sabato 26 ottobre 2013

MONPTY



«A chi non conoscono abbaiano i cani» (Eraclito, DK 22 B 97).



Vi ricordate dell’intervista di Daria Bignardi a Mario Monti alle Invasioni Barbariche durante le ultime elezioni politiche? Quella in cui si vede un Monti imbarazzatissimo con in braccio un cagnetto? Il cagnetto si chiama Empy (da empatia, da ciò l’acronimo Monpty, da Monti+Empy), il nome sembrerebbe averglielo dato lui in persona, ora, Signore, conoscete un uomo meno empatico di Mario Monti, eccetto vostro marito?
Io non me la ricordavo, perché non guardo la Bignardi, sono andato a vedere il filmato in archivio incuriosito dall’ultima polemica sollevata dallo stesso Monti nella trasmissione In Mezz’ora (Rai3) di Lucia Annunziata in cui il senatore a vita dichiara: «Chi vi parla, perché così vuole coltivare la sua immagine chi non mi ama, è colui che in uno studio televisivo si è trovato tra le braccia, di sorpresa, in maniera poco corretta, ad opera di una sua collega - e collega è dire molto- un cagnolino. E oggi c’è un’alta autorità dello Stato che fa spesso riferimenti, nelle sue sagaci dichiarazioni, alla fine che avrà fatto il cagnolino di Monti, sarà svanito nel nulla come il centro? Quest’alta autorità dello Stato è un vicepresidente del Senato, il senatore Gasparri, lui si diverte molto».
Insomma, Monti si toglie qualche sassolino dalla scarpa (e ci ha camminato parecchio con quei sassolini, che neanche un fachiro indiano … quale sorta di masochismo l‘ha spinto a tenerseli per tutto questo tempo?): il primo verso Daria Bignardi, che gli avrebbe buttato sulle braccia il cane a sorpresa, pensando (a ragione): “Sei pressappoco un baccalà, uno stoccafisso, beccati ‘sto cagnetto e cerca di sembrare umano!”. Un po’ è la stessa cosa che aveva pensato la Michela Brambilla con Silvio Berlusconi quando gli ha regalato Dudù … solo che li non si trattava di rendere umano un tronchetto della felicità, ma di rendere credibile Jack lo Squartatore come macellaio, Pietro Gambadilegno come commissario di Topolinia, la volpe a guardia del pollaio (e se il cane sembra felice e scodinzola, perché no …), …,  che “ …  Il lupo abiterà con l'agnello e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno insieme e un bambino li guiderà. La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue. Il lattante giocherà sulla buca dell'aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera” (Isaia, 11, 6-8).



Ora, se sei stato al gioco, se ti sei prestato a quella farsa, denunciare chi te l’ha proposta ricade su di te che hai accettato di prendere in giro e di mistificare l’elettorato, perdi credibilità anche tu, qualora te ne fosse rimasta appesa un grammo ancora, a meno che tu non stia interpretando il ruolo di Sansone che fa crollare le colonne della casa dove sono riuniti tutti i capi dei filistei … e allora credo che potresti dire e fare molto di più di questa banalità del cagnetto e individuare filistei ben più rappresentativi della Bignardi e di Gasparri che mi paiono piuttosto due scartine e a polemizzare con le scartine da immediatamente il livello in cui ci si colloca … liti da pollaio!
La Bignardi sarebbe una giornalista, se solo se ne ricordasse, e non solo la sacerdotessa del Grande Fratello, e in quanto tale dovrebbe fare un programma giornalistico serio, non un “confessionale”, dovrebbe presentarci l’uomo per ciò che è nel bello e nel brutto, non confezionarci un “pacco convenienza” in vista delle elezioni, non buttargli addosso un cane per farlo apparire più simpatico … operazione ignobile per chiunque, ma che toglie ogni credibilità a chiunque voglia dirsi “giornalista”.
La Bignardi replica a Monti semplicemente: “Bau”, ma già nel passato (visto che la polemica non nasce oggi) aveva scritto questo sul suo blog; non stento a crederle riguardo all’assenso di Monti, stento a crederle invece sul fatto che Monti avesse capito a cosa aveva appena dato l’assenso.



Maurizio Gasparri, dal canto suo, asserisce che:
“Avevo ironicamente chiesto notizie del cane che era stato regalato a Monti durante un’intervista con Bignardi. Vedo che il professore, stizzito dal suo fallimento politico, invece di rispondere con simpatia e verità, finito in tv dalla militante della sinistra condannata Agcom, replica con poco sagace tendenza al ridicolo […] Da persona che rispetta gli animali vorrei evidenziare che Monti conferma quanto si era ben capito e che era alla base della mia domanda. E cioè che Daria Bignardi con quel teatrino, dice Monti a sua insaputa, ha dimostrato cinismo nell’abuso di un cane, usato come merce di propaganda. Chi ama gli animali, e non siamo pochi, ne può trarre un giudizio sul comportamento spregevole della conduttrice televisiva. Così come si può valutare criticamente Monti e il suo staff, immersi allora in fallite campagne simpatia, di cui anche un cane fu vittima. La Bignardi si rivela una specie di ‘Crudelia’. E resta il quesito che fine ha fatto il povero Empy vittima di una cinica propaganda tv, ennesimo cane che si rivela migliore degli umani che ne abusano? Empy al posto di Monti in Senato porterebbe più calore e più lealtà”.
Un cane al posto di Monti, avete capito bene, Gasparri arriva a pensare che un cane sarebbe andato meglio al posto di Monti: in sostanza, un cane dice che un cane sarebbe stato meglio di uno che si è trovato un cane fra le braccia senza volerlo. Gasparri mette la piaga sul maggiore dei problemi di Monti: quello della sua “simpatia”, è stato subito accolto da tutti col calore con cui si accoglie un calcio sui coglioni; ma fa finta di non comprendere che è anche il suo problema più grande, perché in quanto a simpatia Gasparri dovrebbe fare lo spareggio con Monti per vedere chi vince, in ogni caso la differenza sarebbe minima.



Io credo che Monti, dopo l’ubriachezza molesta seguita al fatto di essere diventato senatore a vita, Presidente del Consiglio e salvatore della patria in solo pochi mesi, per poi ritrovarsi col culo per terra, scaricato da tutti (avversari e alleati più o meno fedeli), abbia molto da recriminare contro chi l’ha usato e contro chi, col suo assenso ovviamente, abbia contribuito a fargli fare qualcosa di cui oggi si vergogna.
È molto triste essere stato elevato in poco tempo alle più alte cariche dello Stato, essere stato considerato un interlocutore credibile e preparato dai partner europei, avere attestati formali di lealtà e di fedeltà (e pure qualche leccata al podice) da tutti (giornalisti compresi, hai visto mai che questo finisce per contare davvero qualcosa?), per poi ritrovarsi scaricato da tutti (ci manca solo la moglie che intraprenda causa di separazione legale e i figli che ne disconoscano la paternità).
Ma trovo assurdo sollevare polveroni sulla Bignardi e su Gasparri, uno esce da una coalizione di centro mettendo a rischio tutto ciò in cui ha creduto e in cui si è prodigato negli ultimi due anni per polemizzare con una “giornalista”, a suo dire, poco corretta e con Gasparri che è stato il cane di riporto di Fini prima e poi di Berlusconi?
Trovo assurdo prestare il fianco alle facili critiche di Gasparri che, mi spiace dirlo, ne esce vittorioso da questa bagarre, anche perché le polemiche stupide sono il suo campo privilegiato, li nessuno può batterlo; per Gasparri è facile infilzare Monti su questa montatura pubblicitaria, ovviamente non ricordando che il primo ad utilizzare la stessa montatura pubblicitaria è stato il suo Signore e Padrone Silvio Berlusconi, che non solo si dichiarerebbe gay se questo servisse a dargli un qualche consenso, ma andrebbe anche a Porta a Porta vestito da Village People.   



Ma la cosa più sconcertante dell’intera vicenda non è la reazione di Monti, o la replica della Bignardi o i grugniti, il battere il petto con i pugni o lo spulciarsi di Gasparri, la cosa che la mia mente si rifiuta di accettare è che un tizio, eurodeputato del PDL, tale Sergio Silvestris, sedicente “gasparriano” (io pensavo che già un Gasparri bastasse e avanzasse, mi sono sempre rifiutato di pensare che potessero esservi proseliti, che la “specie” potesse proliferare insomma) e con faccia tosta non indifferente si dica pure fiero di questa appartenenza, abbia appena portato in Parlamento Europeo un'interrogazione sul caso Empy: appellandosi "all'articolo 4 della Convenzione sugli animali", Silvestris chiede alla Commissione Europea di scoprire "che fine abbia fatto il cane Empy, se sia stato abbandonato, se l'animale riceva cibo e acqua a sufficienza".   
Non so voi, ma io mi fermo qui, il mio cervello in questo momento è una lastra di cristallo, potrebbe frantumarsi in mille pezzi se solo osassi approfondire questa cosa qui, siamo in territori dove non osano nemmeno le aquile … solo Gasparri e Silvestris sembrano trovarcisi a loro agio.



Dico solo:
“Basta con i cani in politica!!!”.









P.S. E, comunque, questo blog in anteprima è in grado di dirvi che fine ha fatto Empy, il cane che la Bignardi ha ignobilmente gettato sulle braccia di Monti (invece di abbandonarlo in un autogrill, come fanno tutti) … adesso frequenta la Bocconi e il prossimo anno si laurea con una tesi su “Politica, giornalismo e Grande Fratello: identità assiomatica. Un punto di vista canino”. Eccolo:




10 commenti:

  1. Ma il signor Monti lo sa che andare a fare quattro chiacchiere con la Bignardi non ê come tenere una conferenza alla Bocconi o parlare ai ministri dell'economia della UE? Il cane, dalla Bignardi, ci sta!

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  2. Il cane è finito nelle mani e cure della figlia del Sen. Monti.

    I cani sono gli specchietti per le allodole che poi li votano.

    Poveri animaletti, costretti a vivere vicino a cotanto "amore" e mi rifersico anche a Dudù.

    Ciao da luigi

    P.S.:
    L'accostamento con Albert, in foto, è blasfemo!

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    1. No, non direi che è blasfemo. È realistico. Einstein contro Ein Stein.

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  3. Stavo per scrivere che la risposta di Gasparri era più intelligente dell'osservazione di Monti, per fortuna mi sono trattenuta!

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  4. No, Signora mia, temo che il signor Monti non avesse idea di dove si stava andando a cacciare nel momento in cui è uscito dal suo ambiente felpato ed è entrato in politica, da quel momento in poi le ha sbagliate tutte: vuoi perché il mondo della politica ti illude e poi ti frega, vuoi perché la “ricetta Monti” non era poi un piatto così prelibato (o anche solo sostanzioso) come ci aspettavamo, vuoi perché il malato è ormai inguaribile.
    La Bignardi (e anche il suo cane) appartengono al problema, Monti sembra accorgersene solo ora che è troppo tardi perché il suo dire possa essere credibile. Il cane ci sta, dice? Un cane ci sta sempre … ovunque qualcuno si presenti come padrone, ecco spuntare subito uno o più cani!
    Mi rifiuto di salutarLa, visto che Lei ha ripreso il “vizietto” di non farlo ;-)

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  5. Luigi,
    l'accostamento non è blasfemo, è soltanto ridicolo, per questo qualcuno l'ha proposto in vignetta. Forse voleva intendere, come suggerisce la signora Silver, che Monti sarebbe "ein stein" (una pietra), ma anche una pietra ha un senso nell'universo ... e Monti?
    Ciao

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  6. E' davvero una fortuna, Frine, che tu ti sia trattenuta, per diversi motivi: l'ho già ipotizzato io; esistono fondati dubbi sull'intelligenza di Gasparri e anche di chi ne avanzasse anche solo la possibilità o il semplice barlume :-); chissà cosa sarebbe potuto accadere se tu non ti fossi trattenuta ;-)

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  7. Era un pò che non passavo a trovarti e una volta qua guarda che super pezzo che ho trovato. Mi è piaciuto molto, ottimo lavoro Garbo.
    Che dire, per quanto riguarda Monti, Gasparri la Bignardi, preferisco proferire un no comment e un'infinita tristezza. Tutti e tre. Potevano "giocarsela" meglio..
    Ad ogni modo, un pensiero a Empy, speriamo stia bene cucciolino. :)
    Ciao, alla prossima!

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  8. Signor Garbo, la saluto a salve!

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  9. Cara Paoletta,
    è sempre un piacere ospitare i tuoi commenti e e tue considerazioni.
    Ciao

    Gentile Signora,
    credo che Lei si stia divertendo (e riesca a divertire contemporaneamente anche me) nel frequentare questo blog; non trova che io meriti una "birretta piccola" (anche virtuale ... anche a "salve")? ;-)
    Mi stia bene!

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