venerdì 22 settembre 2023

EHILA' BEPPE














“Era la sera del venerdì santo, i briganti calabresi stavano riuniti intorno al fuoco; ed ecco uno di essi disse: ‘ Tu Beppe, che ne sai tante, dicci una bella storia’ e Beppe con voce cavernosa cominciò: ‘Era la sera del venerdì santo, i briganti calabresi stavano riuniti intorno al fuoco; ed ecco che uno di essi disse: ‘ Tu Beppe, che ne sai tante, dicci una bella storia’ e Beppe cominciò: ‘Era la sera del venerdì santo …”.

(Alberto Moravia, 1949, Gli indifferenti, Bompiani, 1990, p. 77).







6 commenti:

  1. Eh! Eh! Eh! Simpatico Lupo Alberto, la Talpa e il cane bianco. Bello anche il richiamo a Moravia. Un post divertente ma anche riflessivo.

    Un salutone e buon fine settimana

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    1. Volevo aprire l’autunno con alcune cose che sto rileggendo dopo tanti anni, da ragazzo. E mi ha colpito che in entrambi i casi ci fosse un Beppe, brigante il primo, lupo che si aggira pericolosamente intorno ad una fattoria, ma in realtà buono e non famelico come dovrebbe essere un lupo.
      Ciao

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  2. Non l'ho capito questo post, ma non sono un cervellone e pertanto ci sono molte cose che non capisco, però sono una fan di Lupo Alberto e ogni tanto vengo a rileggermelo con piacere. Poi sotto hai aggiunto un brano tratto da Gli Indifferenti di Moravia (che purtroppo non ho letto, ma io donna curiosa sono, e pertanto lo leggerò prestissimo), e comunque se hai postato questo brano, volevi sicuramente parlarci dell'ipocrisia, dell'indifferenza, del nulla che ci si sta appiccicando addosso con molta insistenza... E poi, un sorso di vino, ah per me poco perchè sono quasi astemia, ma un goccio non lo disdegno, e la luna, come quella di ieri sera, che era maestosa, padrona del cielo, bellissima. Che bel finale ha questo post! Ah no, spetta, ci sono i The Cult... (li sto ascoltando a volume altissimo , tanto qui nella campagna solitaria non disturbo nessuno).
    Ciao Garbo, è sempre un piacere passare a trovarti.

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    1. Non hai capito? Nessun problema, allora: “Era la sera del venerdì santo, i briganti calabresi stavano riuniti intorno al fuoco; ed ecco uno di essi disse: ‘ Tu Beppe, che ne sai tante, dicci una bella storia’ e Beppe con voce cavernosa cominciò: ‘Era la sera del venerdì santo …”, è più chiaro adesso? :-)
      Oppure è il titolo che non è comprensibile? Se avessi scritto: “Ehilà Bepi!” sarebbe stato più semplice?
      In ogni caso … c’è ancora un po’ di vino … The Cult … e molta luna … perché sprecarli?
      P.S. E' un piacere anche per me.

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  3. È la prima volta che leggo una striscia di Lupo Alberto! Moravia ne ho letto parecchio, come te, da ragazza ma non credo lo rileggerei.
    La citazione tratta da Gli indifferenti è una costruzione letteraria detta "mise in abyme" o racconto speculare. Una riflessione all'infinito. L'impossibilità di concludere riprende il tema del libro e il carattere del personaggio.
    Il vino è quello nuovo?...
    Ciao
    Julia

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    1. Leggendo il tuo commento, molto acuto, mi accorgo che il parallelismo fra Gli indifferenti e Lupo Alberto non è soltanto nel nome “Beppe” che vi si incontra. I due personaggi del romanzo di Moravia sguazzano nell’inconcludenza, non riescono ad essere assertivi, a prendersi cura veramente di qualcosa, di qualcuno, di se stessi. Sembrano incastrati in una "mise in abyme” esistenziale, in cui la loro triste condizione di vita si ripete all’infinito, senza che loro riescano a porvi rimedio.
      Allo stesso modo il lupo Alberto, fidanzato co Marta, una gallina, vaga anche lui nell’inconcludenza fra l’essere selvatico e libero oppure domestico e al sicuro, fra lo sposare la fidanzata o vederla di nascosto a rischio della propria pelle, perché un enorme cane fa da guardia alla fattoria dove vive la sua bella.
      Infine, io stesso mi trovo nella triste situazione di aver preso un impegno che mi si è trasformato fra le mani strada facendo e adesso sono combattuto dal portarlo a compimento solo per dovere e l’inutilità di un lavoro in cui non credo più e che svolgo senza entusiasmo.
      Il vino novello è ancora di là da venire, lo trovi in vendita solo dal 30 di questo mese, e in ogni caso manca il clima adatto per sorseggiarlo insieme a delle caldarroste; manca il primo freddo che ti gela le guance e che si insinua sulla nuca nonostante la sciarpa, visto che qui è ancora quasi estate.
      Di vino, per il momento, bevo un ripasso di valpolicella che abbino ai primi funghi … quelli si che sono già arrivati.
      Ciao

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