere udienza e per chiedere la
grazia.
In una cultura in cui si è già
abituati ad inginocchiarsi a chiedere grazie a San Gennaro, a San Rocco, a San
Francesco di Paola o a Santa Rosalia, a baciare le mani a vescovi e arcipreti,
non stupisce che il bisogno possa inarcare la schiena e la dignità fino a
chiedere ciò che ti è dovuto, i tuoi stessi diritti come se fossero favori
elargiti magnanimamente, di cui ringraziare e sdebitarsi mettendosi a
disposizione, a chi comanda.
Questo aspetto giustifica
ampiamente il “costitutiva” usato dalla Bindi, questa tendenza a sottomettersi
ai potenti, questa inclinazione al “caliti juncu ca passa la china”, ma questo
da solo non sarebbe ancora sufficiente per dire che la camorra fa parte
integrante di un tessuto sociale, occorre anche un altro carico da undici, e
cioè la totale assenza di senso dello stato, di bene comune, di cosa pubblica,
per il meridionale (ma ciò è valido per l’italiano in genere) esiste prima di
tutto se stesso e la sua famiglia, poi gli amici e nient’altro (anche se è
disposto ad arrivare all’Italia come squadra di calcio, ma solo quando vince i
mondiali e ad essere orgogliosi della cucina italiana, ma solo quando è all’estero).
Io comprendo perfettamente le
preoccupazioni di una madre o di un padre per i propri figli, le aspirazioni
che possono avere, le ambizioni, le speranze, ma solo in Italia siamo disposti
a fare qualsiasi cosa purché nostro figlio o nostra figlia arrivi la dove vuole
arrivare o dove noi vogliamo che arrivi.
Ma i risultati di questo
nepotismo (o sarebbe meglio chiamarlo “figlismo”) sono sotto gli occhi di
tutti, non è difficile trovare negli uffici statali, parastatali, regionali,
provinciali, comunali, negli ospedali, nelle forze dell’ordine, in tutte le
scuole di ogni ordine e grado, dagli asili alle università, nelle aziende
private assistite, convenzionate, parificate, in quelle con commesse statali,
negli enti pubblici, nelle cooperative e nelle fondazioni, gente incompetente,
ignorante, superficiale, strafottente, assenteista o incline alla corruzione,
mentre i migliori sono costretti ad andar via.
Guagliò, varda 'la, vide 'o mare quant’è bello, spira tanto sentimento |
A peggiorare una situazione che è
già sull’orlo del baratro è il fatto che in molti territori del suolo patrio
ormai lo stile di vita e l’attrattiva economica di mafia, camorra, ‘ndrangheta
e sacra corona unita sono molto maggiori di quelle dello Stato; le mafie sono
molto più potenti, più allettanti, più radicate nel territorio e più efficienti
di uno Stato che non esiste o che convive con la criminalità organizzata.
Come puoi combattere l’abbandono
scolastico se in molte zone d’Italia avere un diploma o una laurea non ti danno
alcuna chance in più rispetto a chi non li possiede, e in cui si è radicata la
convinzione che andare a scuola è tempo perso se poi una bella ragazza può
chiedere qualche migliaio di euro per partecipare ad una festa “piccante”, muovendosi
in una linea borderline fra la ragazza immagine, la pr, la escort e la mignotta
vera e propria, essendo di volta in volta ciascuna di queste cose, quando
persino un presidente del consiglio allora in carica dava feste con decine di
ragazze nel corso delle quali a chi stava al gioco elargiva regali in oggetti e
in denaro, alloggio gratuito, la paghetta settimanale e prometteva cariche
politiche o opportunità nel mondo dello spettacolo.
Quale confronto possibile con una
ragazza diplomata o laureata col massimo dei voti che trova solo precariato,
lavori sottopagati o deve andare all’estero per poter trovare un lavori
decente? E che confronto ci può essere fra un figlio che porta a casa più del
padre cassaintegrato, esodato, precario o anche operaio nelle poche aziende
rimaste in piedi, solo perché a Scampia segnala se arrivano macchine sospette
agli spacciatori in pieno esercizio a cielo aperto, oppure va a fare qualche
consegna in motorino (tanto anche se lo baccano con la roba o con un’arma, è
minorenne e sono costretti a rilasciarlo?
Quale attrattiva può ancora avere
un lavoro salariato a chi facendo qualche lavoretto illegale guadagna più di qualsiasi
lavoratore che faccia otto ore al giorno, 40 ore settimanali, le ferie quando
vuole il padrone, gli straordinari non sono pagati e deve sempre sperare che
comunque quello stesso schifo continui, perché molti chiudono bottega e appaltano
il lavoro a cooperative dell’est Europa o asiatiche che gli forniscono il prodotto
finito e compaiono nei registri mastri come semplici fornitori, per cui volendo
anche il Made in Italy è salvo?
Da decenni, o da sempre, l’attività
economica più fiorente nel meridione (e sospetto anche in Italia) è la Mafia
Spa., un’azienda che ha utili da capogiro con spese molto irrisorie, che ha
tutto l’interesse a che il consumo di sostanze stupefacenti continui indisturbato,
che continui ad essere illegale, che si sobillino guerre ovunque per poter
vendere armi sempre più micidiali, che l’immigrazione sia clandestina per
poterla gestire alle loro condizioni, e che l’ “accoglienza” dei rifugiati sia affidata
a cooperative sorte dal nulla dopo aver fatto l’accordo col ministro, col
sottosegretario, con l’assessore di turno per poter lucrare almeno tre volte
sulla pelle dei poveri disgraziati: la prima per aver innescato una guerra in quella
zona e aver fornito di armi gruppi estremamente pericolosi e incontrollati,
la seconda per aver gestito i viaggi della “speranza”, molti dei quali
finiscono in un deserto, in fondo al mare, soffocati nel baule di un camion o
di un furgone, e la terza perché mettono i sopravvissuti alle guerre e all'esodo in autentici lager da cui i nazisti
avrebbero molto da imparare.
La Mafia Spa. è un’economia molto
solida, non ha il problema degli utili, ma quello di reinvestirli semmai,
perché in linea teorica quegli utili non dovrebbero esistere, perché sono
frutto di attività illegali, ma con tutti quei soldi la Mafia Spa. può
corrompere chiunque, politici, prelati, forze dell’ordine, amministratori …
anzi, può addirittura condizionare il funzionamento democratico di uno Stato,
impadronendosi dei media e finanziando le campagne elettorali degli “amici”.
La Mafia Spa. ha però un grosso
difetto, non tollera economie concorrenziali nel suo territorio, né altro
potere che non sia il suo, per cui dove c’è lei non può esserci economia polita,
investimenti “buoni”, tutto quello che sorge dev’essere sotto il suo controllo
e ciò che può sembrare “buono” è in realtà pura apparenza, nel migliore dei
casi la Mafia Spa. ricicla con attività apparentemente buone soldi che derivano
da attività illegali, nel peggiore il vero scopo di quell’attività è ignoto.
L’alleanza con lo Stato può avvenire
solo a condizione che lo stato stesso sia a disposizione, gli uomini di Stato
soltanto dei pupi nelle loro mani, l’antimafia solo pura facciata, un cane che
abbaia senza mordere. e che altro è la commissione antimafia diretta da Rosy
Bindi? Ti fa la lista degli impresentabili, ti dice che De Luca è
impresentabile e che sta facendo accordi con uomini in odore di camorra, ma poi
non ha la forza o il coraggio di bloccare la candidatura di De Luca prima che
possa farsi forte del presunto esito delle urne. Ora butta li la questione gravissima
della “costitutività” della Camorra nel tessuto sociale campano, senza accompagnare
questa affermazione di per sé gravissima quanto vera, con una strategia
complessiva per combatterla, delle proposte di legge già in fase molto avanzata
di approvazione per debellare tutto questo, per dare un segnale molto forte.
Non soltanto abbaiare senza
mordere, sarebbe molto meglio mordere senza abbaiare, come sa bene qualsiasi
cane, perché vista così la faccenda potrebbe anche sembrare una resa dei conti
interna al PD, di cui a noi non ce ne frega quasi niente, mettere in imbarazzo
De Luca e con lui Renzi che è costretto a difenderlo o a rischiare di perdere
la Campania.
Una lotta seria, soprattutto
visto ciò che è successo nel recente passato, quando la Camorra ha fatto
saltare gli accordi in Campania dopo l’idillio garantito da Bassolino, e ha
riversato tonnellate di spazzatura su Napoli, ha acceso roghi per far pressioni sul governo, per piegarlo … e ci è riuscito benissimo; Romano Prodi, incapace anche solo di capire o di reagire ha perso il potere, e
Berlusconi che gli è subentrato ha semplicemente pagato, si è sottomesso a tutti i diktat, e la
spazzatura è sparita di nuovo dalle strade.
L’immagine che è arrivata al
mondo intero è più o meno questa, l’Italia si è piegata alla Camorra, l’immagine
che giunge ora, dopo questa vicenda, con un Presidente di Regione
pluricondannato e un sindaco che reagiscono il primo offeso, il secondo
sconcertato alla presidentessa dell’associazione antimafia che parla di Camorra
costitutiva nel tessuto sociale, è un’immagine poco affidabile.
Certamente chi avesse dei soldi
da investire, attività imprenditoriali da realizzare, non penserà certamente né
a Napoli, né alla Campania e forse nemmeno all’Italia, siamo poco attraenti per
gli investitori internazionali, chi lo aveva fatto in passato sta emigrando
altrove, lasciandoci macerie di aziende, disoccupazione e degrado; siamo poco
appetibili a causa della Mafia Spa., nessuno vuole essere condizionato dalla
criminalità organizzata, nessuno mette i suoi soldi dove c’è poca serietà e
molta corruzione, nessuno investe dove non ci sono infrastrutture, nessuno tira su imprese dove sono stari sversati ettolitri di schifezze chimiche di cui nessuno è mai riuscito a dare una certa identità né a circoscrivere i confini entro cui si esercita la tossicità di queste sostanze e nessuno
rischia quando la tenuta politica ed economica dell’intero Paese è in bilico.
Terra dei fuochi |
Questo è il danno che fanno alla
Campania il signor De Luca come presidente di Regione, il signor De Magistris
come sindaco del capoluogo, il signor Renzi come Presidente del Consiglio e la signora Bindi come presidentessa della
commissione antimafia che sferra questi colpi di maglio senza avere un piano
per ricostruire, senza rassicurare i futuri senzatetto a causa della sua furia
demolitrice.
- Una lettura molto istruttiva sulle amministrative in Campania del 2011
- Il pomodoro in Campania l'ho portato io, e la pizza margherita l'ho inventata io
- Una lettura molto istruttiva sulle amministrative in Campania del 2011
- Il pomodoro in Campania l'ho portato io, e la pizza margherita l'ho inventata io
martedì 8 settembre 2015
MURI
Muro di Berlino |
Muro di Melilla |
Le mur des je t'aime, Montmartre,Paris |
Le mur des je t'aime, Montmartre,Paris |
"E poi chi l'ha detto che è contraddizione
avere un'idea poi dopo cambiarla
In fondo la vita è trasformazione
Lo vedi anche il bruco diventa farfalla
A volte succede col punto di vista
Ci basta un niente perché si arrovesci
Così da padrone ritorni apprendista
Cominci da capo e allora capisci che
il muro quello che abbiamo dentro
È uguale a quello che c'è fuori
Io credo nel suo superamento
Se è vero che siamo noi i mattoni
E poi quello che serve è destrutturazione
Una specie di viaggio che porta all'interno
A conoscere meglio le nostre paure
Che sembrano marmo e sussurrano...eh...iye
Il muro di gomma il muro del pianto
Un bimbo davanti che gioca al portiere
Il muro che prima è di ferro e cemento
Il muro che dopo diventa macerie
Il muro che cresce e pian piano ti chiude
Un po' per la guerra un po' per la pace
Il muro ne ha viste di cotte e di crude
Al muro gli manca soltanto la voce
Il muro quello davanti a scuola
Mattine a far castelli in aria
Ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
Ed è vero che siamo un po' tutti studenti
Ed abbiamo bisogno tutti di ripetizioni
Anche se oggi la regola è bruciare i tempi
E non si ha proprio voglia di inchini e di...eh...iye
Ed ora comincio con le mani avanti
Non servono appigli ma molto coraggio
Il muro ferisce ma non voglio guanti
Restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
Invece io voglio ad ogni costo scalarlo
Lasciarmi alle spalle paure e incertezze
E uccidere adesso e per sempre quel tarlo
Che rode il carattere e da debolezza
E il muro è qui in alto. In piedi sul muro
Mi sento diversa mi sento più vera
Se guardo lontano ci vedo più chiaro
E poi come dire mi sento più intera sul muro
il muro...".
avere un'idea poi dopo cambiarla
In fondo la vita è trasformazione
Lo vedi anche il bruco diventa farfalla
A volte succede col punto di vista
Ci basta un niente perché si arrovesci
Così da padrone ritorni apprendista
Cominci da capo e allora capisci che
il muro quello che abbiamo dentro
È uguale a quello che c'è fuori
Io credo nel suo superamento
Se è vero che siamo noi i mattoni
E poi quello che serve è destrutturazione
Una specie di viaggio che porta all'interno
A conoscere meglio le nostre paure
Che sembrano marmo e sussurrano...eh...iye
Il muro di gomma il muro del pianto
Un bimbo davanti che gioca al portiere
Il muro che prima è di ferro e cemento
Il muro che dopo diventa macerie
Il muro che cresce e pian piano ti chiude
Un po' per la guerra un po' per la pace
Il muro ne ha viste di cotte e di crude
Al muro gli manca soltanto la voce
Il muro quello davanti a scuola
Mattine a far castelli in aria
Ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
Ed è vero che siamo un po' tutti studenti
Ed abbiamo bisogno tutti di ripetizioni
Anche se oggi la regola è bruciare i tempi
E non si ha proprio voglia di inchini e di...eh...iye
Ed ora comincio con le mani avanti
Non servono appigli ma molto coraggio
Il muro ferisce ma non voglio guanti
Restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
Invece io voglio ad ogni costo scalarlo
Lasciarmi alle spalle paure e incertezze
E uccidere adesso e per sempre quel tarlo
Che rode il carattere e da debolezza
E il muro è qui in alto. In piedi sul muro
Mi sento diversa mi sento più vera
Se guardo lontano ci vedo più chiaro
E poi come dire mi sento più intera sul muro
il muro...".
(Anna Oxa, Il Muro, Ho un sogno, 2003)
Muro di Berlino |
Muro di Berlino |
Muro del pianto - Gerusalemme |
"Quando soffia
il vento del cambiamento,
alcuni costruiscono muri,
altri mulini a vento".
(Proverbio cinese).
Muro dei desideri New York |
Sardegna |
"All alone, or in twos,
The ones who really love you,Walk up and down outside the wall.Some hand in hand,Some gathered together in bands,The bleeding hearts and artists,Make their stand.And when they've given you their all,Some stagger and fall.After all its not easy,Banging your heart against some madbugger's wall".
(Pink Floyd, Outside the wall ,The wall, 1979).
Muro di Tijuana o "muro della vergogna". |
Il premier ungherese Victor Orban, dopo un blitz a sorpresa nei cantieri che stanno costruendo un muro "anti-immigrati" di 175 km al confine con la Serbia, dichiara al quotidiano Magyar Idok che bisogna accelerare i tempi e che bisogna assolutamente finirlo entro e non oltre il 15 settembre ... già, servirebbero più migranti per terminare in tempo il muro anti-migranti.
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