domenica 23 luglio 2017

MENARE LACAN PER L'AIA




Ci avevo pure scritto un post di cinque pagine dattiloscritte, lo giuro, l’ho pure salvato per chi volesse leggerlo, poi l’ho riletto, ho riletto l’articolo di Massimo Recalcati pubblicato su La Repubblica del 17-07-2017 e ho deciso di non pubblicare nulla … troppo assurdo, troppo stupido, troppo banale … storia, dna, odio, i cani di Pavlov, la lotta di classe, identificazione del liberalismo e dei sui principi come Male, la gerarchia immobile del partito, la prevalenza della Causa universale sulle relazioni di cura particolari, una differenziazione paranoide del mondo in forze del Bene e in forze del Male, l'inclinazione populista e incestuosa della cosiddetta democrazia diretta, la riduzione delle politiche sociali a un maternage assistenzialista, il sospetto verso le manifestazioni della singolarità in tutte le sue forme, un paternalismo insopportabile che cancella le nuove generazioni, difficoltà ad elaborare il lutto, Renzi che sarebbe colpevole solo di metterci di fronte al cadavere della sinistra… ma che cazzo dici, Massimo????
Non funzionava il condizionatore e il caldo ti ha dato alla testa, hai assunto sostanze stupefacenti? La psicoanalisi è uno strumento che serve per capire, non per delegittimare il dissenso. Non si tratta di odio per Renzi o per quelli come te che lo difendono, se fosse stato odio avrebbe suscitato una violenza che per fortuna non c’è, si tratta di semplice antipatia, si tratta di un senso assoluto di estraneità verso chi come te e come lui non c’entrano un cazzo con la sinistra eppure vi arrogate il diritto di dirigere il maggior partito di centrosinistra, ciò che resta del glorioso PCI, pur senza essere tu Pasolini e lui Berlinguer.
Non ce l'abbiamo con Renzi perché rappresenta il nuovo, ce l'abbiamo con Renzi perché rappresenta il nulla. 
Chi siete, com'è che siete saltati fuori dal nulla all'improvviso come funghi o come asparagi, quali idee o quali esperienze politiche portate, quale gavetta politica avete fatta, in tre anni di governo cosa avete realizzato ... le primarie dici? Ma non farmi ridere, sottoponetevi ad elezioni politiche serie con una legge elettorale seria e poi ne parliamo, altrimenti siete solo abusivi e tutte le elezioni dal referendum del quattro dicembre 2016 confermano che il consenso di Renzi è nullo, vince solo le primarie. 

No, non ha alcun senso replicare seriamente, solo una battuta se permettete: Recalcati odia la sinistra perché lo costringe a guardare il cadavere di Renzi, lo costringe cioè a rendersi conto che il re è nudo … e che pure lui è in perizoma.

13 commenti:

  1. Dietro il modo di dialogare di Recalcati che ho visto in Tv, e per come scrive, è una sorta di bravo incantatore. Si, proprio così un bravo incantatore e i suoi commenti fanno scrivere i famosi "fiumi di inchiostro" sui vari giornali che lo recensiscono. Certo, è anche un autore che ha una sua bravura ma poi da un libro (senza dubbio ben fatto, per carità) in Italia c'è sempre il rischio di diventare un "maestro di pensiero" spesso invitato in vari programmi, ampi articoli di giornale, case editrici che non lesinano contratti ecc., ecc. Beh si, forse hai ragione; ho idea che il condizionatore d'aria non funzionava bene. Non c'è gavetta, c'è forse il saper cogliere il momento per cercare di riempire una sorta di vuoto che in Italia si è creato da tempo.
    Bentornato, bello il brano musicale e il post mi sembra centrato, chiaro e ben descritto.
    Un salutone e alla prossima

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  2. Massimo Recalcati è un ottimo divulgatore di Lacan, insperabile direi in Italia in questo senso, ma è ancora migliore come divulgatore di se stesso, che in sé non considero necessariamente una cosa negativa, dipende poi da ciò che sei disposto a fare e fino a che punto intendi spingerti pur di mantenere un certo livello di notorietà.
    Trovo alcuni suoi libri troppo modaioli, che strizzano l'occhio al presente, che tentano di piacere a tutti i costi, cavalcando le onde di ciò che si sta già facendo strada e ha spianate le celesti praterie di atenei, di ambienti scientifici e culturali, dei salotti buoni, della gente che conta ... insomma è un dire (piuttosto bene direi, o in maniera accattivante) ciò che la gente vuole sentirsi dire per placare la propria ambizione e la voglia di emergere.
    Mi gira la testa al solo pensiero dei libri che ha scritto, degli eventi a cui ha partecipato, dei posti in cui è stato invitato, dei discorsi che ha tenuto, dell'infinità di interessi a cui riesce a stare dietro, avendo anche da badare all'insegnamento universitario e al suo studio clinico ... io faccio fatica a star dietro a quest'ultimo e a poche altre cose rispetto a lui e a vivere contemporaneamente la mia vita in maniera soddisfacente.
    Lacan, al cui pensiero Recalcati si ispira, ammoniva di non prendere troppo sul serio l'Io, altrimenti si diventa i burattini della propria esistenza, Lacan era il primo a non seguire alla lettera il suo ammonimento, perché prendeva il suo Io troppo sul serio, infatti quando era invitato esigeva solo alberghi e ristoranti di lusso, e una volta che era a New York ci rimase molto male che la gente chiedeva l'autografo solo a Salvador Dalì che era li con lui, mentre non badavano affatto a lui e non mostravano .di conoscerlo affatto.
    E' davvero un peccato che né Lacan né i suoi allievi abbiano seguito molto questo saggio monito, perché se vuoi conoscere quanti padroni hai basta elencare tutte le tue ambizioni.
    Ciao Accade, il tuo blog è per me sempre più un'oasi dove trovo dell'ottima musica e migliori spunti su cui riflettere

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    1. Grazie Garbo per le tue visite e per le tue parole, ma posso dire che anche il tuo blog mi ha già dato diverse idee su cui scegliere ed elaborare alcuni miei post precedenti.
      Un salutone dalla Liguria in un paesino dell'entroterra della riviera di levante dove, non so se è un miracolo, ma il caldo qui quest'anno non è andato oltre i 27 o 28 gradi, mentre a Genova ha fatto caldo

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  3. Concordo con quello che hai scritto e trovo la parola odio un pò eccessiva. Non credo siano in molti a volere la soppressione di Renzi ma sicuramente lo vorrebbero in un eremo a praticare l'umiltà, il silenzio, lo studio e il digiuno, specie quello informatico..
    Ignoravo l'esistenza di Massimo Recalcati e quindi non conosco la storia del suo pensiero. Ho cercato qualche articolo e ho trovato questo

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/19/massimo-recalcati-in-pieno-conflitto-di-interessi-renzista/3739418/

    Ciao e buon tutto

    Le tue parole su accadebis valgono anche per me...

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    1. Bentornata cara Julia, questo lungo periodo di black out del cannocchiale e l'assenza anche dei tuoi commenti iniziavano a preoccuparmi.
      Io Renzi lo vedrei bene a condurre qualche Talk Show su Mediaset, è ritrovarmelo come politico e per giunta segretario del PD e forse futuro candidato premier che mi lascia sconcertato.
      Recalcati sembra somigliare molto a Renzi, stessa ambizione, stessa faccia tosta, stessa parlantina, magari Massimo è un po' più dotato di Matteo, però nessuno dei due ha compreso quanto fosse sintomatica la battaglia personalistica ingaggiata sul referendum e quanto fosse destinata alla sconfitta perché hanno giocato narcisisticamente all'uno contro tutti, in un accesso di megalomania. La psicoanalisi usata correttamente avrebbe dovuto far capire a Renzi che stava cercando quel consenso che non gli avevano dato le urne, stava cercando una legittimazione popolare per il suo potere e che posta in quel modo si sarebbe fatto solo del male, forse irreversibilmente per la sua carriera politica (infatti tuttora non sappiamo se riuscirà a rimettersi in sella).
      Per il resto Massimo Recalcati è il miglio divulgatore di Lacan in Italia, suoi sono i due volumi: Jacques Lacan. Desiderio, godimento e soggettivazione e Jacques Lacan. La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto, entrambi per i tipi di Boringhieri, o in alternativa il libriccino scritto insieme ad Antonio Di Ciaccia, Jcques Lacan, Bruno Mondadori.
      Ha scritto anche il libro citato da Antonio, di gradevole lettura Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, Feltrinelli; o cosa resta del padre? La paternità nell'epoca ipermoderna, Raffaello Cortina; o Non è più come prima. elogio del perdono nella vita amorosa, Raffaello Cortina; o ancora per te che ti occupi d'arte e di pittura e che ti piace Van Gogh Melanconia e creazione in Vincent Van Gogh, Boringhieri insieme a tanti altri.
      Ciao

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  4. Ciao caro, bentornato. Ti ho pensato quando ho letto l'articolo di Recalcati perché da poco lo avevo "scoperto" leggendo Il complesso di Telemaco che ho molto apprezzato. Dicevo che ho pensato a te per via dell'interesse per Lacan che condividi con Recalcati. Il mio apprezzamento per il suo libro non ha smorzato la deprimente sorpresa alla lettura dell'articolo in questione, anzi mi ha fatto pensare a quanto questo episodio si presti per essere un caso studio di infatuazione e altri moti passionali, perché mi diventa difficile inquadrare la faccenda in termini di analisi razionale quando si tirano in ballo categorie e bipolarismi totalizzanti come amore e odio. Niente di più di una trita rievocazione di quanto l'ex cavaliere e i suoi corifei ci avevano già proposto con il celebre slogan del partito dell'amore, davvero una misera "analisi" più utile per notare analogie e similitudini che per accendere riflessioni. Personalmente sono convinto che quello di Recalcati sia un indebito utilizzo della sua disciplina nel terreno politico. Dalla psicoanalisi possono sicuramente venire contributi utili ma non si può pensare che basti per spiegare dinamiche socio-politiche, questo è l'imbarazzante esercizio di arroganza di Recalcati che spiega molto dell'infatuazione di cui dicevo. Ti lascio con un interessante dialogo che ho letto dopo l'articolo di Recalcati. Un saluto.

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    1. Voglio ringraziarti, innanzi tutto, per avermi segnalato il blog di Leonardo, mi pare di averlo letto in passato e poi perso di vista, nonostante lo trovassi ogni volte intelligentemente divertente, e anche adesso mi ha fatto ridere fino alla fine.
      Il mio interesse per Lacan risale agli ultimi anni di università ed è perdurato per tutti gli anni novanta, finché risiedevo a Padova, i miei migliori interlocutori in psicoanalisi erano analisti lacaniani, molto diversi dai seguaci di Armando Verdiglione che aveva allievi anche a Padova che invece fieramente avversavo.
      Lacan ha rappresentato una ventata di freschezza per la psicoanalisi degli anni 60 e 70, è stato il Jolly che ha scompigliato le carte di questa disciplina che era diventata troppo istituzionale e che aveva perso l'aura di ricerca della verità soggettiva e il gusto della desacralizzazione dei dogmi: religiosi e scientifici.
      Purtroppo il lacanismo portava dentro di sé i propri limiti, era una psicoanalisi troppo esposta sul versante del simbolico, tanto da fraintendere la psicosi che di simbolico ha poco o nulla, visto che per lo psicotico il simbolo è pietrificato o cosificato, e da fraintendere anche molti aspetti della psicologia dell'uomo comune, visto che in ciascuno di noi il simbolico è una piccola isoletta immersa in un mare di pre o di a-simbolico.
      Ma l'errore più grave dei lacaniani, anche di quelli moderni, è il chiudersi ai risultati della Infant Research, come se la ricerca settantennale ormai sul bambino sano non li riguardasse affatto, perché loro come Freud attingono il loro sapere dalla clinica.
      E' per questo motivo che continuano a parlare di narcisismo o di autismo primario, quando la ricerca sui bambini sani ha ormai assodato che non esiste alcun periodo autistico o narcisistico originario nel bambino, che il bambino è naturalmente in relazione fin da subito nel corso della sua vita.
      (continua)

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    2. Questo comporta una sfera d'azione delle pubblicazioni cliniche molto limitata soltanto a chi condivide lo stesso linguaggio, un tagliarsi fuori dal dibattito scientifico anche all'interno della propria disciplina, un senso di stupore di alcuni di fronte a certe pubblicazioni anche recenti (comprese quelle di Recalcati) molto simile all'impressione che potrebbe avere un fisico che leggesse su una rivista scientifica un suo collega che spiegasse il calore come sostanza o fluido e non come ipercinesi molecolare.
      Se le tue teorie sono sostenute dalla ricerca, oltre che dall’osservazione clinica, l’affidabilità dello psicoanalista viene valutata in base alla solidità delle sue ricerche; invece, se le teorie sono sostenute dall’intuito clinico, una buona dose della notorietà e del successo personale di un analista proviene dal suo fascino personale e dal suo carisma, le scuole tendono a diventare sette pseudoreligiose e le teorie dei maestri dogmi che non si osa mettere in discussione, pena la scomunica e l’espulsione dalla congregazione.
      La storia della psicoanalisi è una storia di lotte fra sette rivali, di capi carismatici, di trasmissione sciamanica del sapere, di assoggettamento intellettuale se non anche affettivo, di perpetuazione di verità rivelate, di scomuniche, di espulsioni, di scissioni e di opportunismi; si è giunti persino a rispettare come venerabili non soltanto i capi carismatici, ma anche chi con questi ha avuto un rapporto diretto, chi ad esempio come Miller di Lacan era genero o come chi poteva vantare di aver fatto qualche seduta con Lacan direttamente (immagina con quale disagio prendere un treno o un aereo fino a Parigi solo per potersi distendere sul lettino di Lacan, che fra l’altro come clinico doveva essere un totale disastro, perché eccetto quei racconti mitici che hanno qualcosa di miracolistico altri hanno raccontato più le bizze, gli isterismi, le letargie e persino la violenza fisica perpetrata da Lacan sui suoi pazienti).
      Eppure, Lacan è stato un genio e io trovo ancora nei suoi scritti una miniera di idee e di intuizioni e il suo lascito più grande: egli è riuscito ad allacciare la psicoanalisi al dibattito culturale esistenzialistico, linguistico, sociologico che stava avvenendo in quel periodo e all’antica cultura greca. Sebbene poi avesse zavorrato la disciplina dicendo che non era la psicoanalisi a doversi sottoporre agli strumenti scientifici vigenti e a dimostrare che le sue asserzioni sono scientificamente provate, perché l’inconscio non può essere sottoposto al banco di indagine della scienza attuale, ma è bensì la scienza moderna a dover passare il vaglio psicoanalitico per comprendere quanto di dinamico ci sia in essa (e citava la teoria dei buchi neri di Hawking con un certo spasso del suo vasto uditorio).
      Ciao

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  5. Renzi chi?

    Ciao da luigi; che lo ha dichiarato fin dall'"incipit"!

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    1. Caro Luigi,
      intanto ben ritrovato, non speravo più che il relitto del vecchio Cannocchiale potesse riprendere a navigare e ancora stento a credere che possiate scrivere come se fosse davvero una piattaforma per blogghers.
      Purtroppo Renzi ce lo ritroveremo ancora fra i piedi e non certo per meriti suoi ma per la pochezza dei suoi avversari esterni ed interni al suo stesso partito e nonostante l'inettitudine dei suoi turiferari :-)
      Ciao

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  6. Io invece condivido ciò che ha scritto Recalcati. Si tratta di odio. Come si fa a non riconoscerlo? Lo sfornano che è una meraviglia. Ma non li vedi? Ma non li ascolti quando parlano? E' il loro modo per cavarsela, per far bella figura, per accalappiare la pancia di un popolo piagnone e stanco di tutto, che però non fa la fame, non gli manca la terra sotto i piedi, e allora la rivoluzione non la farà mai, ma quella punta di cattiveria gli piace, sempre di più, si, gli piace tanto, godono che è un piacere a sentir tanta cattiveria, perchè è bello essere cattivi, solo gli sfigati non sono cattivi.. Anche nelle parole che hai scritto tu in questo post ce n'è. Piace un pochino anche a te, vero? ^.^
    Io non penso che Renzi sia il nulla. E' un uomo che ha ancora tanto da imparare, ma ci sta provando. Di meglio il convento non offre ancora nulla, dobbiamo farcene una ragione. Ha fatto degli errori, si, il più grande è stato quello di governare senza essere eletto dal popolo, ma in qualche modo il popolo lo aveva eletto quando alle europee gli aveva messo sul piatto il quaranta per cento. Con lui al governo l'economia ha iniziato a riprendere fiato e fiducia, ma i predicatori di cattiveria fanno finta di niente, anzi, dicono il contrario, tanto sanno che la gente crede di più alla negatività che alla positività. Comunque puoi stare tranquillo che te lo sei levato dalle balle, e alle prossime elezioni vedrai che tutti i problemi te li risolverà lo sceriffo Salvini o meglio ancora lo spara bufale Gigetto di Maio.
    Ciao Garbito. Buonanotte. Sogni d'oro.
    (P.S. Mi piaceva di più l'altro template. Era più casereccio, ma più caldo e accogliente. Questo è più sofisticato e un pò freddino ).

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    1. Ok, Cristina, possiamo pensarla in maniera diversa su Renzi, anche in maniera diametralmente opposta, per me non è un problema; è un problema invece se tu, magari facendo affidamento sull ‘ “autorevole” parere di un “esperto”, vuoi far passare l’ipotesi che il nostro dissenso (dico nostro nel senso di quello di una sinistra che non si riconosce in Renzi e che lo contesta e non lo vota, oppure lo vota ma non ne è affatto convinta, solo perché altrimenti teme un governo leghista o grillino) è solo odio e non ha niente a che vedere con le qualità e le capacità del tizio che suscita tanta avversione.
      Questo sistema può essere normale fino ai cinque anni di età, quando alcuni bambini disadattati accusano gli altri bambini che non vogliono giocare con loro di discriminarli e di odiarli, per non riconoscere quanto loro sono stronzetti, prevaricatori e prepotenti, dopo questa età o si matura oppure si rimane disadattati a vita… e talvolta da grandi ci si da alla politica.
      Oppure veniva usato da ogni regime per squalificare in questo modo la protesta e la contestazione, perché se chi protesta è un odiatore ossessivo e compulsivo patologico, anche i motivi della protesta vengono squalificati.
      Il mio post nasce dal fatto che trovo improprio e criminale patologizzare una sacrosanta e legittima protesta invece di andare a sondare se questa protesta ha qualche ragione o qualche fondamento; in fondo Renzi è l’unico leader italiano che non ha solo degli uomini politici interni al suo partito come rivali, ma che è riuscito ad alienarsi e a scontentare moltissimi esponenti dell’elettorato che normalmente graviterebbe nell’area del csx e che oggi o vota per il Movimento Cinque Stelle o non vota affatto.
      Magari rivedere un po’ quell’atteggiamento da mafiosetto saccente (ma in realtà ignorante e inconcludente) che ha Matteo Renzi, o quell’aria del bambino che finalmente possiede un giocattolo grande e prestigioso e si compra come prima cosa un aereo personale come l’Air Force One in piena crisi, solo per giocare al grande statista, o quello che le spara sempre più grosse per coprire a chiacchiere e ad annunci la povertà dei provvedimenti presi e dei successi ottenuti.
      O monitorare un po’ quell’atteggiamento da narciso e da sbruffone che esagera meriti e capacità proprio per nascondere quel senso di sentirsi un impostore e un miracolato, uno calato dall’alto perché fa comodo a qualcuno un ambiziosetto che non capisce niente, con la faccia di bronzo che non teme pudore alcuno e che è fortemente manovrabile.
      Insomma, Recalcati farebbe bene a tentare di capire e di far capire a Renzi perché molta parte del suo elettorato è disamorata, molto di più di quanto già non lo fosse dai vari Prodi, D’Alema, Veltroni e Bersani, che non è detto che le bandierine agitate dai fan e dai supporter interessati alla Leopolda o i sondaggi proclamati in queste performance siano reali e si traducano in consensi e in voti sonanti in occasione di elezioni politiche.
      Che senza una squadra solida e competente, senza progetti politici, anche se venisse eletto non farebbe molta strada; che è controproducente farsi prendere la mano dal narcisismo, che ingigantisce in maniera illusoria il proprio valore e il proprio potere e che ti fa ingaggiare battaglie titaniche contro tutti, ed è destinato a farti rotolare rovinosamente nella polvere, come è accaduto col referendum.
      (segue)

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    2. Infine, ma questa è rivolta al Partito Democratico tutto: chi siete, cosa siete diventati, quale identità vi state dando, come fanno a convivere la proposta dello Ius Soli e la legge per il matrimonio civile con dichiarazioni tese a proteggere la razza italiana, con dichiarazioni omofobe, con dichiarazioni di una grettezza e di una stupidità uniche in cui qualcuno asserisce che la priorità con i migranti non è salvare vite umane, o ancora con chi prende mazzette in cambio di favori alle aziende?
      Come possono convivere i valori della sinistra con alleanze con l’alta finanza, con Alfano (ma tu lo sai chi è Alfano e dove rastrella i suoi voti?) e con Verdini?
      E con tutto questo ed altro ancora io dovrei temere di più un governo con Salvini o con Grillo? A parità di populismo, di inconsistenza e di inconcludenza, a parità di assenza totale di progetti seri, validi, di idee politiche, l’unica differenza fra Renzi da una parte e Grillo e Salvini dall’altra sarebbe che il primo ha già alle sue spalle l’appoggio della finanza e dei cosiddetti poteri forti, gli altri due non ancora, ma solo per il fatto che forse qualcuno pensa che Renzi sia più presentabile degli altri due in Europa e nel mondo … almeno finché non parla.
      Ciao
      P.S. Il template, come qualsiasi altra cosa d'altronde, si adegua ai miei cambiamenti d'umore, è più freddo perché anch'io sono più freddo, quasi un ghiacciolo alla menta ;-)

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