giovedì 24 aprile 2014

... E VOI NON SIETE UN CAZZO!





Settecento metri quadri!  Ah... me dispiace, ma io so' Ior ... e voi non siete un cazzo!


C'era una volta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st'editto:
- Io so' io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.

Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pozzo vénneve a ttutti a un tant'er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l'affitto.

Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore,
quello nun po' avé mmai vosce in capitolo -.

Co st'editto annò er boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e, arisposero tutti: È vvero, è vvero.
(Giuseppe Gioacchino Belli, Li soprani der monno vecchio)


7 commenti:

  1. Che dire? che don Bastiano mi è sempre piaciuto e che la sua testa è ancora ben salda sul suo collo, a differenza dei diversamente vivi che credono di andare in giro baldanzosi senza sentire la puzza di cadavere che si lasciano dietro. A volte penso che mi piacerebbe credere in quel Dio di cui tutti parlano e mi piacerebbe vedere la sua reazione davanti ai tanti Bertone che pure avrebbe creato.

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  2. Anche a me piace don Bastiano, una specie di Robin Hood ecclesiastico... Ma è difficile donare ai poveri in spirito perché vivoinito no meglio nella loro povertà di cuore..

    Ho appena finito il libro di Benn "Frammenti e distillazioni" autore non facile che traduce gli stati d’animo della coscienza del perduto e dell’ esaurimento del tempo ovvero gli stati d’animo provati in questi anni, gli anni dell’incertezza...
    Poeta da rileggere, è il pensatore senza speranza, ben consapevole della dura ciclicità delle esperienze,
    “Devi saperti immergere, devi imparare, un giorno è gioia e un altro giorno obbrobrio…” (Aprèslude)

    Ciao
    Julia

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  3. Il cursore è andato in tilt, riscrivo

    Anche a me piace don Bastiano, una specie di Robin Hood ecclesiastico... Ma è difficile donare ai poveri in spirito perché vivono meglio nella loro povertà di cuore..

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  4. @ Antonio,

    Don Bastiano è un gigante rispetto alle figure di religiosi presenti nel film e alle figure della nostra attualità storica, è certamente un uomo più appassionato, più leale, più franco, ma per me non è ancora sufficiente, così come non era sufficiente nemmeno il cardinal Martini (che pure ho apprezzato), né Enzo bianchi, né don Gallo. Don Bastiano, vittima dei pregiudizi del suo tempo, uccide qualcuno perché colpevole di aver sedotto e abbandonato sua sorella, come aggravante non uccide nemmeno il responsabile della seduzione, ma un parente di questo che con sua sorella non c’entrava niente, solo per vendicarsi in maniera trasversale, come i mafiosi. Poi si da alla latitanza e diventa brigante, cioè adotta la violenza, il sopruso, il furto come stile di vita. Anche se il fenomeno del brigantaggio è molto più complesso di un semplice giudizio morale netto, tuttavia trovo che la violenza non può dare un senso a nessuna vita. Io non mi pongo il problema se mi piacerebbe credere in Dio, semplicemente perché il mio ateismo non è “ragionato”, è “istintivo”, non sento alcuna esigenza di un essere superiore, né di sublimarlo attraverso la ragione o l’umanità. Però sono sufficientemente dotato di curiosità per quanto riguarda i miei simili da cercare di capire perché credono e in cosa credono. Uno degli ultimi scrittori cristiani (cronologicamente intendo, perché dopo si sono susseguiti quasi esclusivamente scrittori atei, fino ai nostri giorni, eccettuati Antonio Socci e Mario Adinolfi) e anche uno fra i più grandi è stato certamente Fëdor Dostoevskij, che si è posto il quesito sulla reazione di Dio ai tanti Bertone che guidano la sua chiesa e ha lasciato traccia dei suoi dubbi e delle sue perplessità nella leggenda del Grande Inquisitore, nelle pagine memorabili dei Fratelli Karamazov … io ritengo ancora quelle pagine la migliore e più sincera risposta che un cattolico possa dare e che un ateo come me possa apprezzare.
    Ciao

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    1. L'associazione tra la scrittura e i nomi di Socci e Adinolfi mi farebbe scrivere una apoteosi della violenza...a fin di bene naturalmente, ma sono convinto che il tuo gusto per la battuta abbia avuto il sopravvento ;-)

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  5. @ Julia,

    Certamente Cristo sarebbe stato più vicino a Don Bastiano che ad un qualsiasi cardinal Bertone, ed è altrettanto certo che avrebbe rovesciato lo Ior come rovesciò i tavoli dei mercanti che stazionavano davanti al tempio di Gerusalemme, ed è intuitivo immaginare cosa avrebbe fatto di fronte all’economia sfacciata che gravita intorno a Fatima, lourdes, San Giovanni rotondo, Medjugorje, la basilica di sant’Antonio a Padova e tanti altri luoghi di culto. Per non parlare degli interessi intorno alle recenti canonizzazioni; la migliore battuta che ho sentito in proposito in questo periodo è: “Morto un papa se ne fa un business”.
    Per non dire come avrebbe reagito con chi ha trasformato in maniera perversa e aberrante il suo: “Lasciate che i pargoli vengano a me …”. Forse la chiesa ha bisogno dei semplici, come lo era Francesco d’Assisi o come lo era Filippo Neri, persone capaci di parlare e giungere al cuore di tutti, soprattutto di chi nella chiesa e ella società sta ai margini perché poveri di spirito e di cuore o semplicemente perché discriminati da una società basata sull’identità di spirito e di dottrina e sull’eliminazione delle differenze.
    Qualsiasi scrittore o poeta mi lasci qualche traccia, mi interpreta certamente i tempi in cui entrambi viviamo, ma è anche capace di interpretare sentimenti universali e di travalicare i confini spaziali, temporali e culturali che si trova a vivere.
    Ciao

    P.S. Ero riuscito a capirti anche prima che tu riscrivessi :-)

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