mercoledì 28 dicembre 2016

FATE L'AMORE CON IL PIUMONE






"È dolce nell'arsura dell'estate
portarsi al labbro un poco di neve;
e quando l'inverno declina
ai marinai è dolce rivedere primavera.
Ma la cosa più dolce,
se un lenzuolo copre due innamorati
e i loro cuori esaltano Afrodite."
 (Asclepiade, da La cosa più dolce)






7.7 «Contro Eros non esiste alcun rimedio, né da bere, né da mangiare, né da recitare con canti, se non il bacio, l'abbraccio e il giacere insieme con i corpi nudi.»
[Longo Sofista, Dafni e Cloe, libro II (Fileta)]






"Vieni, ora.
Questo è il ventre dell’onda
I secondi che seguono il fulmine
Il gelo prima dello scioglimento
Sdraiati accanto a me
Crea angeli, crea diavoli
Crea chi sei tu."
 (Gerald Di Pego, da Chi sei tu?).








Cosa chiedo al 2017? Pietà!!!




BUON ANNO


giovedì 15 dicembre 2016

ASSOLTA!!!













































Il fatto: si è scoperto che la neo ministra del Governo Gentiloni, Valeria Fedeli non ha mai conseguito un diploma di laurea in scienze sociali, ma soltanto un diploma per assistenti sociali, per giunta conseguito quando questo titolo di studio non era ancora diventato una laurea breve e mai equiparato a tale perché all’interessata non è convenuto o perché non ha mai esercitato questa professione. Di fatto la Fedeli è in possesso di un semplice diploma, che non ha alcun diritto di chiamarsi laurea, di nessun tipo.
Chiunque abbia divulgato la  notizia possiede un tempismo perfetto, difficile credere che sia passato per caso sul suo profilo politico e abbia voluto, altrettanto per caso verificare, o si tratta di uno che lo sapeva da tempo e ha conservato la “bomba” per tempi migliori e più opportuni, quando avrebbe deflagrato con un botto molto più forte e con una corona di fuochi di artificio molto maggiori … ad esempio quando Valeria Fedeli sarebbe diventata ministro o avrebbe avuto un incarico istituzionale. Oppure si tratta di qualcuno a lei vicino o che la conosce da sempre e tanto bene da conoscere questo suo piccolo segreto … vatti a fidare degli amici.
Saputa la notizia immediatamente Mario Adinolfi si è stracciato le vesti e si è ricoperto il capo di cenere, poi ha gridato allo scandalo, e ha ragione: un ministro dell’Istruzione che non ha neanche una laurea, che vergogna! Mentre lui che ha leccato il culo a tutti, persino ai prelati che hanno il culo catramoso e al sapore di incenso e di sagrestia, e che possiede una magnifica laurea in storia, per la cui pergamena hanno usato direttamente il velo d’oro, non lo chiama nessuno, e non dico come ministro, ma neanche come sottosegretario, come sotto-sotto-segretario, come usciere, come incensiere, come portaborse, come uomo addetto alle pulizie … lui che è anche un gambler, un uomo abile con le carte e padrone del chip e del bluff.
Si sono stracciate le vesti pure i leghisti e i pentastellati, tutti notoriamente grandi frequentatori di scuole, di accademie, di atenei ed istituti vari; dicono in coro che se è possibile fare il ministro della sanità senza la laurea in medicina, il ministro dei lavori pubblici senza aver mai lavorato, e il presidente del consiglio senza alcun consiglio … senza cipiglio … senza coniglio … non è assolutamente possibile fare il ministro dell’istruzione senza avere una laurea… e infatti i predecessori della Fedeli erano tutti laureati.
E se … e quando … i leghisti o i pentastellati saranno al governo (da soli col 51% di consensi almeno) stanno già preparando la persona più consona ad occupare quel posto, un super titolato, il superman dei secchioni, un mega nerd, uno che mangia libri di cibernetica e insalate di matematica … uno persino meglio di Di Maio e della Gelmini … si stanno scaldando fuori campo infatti nientemeno che Alessandro Di Battista (detto Dibba) per i 5 stelle e Irene Pivetti per la Lega.
Ma smettiamola di essere classisti, di pensare ancora nel 2016 (quasi 2017) che una laurea faccia ancora la differenza, un laureato (se preparato) è uno che conosce bene (o discretamente) la materia che ha studiato, non vedo come un laureato in ingegneria nucleare o energetica possa essere avvantaggiato rispetto a chiunque altro se diventasse il titolare della Farnesina o il ministro dell’Economia.
Un laureato non è necessariamente una persona colta, uno che possiede una certa cultura, potrebbe sapere tutto (o quasi) della sua materia e niente (o quasi) di tutto il resto, non è necessariamente anche una persona intelligente e niente dimostra che sia onesta, scrupolosa, competente o dotata di molte altre qualità che possono essere molto più utili nell’amministrare la cosa pubblica.
Ma se ritenessimo comunque che un ministro debba essere laureato, allora non dovremmo cercare i nostri ministri in Parlamento (infatti non è necessario che un ministro sia un deputato o un senatore, non è necessario che sia eletto dal popolo), ma dovremmo rivolgerci a McDonald … è lì infatti che finisce per lavorare la stragrande maggioranza dei nostri giovani laureati, quelli che non scappano all’estero almeno, a lavorare per McDonald International.
Una laurea non da alcuna garanzia di un miglior risultato e che persino all’Istruzione può far meglio “un quinta elementare” (come disse di sé Totò Riina, che nonostante la forte carenza di titoli scolastici è stato il capo dei capi per un ventennio e aveva al suo servizio laureati e diplomati che eseguivano alla lettera … anzi, al pizzino … i suoi ordini) che un masterizzato; d’altronde lauree e master ormai sono ambiti da gente come la fedeli, da Oscar Giannino che si inventava master bostoniani che facevano pendant col colore del suo gilet o di Renzo Bossi e della sua laurea triennale in Gestione Aziendale conseguita in Albania con tesi di laurea scritta direttamente in albanese antico o di suo padre Umberto che ha vantato per anni una laurea in medicina mai conseguita, spacciandosi per medico ospedaliero persino con la sua ex moglie.
Si tratta in ogni caso di problemi psicologici nell’ambito del narcisismo e dell’autostima, niente che una buona analisi non possa illuminare meglio e anche risolvere se la terapia va a buon fine; ormai l’onda del riscatto sociale della piccola e media borghesia che rincorreva il titolo di studio per sistemarsi ed avere una dignitosa e rispettata collocazione sociale, è definitivamente passata.
Il neo laureato ormai lavora per McDonald e si vergogna della sua laurea tanto da non inserirla nel curriculum perché potrebbe essere un deterrente per trovare lavoro invece di essere d’aiuto (avete mai visto il film Smetto quando voglio?), se però riesci a trovare un lavoro consono con ciò che hai studiato, questa “fortuna” può darti agiatezza economica, stima per i risultati che riesci a conseguire, ma sarai sempre e solo un tecnico, un meccanico, un “esperto” nel tuo campo, senza che questo si trasformi in rispetto e in calore umano per la persona che sei (provate a pensare a cos’era una volta il medico condotto e cos’è oggi il medico di base, il medico ospedaliero o lo specialista privato presso cui vi recate quando avete qualche problema di salute; provate a pensare alla funzione e al ruolo sociale che aveva il primo e a quelli che hanno oggi i secondi).
Ma, anche se fosse appianata la questione della laurea non conseguita da Valeria Fedeli, resta il fatto che lei ha mentito nel suo curriculum pubblico, ha mentito ai suoi pari, ha mentito ai suoi elettori e ha mentito agli italiani; quanto possiamo fidarci di una che mente? Possiamo tranquillamente affidarle la Pubblica Istruzione o dobbiamo temere che ci mistifichi, che ci intorti, che ci infinocchi a suo piacimento?
Verrebbe da aggiungere a questa frase … come tutti quelli prima di lei, come tutti i ministri, i sottosegretari i capi di governo … come tutti i politici; potrebbe, secondo voi, esistere un politico senza la menzogna? Già la parola politico è una menzogna … chi si occupa della pólis … conoscete qualcuno che si occupi o si sia occupato della pólis senza essersi occupato contemporaneamente e preferibilmente prima di sé? Non avete mai sentito lo slogan: “Prima gli italiani … prima i lombardi … prima i milanesi … “ a cui fa necessario corollario il: “ prima la mia famiglia … prima i miei amici … prima io”?
Questo vi spiega ad esempio come sia stato possibile che la Lega, nata per contrastare la corruzione della Prima Repubblica, il ladrocinio diffuso e sistematico in cui tutto costava dieci volte tanto, tutto veniva fatto malissimo, e i soldi raccolti con le tangenti servivano a foraggiare il potere di un partito, ad accrescerlo, in una commistione assoluta e in completa promiscuità fra interessi collettivi del partito e quelli personali, si sia ridotta poi ad acquistare ville a Gemonio, a ristrutturarle, ad avere autisti personali che ti portano dove vuoi con molta discrezione, a piazzare la tua mante a condurre un programma televisivo, a comprarti una laure in Albania, a investire in diamanti in Tanzania i soldi dei cittadini ignari.
Quanto pensate che dureranno i pentastellati, che oggi si presentano come l’onesto Arturo e il casto Giovanni, con le mani pulite; il potere corrompe le persone costruite in acciaio inox figuratevi quattro deficienti selezionati dalla visione in rete di un video di pochi minuti.
I primi risultati sono già sotto gli occhi di tutti, gli inceneritori che dovevano sparire sotto i colpi di maglio dei primi amministratori 5 stelle, dopo il cui avvento avremmo prodotto non più rifiuti solidi urbani ma rifiuti virtuali, che una stampante in 3d avrebbe trasformato in delizie e l’Italia tutta sarebbe diventata gloriosamente e gioiosamente il paese di Bengodi: “nella quale si legano le vigne con le salsicce e avevasi un'oca a denaio e un papero giunta; ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva; e ivi presso correva un fiumicel di vernaccia, della migliore che mai si bevve, senza avervi entro gocciola d'acqua” (Decameron, VIII, 3).
E invece gli inceneritori sono ancora li a produrre malattie respiratorie e tumori, a Roma regna il caos, fra un po’ bisognerà reclutare gli assessori per strada se continua così, o indire un concorso aperto anche all’estero; e non s’è mai capita la diatriba fra Grillo e Pizzarotti e soprattutto non s’è capito perché Grillo si tenga due incapaci come Di Maio e Di Battista e si alieni la simpatia di Pizzarotti che tutto sommato a Parma sta facendo bene, il dubbio è che la assoluta fedeltà al capo premi di più del merito e dei risultati e questo non è un buon inizio.
Tralascio appositamente le bugie di Berlusconi, un uomo che mente persino a se stesso credendosi giovane, bello e potente grazie a trucchi e parrucchi che lo fanno sembrare ormai una mummia appartenente alla settima dinastia dell’alto Egitto, e i berlusconiani di cui alcune dichiarazioni sono rimaste nella storia del comico; tralascio quelle dei piddini, le cui imprese appartengono ormai alla tecnica dello psicodramma e che si sono incrementate in enormità con quest’ultimo periodo renziano, tralascio quelle dei cosiddetti politici cattolici, perché il cattolicesimo ha alla sua radice una ineliminabile vena di ipocrisia: non esiste un cattolico che non sia anche ipocrita.
Se andiamo all’estero, poi, ci rendiamo conto che la menzogna non è grave nemmeno per i nostri cugini d’oltralpe,  François Hollande l’ha usata abbondantemente per nascondere la sua relazione adulterina, una roba rocambolesca in cui lui si recava in bicicletta (per eludere la sua stessa scorta) in un appartamento di proprietà di un pregiudicato dove incontrava la sua giovane amante … roba da fuilleton, ma i francesi si sa, perdonano facilmente i peccati da lenzuola.
E che possiamo dire degli statunitensi, pur essendo puritani hanno perdonato le menzogne spudorate di Bill Clinton quando disse sotto giuramento alla Nazione mentre era il Presidente che lui non aveva mai fatto sesso con Monica Lewinsky; sbugiardato subito dopo disse di non sapere che un pompino fosse sesso, credeva si trattasse di un nuovo tipo di massaggio, come lo shiatsu.
Ma gli americani hanno permesso comunque a Bill Clinton di terminare il suo secondo mandato e anzi ritengono che sia stato un ottimo presidente e così noi europei che abbiamo continuato ad invitarlo a parlare di qualsiasi cosa pagandolo molto profumatamente per ognuno dei suoi interventi.
Semmai la Fideli potrebbe essere criticata per quella sua orribile pettinatura (lei e il suo parrucchiere ovviamente), che sembra ottenuto con lo scoppio sincrono di diverse bombe a mano in concomitanza col ripetersi della prima piaga d’Egitto che colorò il Nilo di rosso scarlatto.
Vi immaginate questo cespo di radicchio che spunta fuori in tutte le foto ufficiali che il governo è costretto a fare, le innumerevoli interviste, le comparsate in tv e, se fosse il caso, persino in occasioni internazionali dove starebbero tutti a chiedersi, in spagnolo, in inglese, in rumeno o in bielorusso: “Chi è quel criminale che si occupa dei suoi capelli?”.
Ma poi ti guardi intorno e vedi che lo stesso Gentiloni non è che stia messo molto meglio di lei con quella scrimatura in mezzo che poteva andare bene quando aveva vent’anni e negli anni 70, non adesso che ne ha 62 di anni e siamo nel secondo decennio del terzo millennio; vedi che Silvio Berlusconi si è asfaltato il cranio con capelli in lega di titanio; negli USA hanno appena eletto un tizio con un riporto che parte direttamente dai peli del culo e gli fa come un ciuffo tirabaci proprio sulla fronte, non prima di essersi avvolto in diverse spire intorno alla sua testa: “Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l'intrata; giudica e manda secondo ch'avvinghia” (Divina Commedia, V, 4-6) ricordate?
E che dire poi di quel quarto di bufalo che è l’ex sindaco di Londra Boris Johnson? Ma vi pare che i bobbies londinesi dovrebbero far circolare liberamente un tipo con quella capigliatura? E allora smettiamola di prendercela con Valeria Fedeli, è una donna perfettamente inserita nel suo tempo, se fosse diversa non sarebbe li e noi non la vorremmo, e poi fa una gran pubblicità al radicchi trevigiano, quando la vedi ti viene una gran voglia di un’insalata di radicchio tardivo con olio e sale.
Dunque: ego te absolvo!!!






Da Julia.