venerdì 5 novembre 2021

EL TIO PAPEETE


El tío Paquete, Francisco de Goya, ca. 1819 - 1820, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

El tío Paquete, Francisco de Goya y Lucientes, ca. 1819 - 1820, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid.



El tío Papeete.



El tío Luca Morisi.



“La gente che non rispetta nulla, rispetta la paura, ed è proprio sulla paura che ho costruito la mia organizzazione”. (Al Capone, in un’intervista ad un quotidiano di Chicago, citato da Paolo Mieli nel programma Passato e Presente, 2020/21, sul Proibizionismo).




La tia Jorja, no puedes quitarselo


La tia Daniela.




Torno a scrivere su questo blog dopo più di cinque mesi e colgo l’occasione per ringraziare i miei amici blogghers Accade, Julia e Nair (in ordine alfabetico) per i loro commenti nonostante la mia assenza e la loro sollecitudine riguardo alla mia sorte.

Ringrazio anche coloro che sono passati, anche frequentemente, pur senza lasciare alcun commento pubblico, che si saranno posti lo stesso interrogativo … voglio rasserenarvi dicendovi che sto bene e che nessuna sventura si è abbattuta sul mio capo … il blog non aggiornato è dovuto ad una certa stanchezza del mondo virtuale, alla mancanza di estro, di fantasia, di voglia di comunicare e, persino ad una mancanza di tempo, che ho preferito dedicare alle mie passioni, molte delle quali trascurate a causa del virus, e alla mia vita intima.

Eppure di che scrivere, di che discutere, ci sarebbe stato solo l’imbarazzo della scelta, a cominciare dal cambiamento climatico che ha fatto si che, ad esempio, questa estate in Sicilia si siano registrati 48.8 gradi Celsius (a Floridia, in provincia di Siracusa), un evento incredibile che a mia memoria non ha precedenti, che persino alla Death Valley hanno sgranato gli occhi increduli, che detta così, con un semplice numero 48.8 su una scala centigrada non vuol dire niente, ma io che ho vissuto quell’evento posso testimoniare che non è mai successo che la gente abbandonasse la spiaggia alle 10.00 del mattino per il troppo caldo.

Di solito il caldo fa si che le persone cerchino refrigerio in mare, ma la sabbia esposta al sole era una graticola e se ci mettevi un piede sopra lo sentivi sfrigolare e nell'aria si spandeva l'odore della carne arrosto … quella del tuo piede. L’acqua poi non era soltanto calda, come succede nei mesi estivi clou, luglio e agosto, era bollente, non ti dava alcuna sensazione di refrigerio, anzi accresceva quella di calore che già avvertivi nell’aria con quel vento caldo di ponente che proveniva dall’Africa e ti sentivi appunto come quegli esploratori inglesi dell’800 che venivano catturati dai selvaggi cannibali (questo accadeva più nelle vignette satiriche dei quotidiani londinesi che nella realtà, ma i gentleman dovevano pur impressionare facendo mostra di coraggio le lady che corteggiavano) e messi dentro un capiente calderone a bollire, con cipolle, carote e sedano, mentre il capo tribù o lo stregone aggiustavano il brodo di uomo bianco di sale e di pepe … ad un corpo immerso nel mar Ionio fra la fine di luglio e i primi di agosto mancavano la cipolla, il sedano e la carota, ma il sale c’era già.

Da quel caldo atroce e senza tregua alcuna, nemmeno in mare e nemmeno di notte, che ha causato molti incendi e ha spazzato via alcuni dei boschi e dei parchi più belli dell’isola, lasciandola ancora più arsa, triste e desolata, siamo passati di recente ad un uragano (o meglio un “medicane”, Mediterraneo + hurricane) che si è abbattuto sulle coste ioniche, soprattutto su Catania e sulla parte nord della provincia di Siracusa, causando alcuni morti e spazzando via tutto ciò che trovava sul suo cammino. Automobili, corriere, bus giravano per la via Etnea spinti soltanto dalla forza dell’acqua, per la prima volta a Catania giravano solo mezzi ecologici, ad acqua, non trainati dalla combustione di idrocarburi altamente inquinanti, un simbolo per il mondo intero, peccato non averne tenuto conto nel G20 di Roma e nel Cop26 a Glasgow, l’unico difetto è che per muovere le autovetture bisognerà attendere il nuovo uragano.






El tio Mauricio.




Potevamo discutere dell’ennesimo rigurgito fascista, che storicamente, da Mussolini ai nostri giorni, ha sempre cavalcato l'onda della paura per poi presentarsi come colui che avrebbe riportato l'ordine al caos da lui stesso causato.

Il neo-fascismo ha trasformato la paura in rabbia no-vax, no-green pass, per cui alcune persone, terrorizzate da un virus invisibile e potenzialmente letale, con una capriola logica sconvolgente venivano istigate ad aggredire violentemente e a rifiutare le uniche misure che potrebbero in qualche modo proteggerci dal virus: il vaccino e il distanziamento, garantito dal vietare l’accesso nei luoghi chiusi a chi rifiuta di vaccinarsi, mettendo a repentaglio la propria e l’altrui salute.

Un fascismo che non esita ad assalire la sede romana della CGIL così come il suo cugino nel ventennio aggrediva e distruggeva le sedi della Camere del Lavoro, le sedi dei partiti e dei giornali; un fascismo ancora più insidioso perché accarezzato dalla destra parlamentare completamente collusa con esso, così come Mussolini e Farinacci erano entrambi le facce della stessa medaglia, l’uno in cilindro, marsina e ghette, l’altro con pantaloni alla zuava, orbace, giacca militare, olio di ricino e manganello.

Ed insidioso anche perché non esiste più alcun Matteotti che si erga come diga per denunciarne fino alla sua morte le atrocità, i crimini, la corruzione e il malaffare; politici, giornalisti, tuttologi, opinionisti sono tutti li a minimizzare… solo le gesta di qualche scalmanato, di pochi estremisti … azioni che hanno più del ridicolo che del serio … esaltati … cavalcano il malessere, la paura, ma non costituiscono alcun pericolo … gente tagliata fuori dalle leve del potere, non appoggiata o sostenuta da nessuno e che non ha futuro.

Stranamente si dicevano le stesse cose del fascismo, e il fascismo non è mai morto in Italia … in Europa … è sempre in agguato e prospera nutrendosi delle carni della democrazia sofferente, morente, agonizzante, una democrazia in difficoltà nel trovare risposte efficaci per risolvere i problemi locali e quelli mondiali, una democrazia che è diventata populismo, che crea dal nulla leader carismatici che sono l’anticamera del fascismo, che in sé e per sé sono politicamente delle nullità, della gente mediocre, che attrae le masse proprio per questo, perché ci si può specchiare in loro e riconoscervisi, che rappresentano sdoganandoli i nostri peggiori vizi e le nostre peggiori viltà, che sanciscono la superiorità della mediocrità sull’eccellenza, dell’idiozia sull’intelligenza, della volgarità e del becerume sulla signorilità, che fa si che venga elevato a rappresentarci il peggiore fra noi invece che il migliore … il quale a sua volta, per non avere ombre su di sé, sceglierà come collaboratori persone ancora più oscure ed insignificanti di lui, si circonderà di cretini e di psicopatici, che è strano a credersi, ma sono due categorie molto utili per chiunque voglia conservare il potere (anche Machiavelli ne era convinto, Cap. VIII, Di quelli che per scelleratezze sono venuti al principato).









Avremmo potuto conversare sulla recente tornata elettorale, caratterizzata … dalla vittoria dal PD in molte città, direte voi … io invece penso che il dato più eclatante sia stato l’astensionismo, o meglio, come ha precisato Gasparri, non l'astensionismo, ma il fatto che la gente non è andata proprio a votare, tutti i sindaci e il Presidente di Regione sono stati eletti con poco più del 20% degli aventi diritto, in pratica le contrade italiche sono ritornate al tempo dei Guelfi e dei Ghibellini, dei Bianchi e dei Neri, in cui si perdeva o si vinceva contando soltanto sui propri sodali e si reggeva la città cacciando i rivali e le loro famiglie o, nel peggiore dei casi, assassinandoli.

Gualtieri sarà sindaco di Roma eletto con poco più dei voti su cui può contare il PD in quella città, tutti gli altri o hanno votato per qualcun altro o in stragrande maggioranza si sono astenuti (hanno votato meno della metà degli aventi diritto).

In queste condizioni vengono meno le garanzie democratiche ed è difficile governare senza poter contare sull’appoggio e sulla collaborazione della maggioranza dei cittadini, Gualtieri sarà fortemente criticato per ogni cosa che farà, molto ostacolato o addirittura sfiduciato se volesse contrastare gli interessi costituiti che rappresentano il vero potere cittadino, e circondato dall’indifferenza di tutti gli altri, che staranno a guardare come si arrostisce lentamente sulla graticola tiberina un ex ministro dell’economia e delle finanze.

Roma, l’Italia tutta, avrebbero bisogno di persone serie, di programmi, di competenze, di intelligenza, non di qualcuno che cammini sui chiodi o che tirerà a campare per i prossimi cinque anni, senza lasciare alcun segno positivo al suo passaggio.

La serietà di questo voto si è vista anche dal fatto che Michetti, che è andato al ballottaggio con Gualtieri, e che aveva candidato Pippo Franco, Vittorio Sgarbi e fascistelli vari, rinuncia alla carica di assessore comunale, Carlo Calenda prima fa altrettanto, poi ci ripensa perché qualcuno all'opposizione dovrà pur rimanere, salvo verificare se la nuova carica è compatibile con quella di deputato europeo e di leader di partito ... quando Calenda el sol ..., di Virginia Raggi non sappiamo ancora nulla, tanto è rimasta scioccata che i romani non l'abbiano riconfermata, mentre Sgarbi si è autoproclamato sindaco di Roma, prima che intervenissero gli infermieri con la camicia di forza.

Potevamo cercare di comprendere come un presidio di civiltà come il DDL Zan sia stato affossato miseramente in Senato da alcuni dis-se(n)natori che non hanno avuto nemmeno il coraggio di farlo apertamente, senza nascondersi dietro un voto segreto; questi maneggi occulti, questi bizantinismi, questi opportunismi che giustificano ogni tradimento politico pur di sopravvivere e prosperare , soprattutto quando sei alla canna del gas e alla prossima tornata elettorale non ti voteranno neppure i parenti, mi disgustano.









Matteo Renzi non è più il rottamatore, è Conan il barbaro, sta distruggendo tutto, compreso se stesso, è un tizio a cui il potere ha dato alla testa rivelando tutta la sua boria, la sua arroganza e la sua inconsistenza, si è circondato di nani e ballerine e questo l’ha fatto credere un gigante, è stato tirato su ad hoc dai marpioni occulti che da sempre stanno dietro alla politica, che improvvisamente gli hanno organizzato e finanziato le “Leopolde” e la corsa verso la segreteria del PD, è stato scelto perché più facile da manovrare, accecato dalla sua vanità, ma lui ha creduto che l’avessero scelto per la sua abilità politica.

All’indomani della sconfitta al referendum fortemente voluto da lui nel 2016, per distogliere da sé l’onta che non fosse stato votato da nessuno a guida del Paese, ma fosse stato posto li da Napolitano e forte del risultato del partito alle europee (quando il PD superò il 40%), che l’aveva convinto che questo consenso si sarebbe riversato nel referendum e anche nel voto politico, tanto da indurlo ad approvare una legge elettorale, il cosiddetto rosatellum con sbarramento al 40% per ottenere il potere senza alleanze, disse che sarebbe uscito dalla politica attiva (poi ci ha ripensato) e che avrebbe insegnato in qualche università, forse a Firenze … così, come se niente fosse, come se all’università potesse insegnare chiunque, qualsiasi imbecille preso dalla strada … senza rendersi nemmeno conto che lui è proprio quello che non ha nulla da insegnare a nessuno, perché in fondo la sua parabola politica è fatta solo di cose che ha distrutto e non di ciò che ha costruito, di battaglie perse e non di vere e proprie vittorie o, se volete, di vittorie che consistono tutte, senza eccezione alcuna, di aver primeggiato sconfiggendo il suo alleato di turno attraverso il tradimento sistematico.

Adesso dicono si sia alleato in Sicilia con Gianfranco Micciché, i due mi ispirano la stessa sfiducia e la stessa repulsione, hanno in comune la mancanza di scrupoli e la tendenza a fare qualsiasi cosa senza badare a salvare la faccia, hanno in comune anche il progetto di costruire il ponte sullo Stretto, vogliono unire la Calabria alla Sicilia da cosca a cosca,non oso immaginare come andrà a finire fra loro due, vista la tendenza di Renzi al tradimento temo che potrebbe essere più che il politico che si intesta la realizzazioni di quest’opera faraonica quanto inutile, mentre gli altri hanno fatto solo chiacchiere, un asse portante stessa del ponte, all’interno di uno dei piloni di cemento armato … oh, finché tradisci Bersani, Letta, Conte, Zan al massimo ti mandano a quel paese, e con loro migliaia di altre persone che credono nel PD, nel governo che tutto sommato non stava facendo male o nella difesa dei diritti delle persone e delle minoranze … ma quando tocchi gli interessi occulti, potresti fare una fine altrettanto occulta.






El tio Silvio.


E, infine, vi piacerebbe avere Berlusconi al colle? Si,Silvio Presidente della Repubblica, un pregiudicato evasore fiscale, che ha concentrato indebitamente un impero mediatico nell’unico punto del pianeta dove questa era possibile, la Repubblica delle Banane d’Italia, che è noto nel resto del globo come Silvio Bunga Bunga e che ha fatto ridere l’umanità intera telefonando ad un alto funzionario della questura dopo l’arresto di Ruby, sostenendo che la ragazza era la nipote di Mubarak e che bisognava rilasciarla per evitare incidenti internazionali (rilasciare la presunta nipote di Mubarak per evitare che l’Egitto possa fare ritorsioni, ma lasciar correre sulla morte e sulle torture a Giulio Regeni), e poi far votare tutti i parlamentari del CDX sul fatto che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak … persino Mubarak, dopo questo atto formale (il Parlamento italiano che lo sancisce col voto) si era convinto che Ruby fosse sua nipote.

Lo so, vi piacerebbe quanto avere Pippo Franco assessore alla cultura di Roma, dite la verità … o quanto avere come amico Matteo Renzi.

Gli argomenti di discussione potrebbero essere tanti, addirittura infiniti, ogni giorno in questo caleidoscopio dell’informazione liberamente e irresponsabilmente circolante accade qualcosa, ogni giorno, ogni istante addirittura, succede qualcosa di eclatante, di emergente, di scottante, non hai nemmeno il tempo di prenderne atto, di scherzarci un po’ sopra (il sarcasmo o l’indignazione pseudo-moralistica hanno sostituito l’ironia e l’intelligenza) di coniare qualche slogan da giocarti per mettere in difficoltà l’avversario politico, che vanno a sostituire l’approfondimento, il diritto e la voglia di capire cosa sta succedendo davvero.





El tio Mateo y la tia Teresa.




Sempre più spesso la politica viene fatta su Instagram con delle immagini o dei filmati o su Twitter con 140 caratteri che vorrebbero descrivere il mondo e descrivono soltanto la nostra pochezza, la nostra imbecillità, l’incapacità, l’infingardaggine e la viltà che ci contraddistingue, il nostro vivere superficialmente, sfiorando appena le cose e noi stessi, cavalcando le onde, facendoci sfiorare dal vento delle mode del momento, senza immergerci nella nostra essenza, che non conosceremo mai così come cambiamo cellulare prima ancora di conoscerne tutte le funzioni.

Ogni giorno qualcuno si sveglia in questa savana e sa già che dovrà inventarsi qualche slogan ancora più volgare, becero e imbecille di quello che il suo avversario ha detto il giorno precedente o da quello pronunciato da lui stesso, perché bisogna sempre superarsi in peggio per attrarre l’attenzione, perché le cose elevate e intelligenti possono vederle e comprenderle solo gli elevati e gli intelligenti, tutti gli altri le odieranno, perché è fonte di disagio non poter capire e apprezzare, tu fa sentire inferiore. Con le cazzate e con le banalità attiri l’attenzione di tutti, alcuni reagiranno gridando allo scandalo, perché un politico, un giornalista, un intellettuale, un uomo degno di questo nome, dovrebbe sforzarsi di dire o fare di meglio, altri approveranno senza alcuna difficoltà perché anch’essi non avrebbero saputo dire o fare di meglio. 

Stanco di cercare di capire, di afferrare e di discutere approfonditamente qualcosa, soprattutto perché mi rendo conto che nel momento in cui mi pare di aver capito un po’ di più, quell’argomento non è più di attualità e non gliene frega più niente a nessuno,presi come siamo da avvenimenti continui, da cose che si susseguono a velocità pazzesche, da questo navigare come il catamarano che sbatte da un’onda all’altra invece di fenderla e scivolarvi dentro, mi affido a trasmettere un po’ di saggezza antica, secolare, di quella che non trascolora mai, facendovi partecipi dei distillati di buon senso e di esperienza vissuta trasmessimi dal mio avo paterno, spero che ci meditiate sopra e che ne facciate buon uso.








Mio nonno diceva sempre:

Non ti fidare di chi dice: “Itaglia”, “miglioni”, “cavagliere”, “ingeniere”, “Massimigliano”, “tenico”, … , di chi mangia la pizza bianca (senza pomodoro), di chi calza i tappini infraditu, picchì è figghiu di gran tappinara (le ciabatte infradito, perché è figlio di gran …), di chi usa la cintura e le bretelle contemporaneamente (o alternativamente), di chi fuma talvolta la pipa, talvolta il sigaro e talaltra la sigaretta, di chi sbuccia le arance col coltello, di quelli che hanno un doppio nome Pier Giorgio, Pier Silvio, Giorgio Maria, Vittorio Emanuele, Carlo Alberto, Luigi Filiberto …)  perché questo spesso porta ad avere due facce.

Di chi indossa biancheria intima color malva [“Non fidarti mai di una donna che veste in mauve (malva), quale che sia la sua età, né di una donna che passati i trentacinque abbia una passione per i nastri rosa. Significa sempre che c’è dietro una storia”. Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, Garzanti, VIII, p. 139 “Never trust a woman who wears mauve, whatever her age may be, or a woman over thirty-five who is fond of pink ribbons. It always means that they have a history” (Oscar Wilde, The picture of Dorian Gray, Chapter VIII)].








Di chi spezza gli spaghetti prima di cucinarli, di chi è capace di mangiare la pasta mista, di chi calza mocassini senza calzini, di chi abbina le scarpe da ginnastica ad un vestito, di chi fa il risvoltino sui pantaloni, di chi risvolta il colletto della sua polo perché si veda la marca, di chi indossa jeans a vita bassa per mostrare la marca dei suoi slip scritta sull’elastico, di chi mostra orgoglioso il coccodrillo sulla sua camicia, di chi ostenta il Rolex al polso e l’abbronzatura presa a Courmayeur a Saint Tropez o alle Seychelles, di chi in generale pensa di prendere importanza (valore) dallo cose che possiede o indossa e non di essere lui a dare senso (e valore) a loro, di chi veste tutto griffato ma di sé non saprebbe dire la griffe, di chi è cortese e cordiale in maniera quasi aggressiva, in modo che tu non possa rifiutare la loro gentilezza, di chi usa spesso o sempre i diminutivi (attimino, spaghettino, vacanzina, caffettino, succhino, pausina, fotina, shottino (minidrink)).

Guardati da chi dice: “A una certa…”, perché lascia tutto indefinito (come è successo al G20, che hanno concordato su tutto ma non sui tempi di realizzazione … diminuiremo le emissioni di CO2 entro il 2070 … forse … se non abbiamo altri impegni .. se non sopravvengono altre priorità … se non saremo già tutti morti), e perché è egli stesso indefinito …

… e il resto, se ti pare che l’elenco non sia completo, perché mio nonno è morto prima e non ha fatto in tempo a terminarlo, aggiungilo tu; ah, puoi anche sottolineare, se vuoi, ciò che non condividi ed esprimere, se ti va, perché non lo condividi!


AGGIUNTO IL 27-11-2021 alle ore 14.41:


Non fidarti di chi va al cinema a vedere i “cinepanettoni”, in genere queste persone godono nel ridere delle disgrazie altrui, per non pensare alle proprie. E rideranno anche delle tue di disgrazie.

Non fidarti di chi sparla degli altri in loro assenza, sicuramente sparlerà anche di te quando non sarai presente.

Non fidarti di chi odia tutti quanti, perché odia anche se stesso e presto includerà anche te nella sua lista; e non fidarti nemmeno di chi ama tutti quanti (il mondo intero), perché in realtà non ama nessuno 0, per dirla col grande Dostoevskij: “Chi ama l’umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso”. (L’idiota).

Non fidarti di chi prende il menù degustazione, in cui un sedicente chef che non conosci ti propone ciò che devi mangiare senza conoscerti e si aspetta che tu faccia i salti per la gioia.

Non fidarti di chi strascica le ciabatte, perché nello stesso modo strascica pure la sua vita.

Non fidarti di quelli che usano il cucchiaio come una pala, la forchetta come se fosse una zappa o un aratro e il coltello come se fosse una spatola o una cazzuola.

Di quelli che scrivono autobiografie senza aver fatto niente e niente lascia presagire che faranno mai qualcosa di memorabile, e riempiono quelle pagine del loro niente; di quelli che sono famosi perché sono famosi, perché sono apparsi in tv.



 

22 commenti:

  1. Ehilà Garbo! Bentornato e grazie per avermi citato nel post. Capisco che ci sono periodi in cui non ti viene voglia di postare qualcosa (capita, ho vissuto anch'io lo stesso periodo).

    Sempre bello leggere i tuoi post e le foto...eh! eh! eh! Sorrido (il più delle volte) su altre foto c'è da coprire un velo oltremodo pietoso (come minimo) e ci sono altre foto che hai postato che rendono molto bene l'idea (tipo: Freud che si copre gli occhi con la mano).

    Il nostro paese è tutto e il contrario di tutto a seconda dei periodi, delle persone che detengono un certo potere e ne approfittano (tipo le foto al Papeete...santo cielo che roba) e a seconda del tema del momento (Gasparri, la Meloni e la Santanchè).

    Non mi stupisco se la gente non va a votare, a parte chi ancora crede in qualcosa perché penso che c'è ancora qualcosa in cui credere ma bisogna stare sempre molto attenti a non perdere se stessi.

    Stammi bene e alla prossima!
    Un salutone

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    1. Caro Accade,
      bentrovato, parlavamo di “stanchezza” del blog che in me è vissuta anche come ininfluenza, qui parli quasi sempre con persone che la pensano più o meno come te, chi la pensa diversamente, se dovesse intervenire lo fa per insultarti, in ogni caso capisci che quella persona ha fatto acriticamente un’opera di adesione ad un gruppo e ne sposa qualsiasi presa di posizione e ogni cambiamento che dovesse intervenire, anche se questo dovesse contraddire tutti i precedenti.
      In politica oggi non si tratta di capire e di valutare progetti e soluzioni, linee guida o pur anche valori, si tratta di pura e semplice appartenenza ad un clan, che di volta in volta cerca alleati o rivali (nemici) per la conquista del potere, e sul motivo di questa conquista c’è il vuoto, il “meglio noi che loro” o impedire che lo conquisti qualcun altro, che è visto come il male assoluto, mentre il “bene” è nel “noi”.
      L’agone politico non è mai stato una pura faccenda di scelte razionali, il cuore e altre frattaglie molto meno nobili hanno contribuito molto di più all’appartenenza di campo della condivisione di idee e di valori; però oggi è sparita pur quella parvenza di razionalità, te ne accorgi nel dibattito politico, che quasi sempre inizia sui social, dove non hai contraddittorio vero e dove è impossibile argomentare e far capire.
      I social sono la cassa di risonanza del vuoto attuale, del nulla, e i media si limitano ad amplificarne l’eco, applaudendo talvolta oppure indignandosi, ridicolizzando, moralizzando, intervenendo sarcasticamente per deridere o ruffianamente per santificare … l’abbiamo visto con Monti, con Renzi ed ora con Draghi … non c’è spazio per capire, per approfondire, per conoscere … ciascuna di queste persone è stata o è presentata come una sorta di uomo della Provvidenza, colui che ci salverà dal baratro, ciascuno di loro è finito (o finirà presto, se non ci sarà il sigillo della Presidenza della Repubblica a santificarlo eternamente) nella polvere fra tristi e squallide polemiche.
      Un tifo come questo lo si vede solo negli stati, fra i tifosi più scalmanati, fra quelli che in quell’arena vanno a sfogare le loro più brucianti frustrazioni, un senso atavico di ingiustizia che li esclude dai piani alti della società in cui viviamo e la sensazione di stare sprecando miseramente la loro vita; oppure lo trovavi anticamente nell’appartenenza a clan o a tribù che si contendevano un territorio, clan e tribù che discriminavano il diverso, anzi erano addirittura feroci contro ogni diversità al loro interno, e che avevano stabilito in anticipo i ruoli e le competenze di ciascuno, assegnando a chiunque il loro posto nella gerarchia sociale, dove in genere donne e bambini stavano in una condizione di sottomissione e di inferiorità.
      È in questa follia che stiamo scivolando, una follia in cui pur di sentirti qualcuno sei disposto a cancellare ogni forma di conquista (civile, sociale, economica, scientifica …) perché in contrasto con neo-feudalesimo che avanza, e a sostenere il diffondersi capillare delle nuove tecnologie, che sono simbolo di potere e diffondono le tenebre e creano individui sempre più isolati, più tristi, più spaventati, non più in grado di valutare quello che realmente succede e senza possedere quei criteri per discriminare il bene dal male, il vero dal falso o ciò che va fatto da ciò che non va fatto.
      Forse, come tu dici, c’è ancora qualcosa in cui credere, anche se è sempre più difficile pensarlo visto che i più grandi valori della grecità antica, del cristianesimo, del comunismo (o socialismo) e del capitalismo, sono diventati ideologie e hanno già ampiamente dimostrato il loro aspetto più feroce con guerre sempre più cruente, con crimini contro l’umanità talmente efferati da apparire impensabili e impossibili, con disastri sociali, ambientali ed economici spaventosi.
      (segue)

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    2. E forse possiamo ancora illuderci che non perderemo noi stessi, che da qualche parte, da qualcuno che vede più lontano (nel passato e nel futuro) provengano indicazioni perché ciascuno di noi possa ritrovare, riscoprire, ricreare (o creare) ciò che è, ma quando vedi Massimo Cacciari in tv o altrove sostenere le posizioni no green pass e stare in mezzo ai fascisti, a sciroccati vari, a imbecilli di nuova generazione, che in nome dalla libertà e della lotta contro la dittatura sanitaria, si scagliano contro i due migliori presidi per combattere il virus (il vaccino e la distanza sociale, garantita anche dal green-pass.
      Un filosofo, l’appartenente ad una categoria che in passato annoverava solo saggi, sapienti, e non eruditi o saccenti, cioè di coloro che nel momento più grave non perdevano la calma e mettevano la loro comunità in grado di valutare il pericolo reale e le soluzioni più efficaci, che sta dalla parte di scriteriati, di persone in preda ad isterismi dovuti soprattutto al terrore e all’assoluta mancanza di fiducia che, stranamente, colpisce come bersaglio gli enti e le persone più degne di fiducia, mentre si fida ciecamente di ogni ciarlatano che lo rassicuri, di chiunque gli propone la pozione magica, o l’amuleto che lo proteggerà dal virus come i nativi americani credevano che le danze e i talismani forniti dai loro uomini-medicina li avrebbero protetti dai proiettili dei soldati.
      Io trovo, tuttavia, conforto nei pochi che sembrano rendersi conto di tutto questo, in quelli che, come me, si vedono marginalizzati, perché nel frattempo in politica, nell’imprenditoria, nei gangli del potere, nell’informazione e quasi ovunque ti giri, i posti più rilevanti sono occupati da persone inadeguate, mediocri, criminali, e che vogliono reagire a tutto questo invertendo la marcia a questa deriva che ci condurrà alla catastrofe, di cui pare che questi signori non sembrano rendersi conto.
      Grazie per le tue letture e per i tuoi commenti.
      Ciao

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  2. Sono passata diverse volte, non ho lasciato commenti. Non li ho lasciati perché in genere non mi resta molto da aggiungere. Anche questa volta condivido in pieno. C'è una cosa che faccio e che non piacerebbe a tuo nonno, quella di spezzare gli spaghetti. Scontento anche una nuora che lo trova un delitto. Però, se faccio una vera carbonara li lascio interi perché ho rispetto della tradizione.
    Segue..

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  3. La corruzione è la mafia sono elementi di grande degrado del nostro essere italiani. Non parlo di quella organizzata, ma di quella che ci viene inculcato con l'educazione e che i porta all'individualismo e alla sfiducia dell'onestà dell'altro, alla continua paura di essere imbrogliati.
    Segue...

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  4. ... Faccio brevi commenti altrimenti li perdo..

    Riguardo a Berlusconi, quando finalmente cadde il suo governo esultammo in tanti, ma ti confesso che mi rimase nel fondo qualche perplessità che fosse finita veramente.
    Questi decenni di degrado politico e morale ci hanno sfiancati, si sono risucchiati la voglia di vivere, la leggerezza, hanno oppresso il nostro spirito. Io creduto che fosse la mia età molto matura a causare questo, invece no è il clima generale che si respira.
    La pandemia ha fatto il resto, anche se dovrebbe averci insegnato l'importanza del vivere con gli altri e la solidarietà...
    Segue..

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  5. Ho perso l'ultimo in cui mi riferivo alle recentissime tensioni al confine est polacco e mi chiedevo se non stiano usando i migranti per innescare una guerra.
    Le guerre sono la vera follia della nostra epoca ipertecnologica che dovrebbe servire alla pace globale.
    Un abbraccio, Garbo. Sono contenta di saperti in buona salute.
    P. S.
    Sono passati diversi errori ortografici ecc. Mi basta si possa capire il senso per questa volta.
    Ciao

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    1. Cara Nou,
      mio nonno mi ha fatto sapere attraverso una medium che è molto contrariato soprattutto per quella faccenda degli spaghetti, dice che se il buon Dio li avesse voluti spezzati, li avrebbe fatti più corti, e non spaghetti.
      Vado ripetendo, da buon siciliano, praticamente da sempre, che la mafia non è solo Totà Riina, o Bernardo Provenzano o Matteo Messina Denaro, la mafia è una mentalità, un intreccio di relazioni “amicali”, un dare e avere, un sostituirsi a qualsiasi altro potere costituito, un non accettare altro potere più o ugualmente forte al proprio al suo fianco.
      Berlusconi può cadere, può perdere potere, carisma, può non riuscire a farsi eleggere alla Presidenza della Repubblica, potrebbe persino morire che per noi non cambierebbe molto; dal 1994 in poi, alla caduta del muro di Berlino, dei vecchi partiti italiani, della guerra fredda, delle frontiere con l’est, che ci davano una parvenza di valori e di interessi, seppure acquisiti, solo Berlusconi ha rappresentato una vera alternativa politica, seppure catastrofica.
      La destra è stata cooptata dallo stesso Berlusconi quando ci si è coalizzato, la Lega è stata imbrigliata e corrotta dal palazzo (anche se, a dire il vero, non aspettavano altro che sostituirsi a Roma ladrona), la sinistra o il centro-sinistra ha perso l’anima e i valori, il populismo si è rinforzato al punto che abbiamo leader populisti in quasi tutti i partiti di destra e di sinistra, e tanti capi, capetti e capini tentano di alzare il capo (Dio o chi per lui mi perdoni questo gioco di parole), ergendo il loro nulla contro il nulla dei leader che adesso comandano.
      La Politica non esiste più, così come non esiste più nemmeno l’informazione: all’improvviso spunta qualcuno che diventa qualcosa e i giornalisti e le loro cordate ci dicono chi è e quanta stima e quanto rispetto merita, come ha amministrato bene la sua città, che grande economista sia, stimato in Europa e in tutto il mondo, di quanto tutti ce lo invidiino … qualche mese dopo, gli stessi giornalisti, ci accusano di quanto abbiamo fatto male a credere alle fandonie di quel ciarlatano, di come ha amministrato male il potere e le risorse che gli abbiamo affidato e di come ha tradito la nostra fiducia.
      Non credo che sia la tua (o la mia) età a farci sentire sconfortati e con la sensazione di passare da un problema all’altro, da una catastrofe all’altra, a trovarci in una situazione di continua emergenza dove l’allarme continua a trillare di continuo; i giovani sono molto più sfiduciati di noi, vivono solo il presente, non fanno progetti, i loro sogni sono utopie strampalate e non hanno più nulla di concreto, di realizzabile, di avventuroso, di bello, sono sogni di pura evasione e di sballo, per spegnere ogni consapevolezza.
      Riguardo alla Bielorussia, Putin pare aver trovato un modo oltre alla minaccia di chiudere la canna del gas, per mettere sotto scacco l’Europa, che per lui è una spina nel fianco, perché i singoli stati europei li avrebbe soggiogati più facilmente uno alla volta, tranne forse la Germania, ma l’Europa unita è più difficile.
      (segue)

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    2. Tramite il suo uomo ombra Aljaksandr Lukašėnka convoglia in territorio bielorussa una buona fetta di profughi dall’Afghanistan, dalla Siria e da altre regioni destabilizzate dalla guerra, da malattie e dalla povertà e li fa premere ai confini con la Polonia, uno stato europeo confinante, già dissidente rispetto alle politiche della UE soprattutto per ciò che riguarda l’accoglienza dei migranti … è come accendere un cerino sui covoni di paglia secca, perché se la Comunità Europea aiutasse la Polonia (come quest’ultima desidererebbe) a respingere i migranti, anche con la forza, anche ostentando i muscoli, verrebbe meno ai suoi principi di accoglienza, di solidarietà e di civiltà, se non lo facesse, la distanza con il governo polacco si farebbe ancora più ampia, destabilizzando tutta quell’area balcanica a favore della Russia.
      Qualsiasi soluzione per l’Europa non è priva di rischio e anche non agire è foriero di pericoli, finora l’Europa non ha saputo escogitare altro che pagare gli stati da cui passano i migranti, perché impediscano a questi ultimi di partire, anche a costo di segregarli in lager inumani: tutto è lecito purché non giungano da noi, anche accettare i ricatti della Libia, della Turchia e ora della Bielorussia, anche accettare campi di concentramento, sfruttamento, schiavizzazione e torture.
      Nessuno sembra avere una soluzione migliore, più efficace e soprattutto … più umana.
      Errori ortografici … quali errori ortografici? Tranquilla, nemmeno io mi rileggo dopo aver scritto e se modifico qualcosa non lo faccio per correggere l’ortografia me perché il testo che ho scritto mi sembra poco comprensibile.
      Ciao, un abbraccio a te!

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  6. Bentornato!
    Gli argomenti di discussione potrebbero essere tanti, ... non hai nemmeno il tempo di prenderne atto, di scherzarci un po’ sopra (il sarcasmo o l’indignazione pseudo-moralistica hanno sostituito l’ironia e l’intelligenza) ... a sostituire l’approfondimento, il diritto e la voglia di capire cosa sta succedendo davvero.
    I ritratti fotografici dei sedicenti politici sono agghiaccianti; concordo sulle analogie di questi anni venti con quelli del secolo scorso e sul deserto politico: manca una figura della statura di Giacomo Matteotti e le istanze sociali di oggi non sono raccolte, lasciando mano libera alla destra; la disamina è puntuale e ben argomentata.
    Devo dire che mi sei mancato.

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    1. Manca non tanto un singolo individuo con doti eccezionali (Matteotti, Gramsci, Berlinguer o chiunque altro), manca quel rigore, quella severità, quell’onestà intellettuale che in passato è stata sempre presente, seppure quasi sempre minoritaria, ma che ha controbilanciato le peggiori derive e/o ha fatto si che i cialtroni e i populisti vari si vergognassero o temessero di essere sbugiardati o resi ridicoli dalla serietà di queste persone migliori di loro.
      E, a proposito di ciò che manca, mi sei mancata anche tu, sebbene sia passato da te a leggerti senza far sentire la mia presenza, mi è mancato il blog e alcuni amici con cui dialogare.
      Ciao

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  7. Della Politica, non solo nostrana, oramai ho la nausea.
    L'ho frequentata, a latere, quale Tecnico - Sindaco Revisore in una Struttura bancaria, per nomina aziendale in quota Socialista, anno 1984 - e ne sono uscito, dimettendomi dopo aver denunciato a Procura della Repubblica le nefandezze di rilevanza penale (distrazione di fondi). Tutto messo a tacere poiché la Magistratura mostra sensibilità favorevole verso il Potere in auge.
    Don Chisciotte - Luigi - Ti saluta.

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    1. La figura di Don Chisciotte emerge ogni qualvolta prevale l’ipocrisia al potere, ogni qualvolta i valori siano ostentati e puntualmente disattesi, ogni qualvolta le regole e la Legge non si applicano per i potenti. Don Chisciotte è un puro che vive in un’epoca che non è la sua, in cui egli presume che i valori fossero esiziali e che ogni uomo dabbene li esercitasse anzi, più era elevato il suo grado più erano specchiate le sue virtù.
      Ora, epoche così non ci sono mai state se non nel mondo dell’Utopia, nella Città del Sole, nel regno di Agartha o nel continente sommerso di Atlantide, e ogni Don Chisciotte necessita di un Sancio Panza che, con la zavorra del suo prominente girovita, lo tenga ancorato saldamente al suolo e al concreto, non sempre riuscendoci e non sempre essendovi egli stesso ben saldo, perché anch’egli ha i suoi voli pindarici e talvolta sembra che scudiero e cavaliere si alternino nei rispettivi ruoli e siano alternativamente concreti.
      Ti ringrazio per la visita e per il commento.
      Ciao

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  8. Risposte
    1. Non essendo uno che si allarma se non ha elementi concreti per farlo, devo ammettere che non scorgendo alcuna attività sul tuo blog, l’ho sospettato … deve avermi aiutato a capire meglio la tua assenza anche il fatto che contemporaneamente a te, in parallelo, provassi gli stessi sentimenti.
      Ciao

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  9. Bentornato, passavo ogni tanto e ti trovavo dormiente, come me del resto. Dei social il blog ha ancora qualcosa di particolare, ma ha cambiato registro da tanto ormai, io ho cambiato registro. Niente più post lunghi, meno che mai i quasi saggi che mi sono concesso. Una fatica che è valsa lo scambio con te, Nou e pochi altri. Non mi pento ma non lo rimpiango. Butto giù qualche rantolo su fb, dove si vive il tempo di un mi piace, poi quando penso che c'è qualcosa da conservare, anche di quello che metto su fb, lo metto nel blog, quasi fosse uno scrigno il blog, pensa che scemo che sono. Insomma, sono contento di leggerti, avrai notato che glisso sui temi del tuo post, del resto quello che c'è da dire lo hai detto. Aggiungo un commento che forse mi fa guadagnare l'epiteto di altezzoso. Molta della marmaglia che hai nominato non vale una mia caccola quindi il solo modo in cui potrei occuparmene è pulendomi il naso. Un saluto e a presto.

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    1. Caro Antonio,
      ben ritrovato, sono mesi che tu ed io non abbiamo scambi, ben prima di queste mie “ferie” prolungate. Concordo perfettamente con te, l’entusiasmo che circondava i “social”, soprattutto i blog, che rimangono ancora gli unici social su cui si può davvero scambiare qualcosa di più che qualche slogan o qualche battuta, magari di seconda mano, qualche like, qualche cuoricino, qualche smackettino, giacciono ormai a calcinarsi al sole del disinteresse, come fossero la città di Petra o qualche città fantasma del vecchio far west, con le porte del saloon che cigolano per il vento.
      Nemmeno il loockdown ha dato un serio sussulto a questi dispositivi per comunicare e forse non ci riuscirebbero né la defribillazione, né l’elettroshock, né una tempesta magnetica; però resistono ancora un pugno di impavidi, come te, come Nou e come quei nomi che puoi leggere in maniera ricorsiva a commento dei miei post e altri ancora che commentano privatamente con messaggi o con telefonate o dal vivo, per cui val la pena scrivere, leggere e comunicare qualcosa.
      Per questo, nonostante periodici momenti di stanchezza e di insoddisfazione, tengo vivo questo canale dialogico e trovo difficile staccare la spina dopo ben 16 anni di blog (Garbo su Il Cannocchiale aprì i battenti il 21 luglio 2005), non soltanto per nostalgia del passato in cui ogni post poteva contare su decine di commenti, di persone note e ignote, che commentavano per la prima volta.
      Spero che tu ed io troveremo sempre il modo e il tempo per scambiarci qualche saluto e, perché no, poter parlare anche di argomenti futili, di marmaglie, di caccole, o di questioni più interessanti, se dovessero capitare e dovessimo sentir voglia di condividerle con qualcuno che confidiamo potrà comprenderci.
      Ciao

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  10. E non ti ha dato, tuo nonno, alcuna informazione su chi ti puoi fidare? :-)

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    1. Certo, mi ha detto di tenermi strette le persone che non fanno domande ;-)
      Ciao

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  11. Passo per farti gli auguri di Buon Natale e un Nuovo Anno che ci porti fuori da questa tremenda pandemia.
    Un salutone e ci rileggiamo nel nuovo anno dopo il 7 gennaio.

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  12. "Mi piace il verbo «resistere». Resistere a ciò che ci imprigiona, ai pregiudizi, ai giudizi affrettati, alla voglia di giudicare, a tutta la cattiveria che è in ognuno di noi e che chiede solo di esprimersi, alla voglia di arrendersi, al vittimismo, al bisogno di parlare di sé".
    Emma Dancourt

    Ciao Garbo...
    Buon tutto a te

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