domenica 30 aprile 2017

PORTELLA DELLA GINESTRA



Il mio cuore, dopo tanti anni, è a Portella, fra le pietre, dentro il sangue dei compagni ammazzati.













Undici morti (fra cui due bambini), una sessantina di feriti, tutti gli altri intervenuti erano terrorizzati e si sono sentiti a posteriori sopravvissuti, un commando di fuoco ha iniziato a sparare ad altezza d’uomo su persone disarmate che erano li a festeggiare la festa dei lavoratori e ad auspicare che qualche fazzoletto delle vaste terre latifondiste di proprietà di persone che se ne fregavano di metterle a frutto, di coltivarle, ma che ambivano a possederle, perché credevano ancora che sul possesso della terra si basava il loro potere.
Sono stati Giuliano e la sua banda? Possibile … ma chi erano i mandanti di questa bieca esecuzione?
Volete ridere? Il Presidente del Senato Aldo Grasso auspica, settant’anni dopo la strage, che lo Stato cessi di mettere il suo segreto sulla strage … forse voi ne sarete entusiasti, direte “finalmente” … ma a me questa notizia provoca solo il voltastomaco, fa proprio schifo, chissenefrega se tu settant’anni dopo mi metti in mano gli esecutori, magari (ne ho qualche dubbio) i mandanti … io voglio capire perché uno Stato ha nascosto per settant’anni la verità e, forse, la dice adesso quando è innocua.
Tu Stato devi fare luce quanto prima è possibile su una tragedia, non mettere il segreto, altrimenti sei complice... e forse mandante ... o forse solo tramite di una occulta potenza che ci rimpinza di hamburger, coca cola e pessimi film americani, 
Tenetevi la vostra verità, le persone intelligenti l’hanno sempre saputa e hanno sempre saputo che questa democrazia che ci è stata offerta era poco democratica, che la libertà che credevamo di godere era poco libera, e che se solo avessimo alzato la testa allora, i carri armati USA ci avrebbero schiacciati e sopraffatti così come i carri armati russi invasero Praga nel 1968.  
E ora? Perché all'imbecillità della dichiarazione di Trump che intima a Gentiloni di sborsare più soldi per l'Organizzazione del Nord Atlantico ... aggiungendo "e lui pagherà", quest'ultimo non gli ha risposto un sonoro: "Ma vaffanculo!". 
La sera leoni e la mattina ... Gentiloni??? 


lunedì 24 aprile 2017

LIBERAZIONE















Il 25 aprile è festa di liberazione, liberazione dal nazi-fascismo, potete assistere alle celebrazioni e alle parate che le autorità civili e militari faranno in tutte la città d’Italia, potrete andare in collina a mangiare polenta funghi e salsiccia, o al mare ad attorcigliare intorno ad una forchetta degli spaghetti allo scoglio, potete organizzare qualche grigliata fra amici, potete far volare aquiloni insieme ai vostri figli o potete starvene a casa leggendo un buon libro e ascoltando della buona musica, come molto probabilmente farò io.
Ma non perdete di vista l’importanza di un giorno come questo, non smettete di interrogarvi su ciò che ha significato e significa ancora la data del 25 aprile del 1945, non dimenticate i morti, l’orrore, le macerie e la fatica di ripartire a costruire dal proprio profondo dolore.
Il fascismo è asservirsi ad un’idea, ad una persona, è mettersi sotto padrone, cercare qualcuno che decida per me ed evitare ogni responsabilità; fascismo è massificazione, diventare solo forza produttiva e riproduttiva, carne da macello da dare in pasto alla prima guerra, al servizio di una falsa idea di grandezza e di potere.
Fascismo è predazione, usurpazione, rapina, assoggettamento o l’essere assoggettati, ordine e disciplina dove però ciascuno di noi deve perdersi e diluirsi nella massa, fascismo è guerra … inevitabilmente, è educare i bambini alla prepotenza, a prendere ciò che non appartiene loro, a  combattere e ad uccidere o a farsi uccidere.
Il fascismo è orrore, morte, macerie, distruzione e autodistruzione, il fascismo è la malattia mentale più pericolosa che esista … per questo andava fermato e per questo va fermato ovunque tiri su la testa; il fascismo si nutre di ignoranza, di frustrazione, di umiliazione, di rabbia e di sconfitte, non sottovalutiamo mai gli ignoranti,  i frustrati, gli umiliati, i rabbiosi e gli sconfitti, perché la loro camicia comincia già a colorarsi di nero, le loro scarpe diventano stivali, nella loro testa appare un fez e stanno già costruendo cannone, moschetto e baionetta.














Non mi riferisco a quei, tutto sommato pochi, decerebrati che si ornano di croci uncinate, di teschi, di faccione del duce, che fanno il saluto romano e che gridano viva il duce in qualche manifestazione estemporanea, quelli tutto sommato sono dei semplici cretini che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando e che cercano soltanto visibilità, cercano solo qualcuno che dia un significato, seppure negativo, alle loro insignificanti vite, nel momento che ci indigniamo e li condanniamo dando così loro attenzione e visibilità, loro credono di avere già vinto.
È gente che sa benissimo di non avere le capacità per farsi notare dagli altri per qualcosa di bello, di gradevole, di intelligente che possiedono, allora si fanno notare indossando le vesti del cattivo, della pecora nera o della pecora matta … nessuno ti negherà un vaffanculo se dici che il duce era un grande statista o che Hitler era una brava persona o che i lager erano forni per fare il pane.
Il fascismo è presente dove c’è un arbitrio, una dimostrazione di potere, una lotta muscolare per dimostrare la propria potenza; fascismo bilaterale sono le reciproche minacce fra America e Corea del Nord, fra Trump e Kim Jong-un, di quello che sgancia la “madre di tutte le bombe in Afghanistan (come se fosse il suo secchio dell’immondizia) per dimostrare la sua potenza e di quell’altro che gli risponde che cancellerà gli USA dalla faccia della terra (che mi pare molto simile alla “madre di tutte la battaglie” di Saddam Hussein).
Fascisti furono gli USA nel 1945 quando lanciarono le atomiche a Hiroshima e Nagasaki, non per piegare l'indomito Giappone, ma per dimostrare a tutti che erano i nuovi padroni del mondo e per dimostrare a tutti che ogni teoria politica, economica e sociale, ogni diritto umano, sono nulla di fronte al più forte.
Fascismo è la politica interna contro i suoi nemici ed estera di Vladimir Putin, il suo appoggio ad Assad in Siria, l’alleanza con la Turchia di Erdogan e l’implicita concessione a questi di sterminare quanti più curdi è possibile, con la scusa di una guerra al terrorismo.
Fascismo è l’atteggiamento ipocrita degli stati europei, che approfittano della destabilizzazione dell’Africa e del Medio Oriente per predare quei popoli e quelle terre delle loro materie prime, che creano disordine innescando conflitti e guerre, vendendo armi a chiunque le possa pagare e poi piangono lacrime di coccodrillo per le vittime di queste guerre e per la catastrofe dell’enorme esodo epocale che è seguito a quest’opera di destabilizzazione.

















Fascismo è negare il diritto d’asilo a chi fugge da guerre, malattie, fame, povertà, a chi spera in un futuro migliore per i propri figli, a chi rischia la propria vita in mare affidandola a gente senza scrupoli e a barconi che assomigliano più a relitti che a solide imbarcazioni; fascismo è costruire muri per proteggere egoisticamente il proprio benessere, spesso raggiunto con politiche rapaci atte a depredare proprio quei popoli e quelle persone che impoverite bussano alla nostra porta e attraverso stili di vita che vanno al di la delle reali risorse di ciascuno.
Fascista è oggi lo stato di Israele, che eroso sempre più territori ai palestinesi, li ha ghettizzati in una striscia di deserto sterile e per giunta li accusa di incapacità e di povertà, perché vuole avere sempre più spazio per i propri coloni e diventare uno stato sempre più potente, fasciste sono quelle che chiamano controffensive (ma in realtà si è perso il filo di chi ha iniziato e di chi attacca e chi si difende) in cui con la scusa della sicurezza si sterminano quanti più palestinesi possibile, se ne arrestano degli altri e si occupa dell’altro territorio, nell’indifferenza più totale del resto del mondo.
Fascista è Matteo Salvini che tenta di mettere gli italiani contro gli stranieri, i padani contro i terroni, i “veri” leghisti contro i suoi oppositori; fascisti sono Beppe Grillo, Berlusconi e Matteo Renzi, che sono i padri padroni del loro partito o del loro movimento o hanno cercato di impadronirsi di un partito attraverso il piazzamento di uomini a loro fedeli, anche a discapito del merito di ciascuno, o attraverso clientele e accordi innominabili.
Fasciste sono anche le fazioni di potere che hanno cercato, attraverso losche manovre, di far cadere Renzi, dimostrando ancora una volta che il PD, erede del glorioso PCI, si è ridotto ormai ad una lotta fra bande rivali, né più né meno che la mafia o la camorra.
Fascisti siamo noi ad ogni nostra chiusura mentale, tutte le volte che invece di capire qualcosa o qualcuno preferiamo giudicare, che è più semplice ed economico; fascisti siamo noi quando ci voltiamo dall’altra parte indifferenti verso gli orrori e le ingiustizie che si commettono nel mondo, tutte rigorosamente nel nome del bene, del benessere, della giustizia o della democrazia.  


martedì 11 aprile 2017

UN FIORE IN BOCCA








"Prendi senza illusioni, lascia senza difficoltà". 
(Marco Aurelio, Pensieri; VIII, 33).








"Amo la mia libertà, per questo lascio le cose che amo libere. Se tornano ,è perché le ho conquistate. Se non lo fanno, è perché non le ho mai possedute"
(John Lennon).








“Ci credi, non mi era mai capitato con nessuno, con nessuna donna, di provare tanto odio come nel momento in cui guardavo lei, ecco, te lo giuro: io per tre, cinque secondi guardai quella donna con un terribile odio, con quello stesso odio che dista dall’amore, dall’amore più folle, di un solo capello!”.
(Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Parte prima, Libro terzo, p. 161-162).

“…che il diavolo si porti tutti quelli che spiano nell’animo umano!”.
(Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Parte prima, Libro terzo, p. 162).








"- Bene, gatto. Ci siamo riusciti - disse sospirando
- Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante - miagolò Zorba
- Ah sì? E cosa ha capito? - chiese l’umano
- Che vola solo chi osa farlo - miagolò Zorba".
(Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare).