Ti invito al viaggio
in quel paese che ti somiglia tanto.
I soli languidi dei suoi cieli annebbiati
hanno per il mio spirito l'incanto
dei tuoi occhi quando brillano offuscati.
Laggiù tutto é ordine e bellezza,
calma e voluttà.
Il mondo s'addormenta in una calda luce
di giacinto e d'oro.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
arrivati da ogni confine
per soddisfare i tuoi desideri.
Le matin j'écoutais
les sons du jardin
la langage des parfums
des fleurs.
Addio Manlio, che non ti manchi mai il sapore della granita di mandorla che ti piaceva tanto.
Grazie di essere sempre attento anche all'attualità... abbiamo perso una voce solitaria e lucida perciò poco nota, ma di certo il suo pensiero non sarà dimenticato e ci accompagnerà ancora nostalgicamente insieme alla musica di Battiato.
RispondiEliminahttp://specchio.ilcannocchiale.it
Ricorderò qui una delle più belle canzoni/poesie come La cura, la ascoltavo girando in macchina, patentato da poco, con un mio amico decidendo a chi dedicarla ma tenendone opportunamente custodito il nome. Un saluto.
RispondiEliminaHo controllato l'anno della cura e l'anno della mia patente... la mia memoria accatasta eventi, li pospone, li altera...sarà per scrollarsi qualche anno.
RispondiEliminaLunedì sono passata due volte qui.. e ho prvato due volte a lasciare un commento.. la prima volta puff è sparito, la seconda mi sono bloccata a un certo punto e non riuscivo più a scrivere.. non so cosa voglia dire, forse il pensiero che voglio dedicare a quest'uomo, seppur non lo conosca tantissimo devo ammettere non renderebbe giustizia a quanto di grande e prezioso ha fatto e ci ha lasciato. Grande Manlio per quel che conosco e che ho letto grazie a te e grande tu Garbo che con questo post, mi è piaciuto molto e colpito davvero. Sono sincera.
RispondiEliminaA presto, buon mercoledì!
Paoletta