lunedì 23 aprile 2018

LA VITTORIA DI PIRLO











“Every breath you take
And every move you make
Every bond you break, every step you take
I'll be watching you!”.
(Mark Zuckerberg, dichiarazione rilasciata al Congresso degli Stati Uniti dopo lo scandalo Cambridge Analytica).









“Una vittoria di pirlo!”, così commentò la signora col tubino nero, il cappottino nero, la sciarpina nera, le scarpine nere di vernice, il cappellino nero e la borsetta nera anch’essa come un tizzone d’inferno o un’anima dannata, mentre sorseggiava il suo caffettino decaffeinato secondo il metodo Liebig con l’ebullioscopio di Brossard-Vidal, né lungo né corto, altezza media ma misurata secondo campioni standard scandinavi (depositati nel gabinetto di fisica dell’università di Bergen), in tazza piccola con il sottotazza grande, schiumato, con latte parzialmente scremato, ma non del tutto, di mucche di pura razza frisona, che mangiano solo salicornia dell’Hindu Kush … ben caldo, mi raccomando, ma col cucchiaino freddo però … con zucchero dell’Himalaya e un ventaglio di cioccolato fondente del Guatemala che guarnisce la tazzina.
Una roba che se la porti alla Biennale diventa l’istallazione più apprezzata della mostra.
Riccardo, l’amico che era con me e che insieme a me aveva preso un semplice caffè liscio, già liscio, perché ormai più nessuno dice semplicemente: “Un caffè”, bisogna sempre aggiungervi qualcosa: cacao, ginseng, latte, liquore … se no fai la figura di uomo poco esigente e raffinato, uno che si accontenta di poco, quello che si uniforma al gregge, si intromette anche se non la conosce: “Di Pirro vorrà dire …”.
Lei si gira verso di lui con lo stesso sguardo di chi viene infastidito da una mosca proprio mentre sta esponendo la sua profonda analisi politica (quando un uomo col caffè liscio incontra una donna col caffettino decaffeinato … né lungo né corto … schiumato … ben caldo … in tazza grande … ecc., l’uomo col caffè liscio è un uomo morto!), e replica: “No, no, Pirlo, quale Pirro, così si chiama il calciatore che giocava in Nazionale!”; Riccardo vorrebbe ribattere, mi guarda smarrito, mi supplica quasi di lasciarlo continuare: “No, Pirlo no, ti prego – mi sussurra – non possiamo permetterglielo!”.
Lo blocco fisicamente, già avrei voluto fermarlo prima, per esperienza so che è meglio non insistere, non c'è cosa peggiore che contraddire una donna, diventano feroci, implacabili, e possiedono una memoria elefantiaca, ricorderanno ogni piccolo torto, vero o presunto, che hai fatto loro e te lo rinfacceranno per tutta la vita; una sola volta ho fatto la sciocchezza di correggere una donna, una collega, dopo il suo intervento l’ho presa in disparte e le ho fatto notare un errore marchiano fra le parole che ci aveva letto, le ho fornito gli strumenti per verificare la veridicità di ciò che sostenevo e poiché era del nostro gruppo e voleva pubblicare il suo contributo, sarebbe stato meglio non esporsi a veicolare errori così banali.
Solo due mesi più tardi lo stesso gruppo mi ha eletto come coordinatore e portavoce, un onore per me, quasi all’unanimità, mancavano solo i voti di questa collega e quello della sua più cara amica; sarà stato un caso, ma ne ho tratto l’insegnamento che è sempre meglio non correggere nessuno, meglio non impicciarsi: Pirlo? E Pirlo sia! E ho trascinato fuori Riccardo che ancora avrebbe voluto insistere e che mi guardava come se volesse chiedermi implorante: “Ma tu davvero lasci correre un errore così grossolano?”, e poi con una certa severità: “Pirlo, ma ti rendi conto? Ha detto la vittoria di Pirlo…”.




I nuovi mostri.





Avrete capito che non si tratta soltanto di correggere un congiuntivo, di sottolineare che qual è si scrive senza apostrofo, che piuttosto non è sinonimo di invece, questi sono interventi "narcisisti”, tesi il più delle volte a sottolineare una propria presunta superiorità culturale (travisando così il senso della parola “cultura” che non è sinonimo di erudizione e di scolarizzazione) e per cui l’altro non ti può essere grato, perché sente la tua correzione come una umiliazione.
Questi stanno riscrivendo la storia, cancellano Pirro, fra poco cancelleranno anche Giulio Cesare, la dittatura di Mussolini, la Guerra, la fuga di tutti i responsabili del fascismo, della guerra e delle leggi razziali, bisogna reagire … Pirro, non Pirlo … metteranno ciò che conoscono al posto di ciò che non conoscono, la fuga di Mussolini sarà un weekend romantico, quella della famiglia reale una scampagnata, Berlusconi sarà un galantuomo, Dell’Utri un martire, Salvini il più grande statista degli ultimo trent’anni e Di Maio … beh, Di Maio sarà Di Maio, inqualificabile, inoggettivabile, nulleggiante, uno specchio assoluto che riflette chiunque … per questo ha preso un sacco di voti,  ciascuno dei suoi elettori ha creduto davvero di aver votato per se stesso.
E che dire del sindaco di Todi Antonino Ruggiano, che ha negato il patrocinio del comune all’Anpi in occasione della manifestazione del 25 aprile, dicendo che i partigiani furono di parte? Ma certo che i partigiani furono di parte, grandissima testa di cazzo, lo dice anche il nome, e se non fossero stati di parte tu oggi non saresti da nessuna parte e non potresti esprimere liberamente la tua opinione del cazzo. Il 25 aprile è la festa delle liberazione dal nazi-fascismo, l’Italia intera prendeva parte contro una catastrofica dittatura e ora noi prendiamo parte contro ogni possibile ritorno.
Comunque è vero, la signora aveva ragione, da qualsiasi parte lo si guardava, il risultato di queste ultime elezioni politiche è stata una vittoria di Pirlo bella e buona, tutti dicono di aver vinto, in realtà non ha vinto nessuno.
Hanno vinto i Cinque Stelle, perché sono il primo partito con il 32,5%, ha vinto il CDX con 37%, ha vinto Renzi perché è riuscito nella sua impresa annunciata nella prima Leopolda: “Rottamare tutti gli avversari interni al PD”, hanno vinto gli avversari interni al PD perché hanno rottamato Renzi (per la verità aiutati molto dallo stesso Renzi e dai suoi errori), ha vinto la sinistra perché ha realizzato un sogno e attuato finalmente un fondamentale diritto umano, senza precedenti in Italia, è il primo suicidio collettivo di massa assistito senza neanche bisogno di Marco Cappato, che si realizza senza che il Vaticano e il popolo della famiglia protestino.
E nello stesso tempo non ha vinto nessuno, nessuno è arrivato da solo a quel fatidico 40% che sarebbe servito per vincere davvero, nessuno ha i numeri nelle due camere per fare un governo; ora, è vero che il Presidente del Consiglio è nominato dal Capo dello Stato e non direttamente dagli elettori, è vero che i parlamentari non hanno alcun vincolo di mandato e possono agire secondo coscienza nel valutare ciò che ritengono più opportuno, è vero che si possono cercare accordi post-elettorali con i singoli o con altri partiti, però il fatto che ciò si possa fare non vuol dire che questo sia giusto, anzi è sbagliato e immorale.








Qualche anno fa, schifato dal PD di allora votai per l’Italia dei Valori di Di Pietro, per protesta e perché era l’unico partito che sosteneva ancora la questione morale, quando tutti gli altri sguazzavano benissimo nella corruzione; ebbene, chi immaginava che il mio voto e quello di molti altri sarebbe andato a convergere su Berlusconi attraverso De Gregorio, Razzi e Scilipoti, chi immaginava che avrei eletti questi tre tangheri? Credo che ci debba essere un limite alla decenza: tu parlamentare sei libero di agire secondo coscienza e di passare da Di Pietro a Berlusconi, io come tuo elettore sono libero di sconfessarti, di ripudiarti e di farti destituire se non sono d’accordo con questo tuo cambiamento, il tuo posto verrà preso dal primo dei non eletti di quel partito.
Solo così saremmo davvero una democrazia parlamentare rappresentativa, altrimenti saremo sempre nelle mani dei populisti, che ti promettono qualsiasi cosa per ottenere il tuo voto e poi fanno quello che vogliono, giustificando il cambiamento col mutamento della situazione, o non giustificandolo affatto; ma per far questo bisognerebbe avere una legge elettorale maggioritaria e non proporzionale, qualcosa di simile a quella che ci permette adesso di eleggere i nostri sindaci.
Tutti possono partecipare alle elezioni con le alleanze pre-elettorali che preferiscono, se qualcuno riesce ad emergere al primo turno bene (ad ottenere cioè il 50% più uno dei voti), altrimenti si fa lo spareggio, un secondo turno, fra i primi due che hanno avuto più voti … dunque, niente ammucchiate post elettorali e rimane intatto il programma e la squadra di governo di chi vince.
Adesso assistiamo a questo triste balletto delle alleanze possibili, di quelle probabili e di quelle improbabili, dei veti unidirezionali e di quelli incrociati, dell’attesa, del temporeggiare, dell’affrettarsi perché domani è già tardi e ieri era il momento giusto, della furbizia, dell’orgoglio, dell’ambizione, del delirio del potere che logora sempre sia chi ce l’ha sia chi non ce l’ha.
Cercate di comprendere il vero motivo di ogni mossa di ciascuno e se non vi farete ingannare dalle apparenze, la dove sussistano, vi accorgerete che ogni cosa viene fatta o detta in funzione del proprio potere personale, in funzione del potere del gruppo a cui si appartiene, in funzione dei benefici che quella persona e quel gruppo, più o meno allargato, crede di poterne ricavare, non in funzione del bene collettivo.
Quest’ultimo essere mitologico, il bene collettivo, ormai l’abbiamo perso di vista da sempre, pensate all’affermazione di Claudio Amendola, che si è sempre detto di sinistra, che improvvisamente dice che Salvini è il più grande leader degli ultimi vent’anni (e dopo le contestazioni che gli sono piovute addosso incrementerà a 30 gli anni), penserete che lo faccia perché è un leccaculo, perché sta tentando di salire sul carro del vincitore, perché potrebbe essere a maggioranza leghista la prossima Commissione per la Cinematografia che deciderà quali sono i film da riconoscere di interesse culturale e che, quindi, meritano di ricevere i contributi statali.




Dove c'è Barilla c'è casa, e dove c'è Berlusconi c'è .... 




No, io credo che il suo ragionamento sia diverso e molto più semplice e molto più primitivo nello stesso tempo, ascoltate con attenzione le parole che dice nel suo intervento e concorderete con me: egli ammira Salvini perché ha portato la Lega da fenomeno locale circoscritto al nord a fenomeno nazionale e dal misero 4-5% in cui versava ultimamente al 17 e passa % … un fenomeno!
In sintesi, il successo decreta la genialità dell’uomo, successo non inteso in termini di cose fatte, di obiettivi raggiunti, di problematiche sensibilmente migliorate, o di abilità politiche nel tessere accordi o nel prospettare soluzioni efficaci ai problemi e convincere gli altri della loro bontà, anche perché Salvini non ha ancora governato un solo giorno e non sappiamo se mai lo farà e fin'ora il suo contributo al benessere mondiale, europeo, italiano, padano è pressoché nullo e sfiora lo zero assoluto, in quasi trent'anni di carriera politica, mentre è più apprezzabile il miglioramento del suo benessere personale; la vittoria stessa è un successo, tutti quei voti per lui e per il suo partito.
Se così fosse Di Maio sarebbe addirittura l’Einstein o il Freud della politica, visto che dal nulla ha tirato su il 32 e passa %, Di Maio non ha mai lavorato, non ha mai conseguito nulla di rilevante, non si è mai distinto per cosa alcuna, non ha mai brillato, eppure come funghi o come asparagi ha coagulato milioni di voti, molti più di quelli del solo Salvini, e prima di lui Renzi era giunto al 40 e passa % alle europee del 2014 e l’Italia tutta sembrava diventata tutta renziana, come ora sembra oscillare fra Salvini e Di Maio in attesa che si allestisca un carro del vincitore certo su cui salire.
Non c’è dubbio che non si giungerà a nessun accordo fra nessuno, pare di assistere alla riproposizione del dilemma del contadino che deve trasportare con una barca sulla riva opposta una pecora, un lupo e un cavolo, ma senza alcuna persona di media intelligenza che sappia risolverlo.
E probabilmente il dilemma politico attuale, causato dalla legge elettorale e dai trumvirati che a noi italici piacciono tanto dai tempi della repubblica di Roma (Cesare-Crasso-Pompeo, Ottaviano-Marco Antonio-Lepido), non ha soluzione alcuna: Salvini vorrebbe un’alleanza con Di Maio, ma Berlusconi non vuole, meglio trattare con il PD che è più malleabile in fatto di Giustizia.
Salvini non mollerà la coalizione e non tanto per fedeltà e lealtà verso di loro (dal momento che la coalizione stessa è stata cartello elettorale costruito molto faticosamente e non su basi solide o su ferrei accordi programmatici), ma per il semplice fatto che con tutto il peso della sua coalizione può fare da padrone in ogni accordo, da solo sarebbe subalterno ai Cinque Stelle; al PD non conviene fare accordi con nessuno, deve rifiutare ogni proposta, se non vuole sparire del tutto dalla scena politica, dopo essere costretto a votare per solidarietà e per senso di responsabilità qualsiasi cavolata venga proposta dai suoi nuovi alleati.


Gialuigi Pappagone esulta per il calo degli iscritti nelle univerità, tutti ignoranti come lui! Già siamo il Paese europeo con il minor numero di laureati, fra vent'anni dovremo importare medici e ingegneri, nessuno più si iscrive a qualche facoltà umanistica. Se ad avere successo sono i Renzi, i Salvini e i Di Maio, se è meglio per una ragazza avere una quinta misura di reggiseno o essere la compagna di un politico o la moglie di un calciatore, se per un giovane è meglio saper giocare a calcetto per trovare lavoro, perché qualcuno dovrebbe essere così cretino da sprecare il suo tempo sui banchi dell'università?





E le cavolate promesse in campagna elettorale sono così tali e tante e di una enormità assoluta che non mi meraviglio che siano passate e che siano state credute dai beoti, se vuoi fare promesse sparale grosse, faranno sensazione e resteranno attaccate sulla pelle dei cittadini e nel momento del voto (o dell’acquisto) scegli sempre chi ti fa sognare, non chi ti profila sacrifici e stenti…ce l’ha insegnato Silvio Berlusconi e tanti altri imbonitori prima di lui.
Avremo la flat tax, tutti quanti pagheremo il 15% di tasse, così anche Silvio Berlusconi potrà smettere di evaderle, anche se qualcuno continuerà a farlo, solo per quel pizzico di trasgressione che questo comporta, i migranti saranno rimpatriati tutti nei loro paesi di origine, con i quali Salvini andrà a fare accordi bilaterali secondo i quali siano costretti ciascuno a riprendersi i propri profughi, così le camicie non le stireranno più le colf o le lavanderie-stirerie cinesi, ma Daniela Isoardi.
La pizza la farà Salvini, sarà abolita la margerita napoletana per far posto al crostone salviniano o alla margherita rivisitata di Carlo Cracco, rigorosamente in camicia nera e fez .. quella dei semi di basilico non l’ho capita, cosa facciamo, li annaffiamo e aspettiamo che cresca il basilico? La Fiat cambierà nome alle sue autovetture, anche la Panda si chiamerà Ferrari, pur avendo il motore Panda, la carrozzeria Panda, pur essendo una Panda in TuttoXTutto, così anche se Lapo la distrugge farà al massimo qualche centinaio di euro di danni, invece di 30 mila … distruggerla “da fermo” … la curiosità su come ha fatto mi sta uccidendo.
Non vi siete accorti di come le cose siano migliorate già adesso, al solo annuncio della vittoria dei Cinque Stelle e della Lega? Ve lo ricordate prima com’era? Stavamo vivendo una vera e propria invasione di immigrati, arrivavano a migliaia su barconi stracarichi, dicevano di scappare dalla guerra, dalla fame, dalla povertà, chiedevano l’asilo politico, in realtà scendevano dalle barche col rolex al polso, le scarpe di Prada e cellulari ultimo modello, e noi li alloggiavamo in alberghi a cinque stelle (mentre i nostri terremotati vivono ancora nelle baracche), o in villaggi vacanze con musica tribale, cocktail serviti su noci di cocco e Fiorello come animatore, e davamo a ciascuno 35 euro al giorno senza far niente.
E loro per ringraziarci si comportavano in maniera arrogante, spacciavano e scippavano le vecchiette, violentavano le nostre donne, erano rozzi e volgari e diventavano violenti se solo osavi contestarli; inoltre, in mezzo a loro viaggiavano tanti terroristi dell’Isis pronti a fare degli attentati nelle nostre città.
Persino Minniti veicolava queste paure, regalando così alla destra estrema una valanga di voti, per ringraziarlo Salvini e Di Maio dovrebbero confermarlo come Ministro dell’Interno, in fondo chi sa manganellare la gente meglio di lui? E chi stipula meglio di lui scellerati accordi con la Libia secondo i quali i libici, foraggiati da parecchi milioni di euro e da accordi commerciali super-vantaggiosi con l’Europa, si impegnano a non far partire barconi di migranti dalle loro coste (o a limitarne il numero), e a rinchiudere in lager che non hanno nulla da invidiare a quelli nazisti, i migranti che giungono sul loro territorio, sfogando su questi disgraziati tutto il loro sadismo e la loro libidine, rendendoli semplici oggetti d’uso? Il taglio di capelli alla “duce” ce l’ha già!







Io ero così preoccupato che ogni volta prima di andare a dormire controllavo sempre che sotto il letto non ci fosse qualche barcone di immigrati prima di addormentarmi, e ogni volta che aprivo l’armadio per cambiarmi la camicia, prendevo le mie precauzioni per difendermi da un terrorista armato che stesse li in agguato per tagliarmi la gola, ogni volta che mi affacciavo in bagno, temevo di veder uscire dal wc truppe di pentastellati con spugne, cif anticalcare, vetril, spik & span, mocio e stracci pronti a pulire tutto a specchio e tirarlo a lucido.
E ogni volta che andavo in cucina o in tinello avevo paura di incontrare la Isoardi col ferro da stiro o con in mano la pizza che Salvini ha postato di recente sul suo profilo twitter, o Carlo Cracco con la sua pizza, ribattezzata “pizzetta nera”, perché ogni volta che viene ordinata, parte la musica di “faccetta nera” nel momento in cui viene servita al tavolo.
Non trovate anche voi che è bastato solo l’annuncio della vittoria di Lega e Cinque Stelle perché i terroristi se la facessero sotto dalla paura e i migranti cambiassero il loro itinerario e i loro programmi per la prossima vacanza?     
Ma se fosse impossibile trovare accordi per formare il nuovo governo, vi conforterà sapere che Lapo Elkan si mette a disposizione dell’Italia, qualora ce ne fosse bisogno, qualora cioè mancassero gli imbecilli, pronto ad assumere qualsiasi incarico, da Capo del Governo, ad un ministero o anche solo di rappresentanza nel mondo.
Potete essere titubanti quanto volete su questa candidatura, però dovete ammettere che Lapo non ha bisogno di presentazioni, tutti quanti nel mondo sanno benissimo chi è, è un tipo che può fermare un pallone nel corso di una partita di basket negli USA (quasi come Giosuè fermò il sole con la mano), è un noto cocainomane che è solito festeggiare con i trans e che per poterseli mantenere si rapisce da solo, è l’unico in grado di distruggere una Ferrari da fermo … provate vi se ne siete capaci!
Io credo che, come non fu lecito mettere i 30 denari di Giuda assieme al tesoro del tempio, non è corretto mettere, dopo le elezioni e dopo che ciascuno ha fatto di tutto per accreditarsi come migliore e diverso dei suoi avversari, dopo anche aver sottolineato a sufficienza quanto anzi questi avversari fossero pericolosi e le loro proposte ridicole,  mettere assieme queste persone e queste proposte diverse per governare non funzionerebbe, la tensione e la diffidenza sarebbero troppe e le soluzioni trovate sarebbero inevitabilmente poco meditate, cucite con fili sottili, pronte a spezzarsi da un momento all’altro … non avremmo alcuna garanzia di stabilità di governo.











Non credo nel cosiddetto “governo di scopo” o “governo del Presidente”, veniamo da un quinquennio di governi di questo tipo e abbiamo solo perso tempo; non credo che sia il caso di fare solo una nuova legge elettorale per andare alle urne su nuove basi, non si fanno leggi elettorali a ridosso delle elezioni e così come per quella in vigore, anche la nuova legge sarebbe studiata per garantire la vittoria o la sopravvivenza degli attori politici in gioco.
Credo sia molto meglio tornare alle urne con questa legge (perché questa abbiamo, a meno che la consulta non la ritenga a breve anticostituzionale, allora si potrebbe riprendere il cosiddetto Mattarellum, l’ultima legge che non ha subito contestazioni riguardo alla sua costituzionalità), e così finalmente vedremo se i politici scesi nell’agone elettorale sono davvero quei grandi statisti che crediamo, oppure degli emeriti Pirlo.
Ma per il momento godiamoci per un breve istante la prospettiva di avere un “governo Fico”.   










“Blondie: You see, in this world there's two kinds of people, my friend: Those with loaded guns and those who dig. You dig”.
(Sergio Leone, The Good, the Bad and the Ugly, ending scene).




venerdì 6 aprile 2018

VENERDÌ PESCE








J'aime mieux tes lèvres
Que tous mes livres.
Car avec tes lèvres,
j'en sais plus qu'avec tous mes livres.
J'aime mieux tes lèvres
Que toutes les fleurs.
Car tes lèvres sont plus douces
Et plus délicates que toutes les fleurs.
J'aime mieux tes lèvres
Que tous les mots,
Car avec tes lèvres,
Il n'y a plus besoin de mots...
(Jacques Prévert, Tes levres, Pour mon amour, 17 déc. 1972)