«Il messaggio di Silvio è stato
commovente, sentito, profondo, patriottico. Lui è l'Italia migliore. Siamo
orgogliosi di essergli accanto dal 1994 e lo saremo ancora di più oggi in
questo momento di difficoltà oggettiva. Ma ha detto bene il presidente, non è
un seggio a fare un leader e la sua forza è sempre stata solo ed esclusivamente
il popolo, il consenso che la gente non gli ha mai fatto mancare. Bene il
ritorno a Forza Italia, Forza Italia è l'Italia, quella berlusconiana, quella libera,
quella che produce, quella che ama, quella che non odia. Grazie presidente,
grazie ancora una volta di esistere». (Michaela Biancofiore, parlamentare PDL e
sottosegretario alla Presidenza del consiglio, a caldo dopo aver visto il
videomessaggio di Silvio Berlusconi).
Cosa sarebbe Michaela Biancofiore
senza Silvio Berlusconi? Questa donna non mi è particolarmente simpatica, non
le attribuisco particolari doti politiche o amministrative o intellettive, se
non fosse che col Porcellum possono andare in Parlamento … appunto … cani e
porci, non eletti da nessuno perché il voto va al partito o al candidato
simbolo, padre-padrone, del partito stesso, che decide chi sale e chi scende,
direi che è un’abusiva della democrazia, e che abusivamente occupa un seggio e
gli incarichi che le sono stati dati. Normalmente rido delle sue uscite, faccio
fatica a pensare che possano esistere persone che mettono la loro faccia nel
dire ciò che lei dice, su una dichiarazione però sono completamente d’accordo,
quando in Alto Adige ebbe a dichiarare che: “Il PdL rilanciato da Berlusconi è
così forte che potrebbe candidare anche una capra e sarebbe eletta lo stesso” …
ebbene, lei mi sembra la prova vivente di questa affermazione e, purtroppo per
noi, non è l’unica.
Ma, nello stesso tempo, cosa
sarebbe Silvio Berlusconi senza il suo immenso potere economico e mediatico? Senza
tutti quei maggiordomi, lacché, adulatori, cortigiani, leccapiedi, turiferari,
paraculi, …, che incessantemente tessono le sue lodi e trasformano da quel
pover’uomo che è la cui unica e predominante dote è quella di essere senza
scrupoli, in un paladino del bene, nella bontà personificata (una bontà che si
manifestava con gli assegni e il pagamento delle spese d’alloggio delle ragazze
all’Olgettina), nell’emblema stesso dell’amore (le feste, il bunga-bunga, le
minorenni …), nell’imprenditore solerte, bravo, capace, che ha costruito un
impero e che potrebbe risollevare (l’unico) le sorti dell’Italia (resta da
chiarire con quale capitale iniziale un giovane spiantato, che suonava e
cantava nelle navi da crociera, che non sapeva nulla di edilizia costruì Milano
2)?
In uno Stato serio, ad esempio in
Francia o in Germania, sarebbe stato permesso ad un unico uomo di concentrare
un impero mediatico di quelle dimensioni senza rischio per la vita democratica
del Paese stesso, dove sarebbe finito il suo sogno di gloria se Craxi nell’84
non si fosse precipitato dalla Francia a fargli i cosiddetti “decreti
Berlusconi” che gli permettono con le sue televisioni locali di continuare a
trasmettere su tutto il territorio nazionale, cosa che già faceva abusivamente.?
Cosa ne sarebbe stato di lui se
ci fossero stati altri oppositori, più seri di Occhetto, D’Alema, Veltroni e Buttiglione,
che avessero preteso che risolvesse il suo conflitto di interesse, senza
quell’immensa macchina (costituita da “giornalisti” e persone di spettacolo)
che gli ha creato e gli crea continuamente il consenso elettorale e che gli
cuce addosso un’immagine positiva che è vera come sono veri i suoi capelli, la
sua pelle liscia, i suoi denti, la sua cultura e la sua bontà?
Perché un Capo dello Stato si
precipita a concedere la grazia a uno dei tirapiedi di Berlusconi condannato ad
un anno e due mesi per diffamazione, recidivo e mai pentito, e che ha oggi già
in corso un nuovo procedimento per diffamazione, un giudice anche in questo
caso? Perché a questo tizio, già condannato, nel 2011 gli era stato conferito
il premio del Presidente della Repubblica per il giornalismo in occasione
dell’assegnazione del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito? C’è di che
rimanere sconcertati.
Perché invece di difendere la
magistratura dagli attacchi di un condannato, del suo partito politico, delle
sue televisioni, dei suoi giornali e di tutti quei giornalisti o uomini di
spettacolo che in Rai devono la loro carriera a questo tizio, prima fa una ramanzina
ai cinquestellati che contestano la Boldrini e poi attacca i magistrati che
secondo lui non avrebbero il senso del limite … sono parole inaccettabili e ha
ragione il M5S quando definisce “indecenti” le sue dichiarazioni e ne chiede le
dimissioni.
Niente, e ripeto NIENTE, può
giustificare un governo di larghe intese, fra l’altro molto scialbo, che sta
navigando a vista e malamente (basta guardare alla questione dell’IMU e
dell’IVA), che nessuno degli elettori (né quelli del PD né quelli del PDL hanno
voluto), costituito poi dalle stesse persone che vorrebbero ancora spacciarsi
per la soluzione della crisi, mentre ne sono la causa.
Silvio Berlusconi ha avuto un
processo equo, ha potuto usufruire della migliore difesa che ha trovato, non
gli mancavano uomini e mezzi, ha potuto affrontare il processo da una posizione
di forza, da capo di un grande partito, da Presidente del consiglio, senza
sentire l’obbligo di dimettersi, perché nelle aule di tribunale trascinava come
imputato il capo del governo infangandone la figura, ha intimidito con i suoi
media, ha tentato dossieraggi sui pm copertisi poi di ridicolo e ha fatto
varare leggi ad personam che hanno reso molto più difficile non solo la
condanna, ma anche istituire questo processo.
Nonostante ciò gli elementi in
mano ai giudici erano tanti e tali che non lo si poteva non condannare, ha
agito come se fosse intoccabile, come se nessuno avrebbe osato chiedergli conto
dei suoi illeciti o come chi vuole provare l’ebbrezza della sfida confidando
sul fatto che a lui, l’ “unto del
Signore”, non si poteva torcere un capello e la sua immunità era il miglior
testimone del fatto che lui è un essere speciale.
Se leggerete gli atti processuali
vi stupirete dell’ingenuità e della noncuranza di nascondere meglio le tracce
che avrebbero condotto direttamente al capo, non siamo più in presenza del non
poteva non sapere, ma del fatto che egli stesso ne è l’ideatore e l’esecutore,
mentre tutti gli altri sono solo pedine.
Cifre enormi sottratte al fisco
italiano che hanno richiesto un ulteriore aggravio fiscale per chi le tasse le
paga e le ha sempre pagate, per chi non ce l’ha fatta ed è fallito, per chi si
è tolto la vita perché pur avendo lavorato onestamente si è ritrovato in mezzo
ad una strada, a veder fallito il sogno di tutta una vita, a dover vedere
dilaniata dalle banche e dai creditori l’azienda che aveva costruito o aveva
ereditato, a vedere i suoi dipendenti e le loro famiglie in mezzo ad una
strada.
E questi mi vanno a depenalizzare
il falso in bilancio per poter continuare indisturbati i loro traffici.
Se Totò Riina avesse avuto un
partito politico, le televisioni e i giornali di Silvio, tutti quei pasdaran appecoronati che hanno
votato compatti sostenendo che Ruby era la nipote di Mubarak, se avesse avuto
persone di sua fiducia in Rai, non avrebbe ucciso Salvo Lima, non avrebbe
eliminato Falcone e Borsellino, non avrebbe ordinato le stragi del ’93, infatti
finché c’era Andreotti come referente politico a Roma e giudici che
addomesticavano le sentenze non lo fece.
Che differenze c’è fra Riina e
Berlusconi? Stessa arroganza, stessa protervia nel non tollerare alcuna
condanna, alcun intralcio dalla giustizia, stessa determinazione ad eliminare
gli avversari veri: i giudici che applicano le leggi, non certo quell’ectoplasma
del PD, in cui ormai non si fa altro che discutere di primarie, dove si elegge
il povero Cristo che verrà dato in olocausto in occasione della Pasqua per
poter fare altre primarie e dove alla dialettica interna si è sostituito la
lotta fra bande rivali.
Certo, la Biancofiore ci strappa
sempre un sorriso con queste sue uscite estemporanee, non riesco a immaginare
quanto impegno, applicazione, talento ci vogliono per alzarsi ogni mattina e
sapere di dover superare sempre il livello di banalità delle proprie
dichiarazioni precedenti, è un po’ come ogni volta che si parla di gay e di
famiglia si va ad intervistare Carlo Giovanardi, un uomo che da sempre le sue
soddisfazioni, è una garanzia, siamo al “facce ride”, così come ogni volta che
un giornalista televisivo la vuole buttare in caciara per fare qualche ascolto
in più invita Sgarbi o la Mussolini o se vuole il pasdaran ad oltranza invita
la Santanché o Brunetta.
... a Fra' te possino ... |
Si, proprio Renato Brunetta, che
vincerà sicuramente prima o poi il premio Nobel, come continua a sostenere
sempre più convinto e incontrastato, ma non il nobel per l’economia, bensì
quello per la simpatia … conoscete, infatti, uno che vi stia più simpatico di
Brunetta?
Ma la migliore battuta della
settimana non l’hanno fatta i politici del PDL, né quelli del PD, né Beppe Grillo
(che pure fu un comico una volta), né qualche tennista … la dobbiamo a Vladimir
Putin, zar di tutte le russie … ma proprio tutte, Russia, Carelia, Ucraina,
Moldavia, Bielorussia, Lituania, Estonia, Lettonia … quello che era compagno di
lettone e di merende di Silvio, quello che dovendogli fare un regalo che si
inventa? Un solido lettone in legno delle foreste siberiane, il regno
dell’orso, della volpe artica, del bue muschiato e della tigre.
Se ad un tuo amico piacciono i
vini gli regali una buona bottiglia, se predilige un libro vai in libreria, se
è un amante delle cravatte ne scegli una che sia bella ed elegante, se è un
amante dei particolari un portachiavi, un portamonete o una cintura di buona
foggia potrebbero essere le idee più indicate, e se gli piace la gnocca …. gli
regali un lettone di legno massello.
Ebbene, il Presidente della
Russia ha dichiarato (testuali parole) nel corso di un forum internazionale a
Novgorod, in cui era presente anche Romano Prodi:
«L'Occidente ha perso i propri
valori, come dimostrano i matrimoni gay. Se Silvio fosse stato un gay, nessuno
lo avrebbe toccato con un dito. Berlusconi è sotto processo perché vive con le
donne».
… Silvio era Etero, adesso sta
con lui! Però, potrebbe essere un suggerimento per il suo amico, dopo il Silvio
musicante melodico napoletano, operaio, imprenditore, comunicatore, politico,
imputato, un Silvio gay non sarebbe male, se questo può servire a salvarlo
dalle grinfie della magistratura … se no, io tengo sempre con me nel portafogli
(accanto a quella che mi annuncia: avete vinto il secondo premio in un concorso
di bellezza: ritirate 25 euro), la carta delle probabilità del monopoli in cui
c’è scritto: uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo
cartoncino sino al momento di servirvene (non si sa mai!) oppure venderlo.
Decisamente l’Occidente ha perso
i propri valori, se questo è il capo assoluto di una delle Nazioni più grandi e
potenti che gravitano intorno alla cultura occidentale (pur trovandosi di fatto
in Asia).
Ben tornato! E in gran forma con un postone come sempre efficace. Un gran bel lavoro. Ciao :-)
RispondiEliminahttp://specchio.il cannocchiale.it
Credo di aver visto troppo, Alla foto "Io credo in Silvio onnipotente" nun ce la posso fà!
RispondiEliminaLe foto cmq rendono molto l'idea eh, gran bel lavoro Garbo!
Buona giornata e a risentirci presto!
Paoletta
@ Specchio,
RispondiEliminagrazie, ben ritrovata.
Ciao
@ Paoletta,
RispondiEliminaanch'io al tuo posto mi sarei fermato proprio sull'immagine: "Io credo in Silvio onnipotente!" ... il fatto è che nun gna potemo proprio fa' ... quanno è troppo è troppo :-)
Ciao
Splendido post, signor Garbo. Condivido praticamente tutto.
RispondiEliminaGrazie Signora,
RispondiEliminaera da tanto che non la sentivo, spero bene e a casa tutti bene? A volte anch'io condivido tutto di me stesso e condivido che lei mi condivida, e condivido che io condivido che lei mi condivida ... praticamente l'ecumenismo universale non realizzabile su vasta scala ma realizzato qui in questo piccolo post con pochi, semplici ed essenziali commenti.
Ben ritrovata (anche se Lei non mi saluta mai).
Signor Garbo, non trova che i saluti siano solo un pro-forma in un contesto in cui i blogger spariscono dall'oggi al domani senza spiegazioni? Tutto sommato, di solito si saluta chi si pensa di rivedere, prima o poi.
EliminaUn caro saluto, visto che ci tiene!
Cara Signora,
RispondiEliminaè proprio perché non ci si vedrà che ci si saluta, se ci vedessimo sempre il saluto sarebbe superfluo; se poi può accadere (ed è facile che accada nei blog) che ci si perda di vista, allora a maggior ragione dovremmo salutarci, perché ogni saluto potrebbe essere l'ultimo. Non mi saluti perché IO ci tengo, ma perché LEI davvero vuole augurarmi: se è solo un saluto, la salute; se è il buon giorno, davvero una una buona giornata; se è un ciao non mi aspetto che lei lo intenda nel suo significato originale, e cioè "schiavo tuo", anche perché la schiavitù è stata abolita, ma almeno nel suo significato informale ....
Je comprends? Vous voir, alors!
Ammazza. Frittata a pranzo, vedo! La saluto! Le auguro una buona digestione, visto che potrebbe essere l'ultima! Nel dubbio, per quanto mi riguarda, eviterò di mangiare!
RispondiEliminaScusi eh, ma salutare ha a che fare con l'augurare la salute, no? Da qui si evince l'ipocrisia! Cosa dovrei augurarle, di schiattare?