mercoledì 17 giugno 2015

SCARICABARILE










È in atto un esodo di poveri e disperati senza precedenti, se una volta si scappava dalla fame, se la molla che faceva muovere le masse era la speranza di una vita migliore almeno per i propri figli, ora si scappa da guerre e da malattie mortali; e non importa se il viaggio è molto rischioso, se i pericoli sono immensi, se devi attraversare il deserto, il mare e poi, la parte più pericolosa, il disprezzo e l’indifferenza della gente, non importa se muori per strada, o se impazzisci, o se ti sfrutteranno per tutta la vita facendoti vivere in topaie immonde.
In parte siamo noi occidentali i responsabili di questo esodo, con le nostre politiche economiche predatorie, che vanno ad impadronirsi delle materie prime vitali e delle risorse li dove li trovano,  non esitando ad usare la corruzione, l’ingerenza negli affari altrui, la forza militare anche contro i civili per piegare tutti. Tutte le armi usate nei conflitti interni in Africa e in Asia sono di produzione occidentale, è capitato che le nostre Ong come Emergency e Medecins sans frontieres abbiano curato ferite provocate da armi Beretta e amputazioni a bambini che hanno incautamente messo un piede su una mina anti-uomo di fabbricazione italiana.
Abbiamo cercato di creare artificialmente equilibri geo-politici che facessero comodo a noi e fossero funzionali al nostro stile di vita di consumatori dell’80% delle risorse pur essendo il 20% della popolazione mondiale, uno stile di vita scriteriato che produce incessantemente e che butta al macero almeno la metà dei prodotti alimentari che produce o invita ad un consumo scriteriato di oggetti che andranno ad inquinare il mondo.
Spesso abbiamo fatto più guai di quelli che erano necessari, come la doppia (1990 e 2003) guerra contro l’Iraq, l’invasione dell’Afghanistan, il finanziamento occulto alle popolazioni asiatiche che volevano l’autonomia dalla Russia, come la Bieloussia, la Lettonia, l’Estonia, la Lituania, l’Ucraina, la Moldavia, la Georgia, l’Arzebaijan, o l’appoggio alla cosiddetta “primavera araba”, spacciata per  dai media occidentali come un rigurgito di democrazia contro la tirannide e contro una religione fondamentalista e integralista come l’Islam, mentre era soltanto una guerra fra interessi e bande rivali, dove chi predominava non era migliore di chi veniva soppiantato.




In realtà l'arma migliore contro Salvini sarebbe l'indifferenza, anche le uova scadute lo rafforzano.





Presi, poi, dai sensi di colpa inconsci, perché percepivamo oscuramente che il nostro benessere poggiava sul malessere altrui, se non altro quando alzavamo la suola delle nostre scarpe firmate e ci trovavamo scritto “made in Cina”, “made in Corea”,” made in Vietnam”, o capivamo che un olio extra-vergine di oliva a quattro euro era possibile solo instaurando un regime di schiavitù, una nuova servitù della gleba in nordafrica ad esempio, adottavamo un “negretto” a distanza, o inviavamo il nostro contributo economico, o il nostro 5 per mille, ai padri missionari perché sfamassero, curassero o istruissero gli indigeni.
Contributo che per oltre il 60% veniva utilizzato per mantenere la costosissima “baracca” della Chiesa Cattolica, mentre nemmeno il 40% giungeva in Africa ai destinatari, e qui serviva più per mantenere lo sfarzoso cerimoniale, la pompa e l’immagine, i viaggi apostolici del papa e anche il lussuoso appartamento di 700 metri quadri del cardinal Bertone in centro a Roma e tutte le prerogative concesse ad un principe della chiesa (servitù, macchina con autista,… ).
Non possiamo biasimare, dunque, chi si affida a dei criminali, mettendo loro in mano tutti gli averi di famiglia, tutto ciò che sono riusciti a racimolare, o si offre come schiavo contraendo un debito che sarà pagato con sudore e sangue, per inseguire la speranza che è sempre più di poter sopravvivere e far sopravvivere i propri figli, che non di trovare un qualche Eldorado qui da noi.
Ci sono immigrati che rientrano in patria, ci sono quelli ormai regolarizzati che possono andare e tornare a loro piacimento, ci sono i telefoni per parlare con i propri parenti rimasti nella loro terra, che l’Europa non sia il paese dei balocchi dev’essere noto già da tempo, che il viaggio sia un rischio enorme anche … il fatto che queste considerazioni ormai assodate non dissuadano più di tanto chi intende mettersi in viaggio significa solo che ciò che lascia è comunque peggiore dell’incertezza verso cui si incammina.








Di fronte ad una tragedia di queste proporzioni trovo assurde, ridicole, grette, meschine, squallide, indegne di un essere umano e ottuse certe dichiarazioni, certe chiusure, certi pregiudizi, il soffiare sul fuoco e non si capisce se per trarre un proprio tornaconto (visto che in termini elettorali l’atteggiamento spiccio di chiusura e di rifiuto paga) o soltanto per pura e semplice imbecillità )o, più plausibilmente per una strana mescolanza delle due cose, per cui ciò che ne ricavi arricchisce la tua imbecillità e viceversa).
Non intendo discutere sulle posizioni di chi da sempre ha agitato l’intolleranza verso gli extra-comunitari, definendoli clandestini (ma non preoccupandosi di creare canali di accoglienza per evitare la clandestinità), definendo la clandestinità un reato (facendo così la fortuna dei vari “imprenditori” che potevano disporre di una massa enorme di poveri disgraziati, ricattabili perché illegali, e pagabili una miseria), cosa che ha riempito le nostre carceri di clandestini e di tossici perché le leggi bossi-Fini e Fini-Giovanardi hanno avuto lo scopo di pescare il pesce piccolo, quello meno tutelato, mentre l’immigrazione e l’uso di sostanze stupefacenti non sono state intaccate per niente.
Questa gente è sempre esista, adesso fa crociate contro gli immigrati, una volta faceva le crociate contro il “terrone”, prima ancora borbottava contro gli austriaci, contro gli spagnoli, contro i francesi, contro i barbari quando si è dato il caso che esistesse gente più barbara di loro, e che quando non avevano “nemici” esterni si sono scannati fra di loro: Milano contro Lodi, Firenze contro Pisa, Padova contro Venezia, Genova contro Pisa.
Le rivalità fra regioni o fra città e paesi all’interno della stessa  regione o fra fazioni della stessa città sono storicamente documentate e sono presenti ancora oggi, anche in ambito calcistico, con alleanze molto strane, con accanimenti inconcepibili quando si gioca un derby, con un “tifo contro” che a me sembra assurdo, ma per i tifosi è normale sperare che una squadra della tua stessa città perda miseramente la finale di una coppa contro una squadra straniera.


Che effetto fa essere in testa alle classifiche? "Funzionale" vuol dire che sa leggere e scrivere, ma che non comprende bene ciò che legge e scrive ... pensate a ciò che vota allora.






Si giunge all’assurdo che chi abita più a nord si ritiene migliore di chi abita un po’ più a sud, si tracciano linee immaginarie fra “noi” e ”loro” che basta un soffio per farle saltare, una volta era la “linea gotica”, un’altra volta era il fiume Po, poi è diventata la Padania, che è come dire Dineyland o Topolinia, si fanno distinzioni pure fra chi abita al piano di sopra o al piano di sotto di un condominio.
Sul versante della consistenza storica e culturale, si farnetica di antenati Celti, di ius soli o di ius sanguinis dimenticando che tutte le popolazioni italiche, anche le più antiche sono popoli indoeuropei migrate dall’Asia e giunte sul suolo italiano chissà in quale remota epoca, si vaneggia di esami linguistici a cui sottoporre gli immigrati, quando il 70% dei padani che lo auspica dubito che lo supererebbe a giudicare dalla forma con cui si esprimono i loro leader, dalla struttura grammaticale dei tanti commenti televisivi o sui social network.
Non mi interessa approfondire la meschinità del triumvirato di presidenti di regione (Lombardia, Veneto e Liguria) che si sono detti contrari all’accoglienza di qualche centinaio di migranti a testa, una mossa più demagogica che rispondente a problemi concreti, non mancherebbero le strutture dove ospitare temporaneamente queste persone, esistono reti di volontariato che possono essere attivate gratuitamente e finora hanno fatto di più i cittadini comuni per vestirli e sfamarli dei comuni, delle regioni o dello Stato.
Non starò neanche a perdere tempo con gente come Salvini che sembra non accorgersi che nella sua amata Milano chi raccoglie la spazzatura è extracomunitario, chi attacca i manifesti elettorali della Lega, chi lavora nei bar e nei ristoranti anche  o al mercato ittico e a quello ortofrutticolo sono stranieri quelli che si svegliano alle quattro del mattino, col freddo cane e con la nebbia boia, a scaricare cassette, e sono extra-comunitari coloro che hanno raccolto le mele in Trentino e i pomodori a Rosarno, o quelli che badano al pascolo di mucche, capre e pecore perché per noi sono diventati ormai lavori pesanti, non degni di un italiano, e che se tutta questa gente non ci fosse Milano e l’Italia intera si fermerebbero e Salvini non mangerebbe né mele né pomodori, e gli rimarrebbe solo il freddo cane e la nebbia boia.



In genere rido per la banalità dei loro titoli, per la loro grossolanità, per la loro spiccata cortigianeria ... questo mi ha stupito perché è geniale.





 Che sia una presa di posizione pretestuosa ce lo dice un esempio per tutti, qual è la prima mossa di GiovanniToti, neo-eletto presidente della Liguria, quella che ci dice come sarà il suo governatorato come la prima mossa dello scacchista ci informa se vuole giocare una partita aggressiva, difensiva, tattica? Constata che: «Lo statuto della regione Liguria non va bene: sette assessori sono pochi, servono anche alcuni sottosegretari da impiegare negli assessorati più corposi»; un modo come un altro per dire che “deve” sistemare degli “amici” o degli “amici di amici”, novelli parassiti a spese della comunità che costeranno alla collettività molto di più di un impianto di messa in sicurezza del territorio ligure per prevenire nuove frane, nuovi allagamenti, nuovi disastri e nuovi morti (ricordo che l’autunno è vicino e a Genova ci sono già state due inondazioni nel giro di pochi anni con molti danni e anche morti), e infinitamente molto di più che accogliere e ospitare i migranti.
In tutti questi casi  è l’opportunismo (è sconvolgente per me constare il fatto che più Matteo Salvini compare in televisione e più cresce il consenso nei suoi confronti, avrei creduto il contrario … più lo conosci più lo eviti, insomma), la grettezza, l’umana miseria, il bieco interesse di chi s’è fatto due soldini e teme di doverne devolvere una seppur minima parte ai nuovi arrivati, la stupidità di chi paventa malattie, epidemie, aumento della criminalità, attentati terroristici, la paura del diverso, di chi mette in crisi la nostra identità (che deve essere molto fragile per temere contatti e confronti).
E, soprattutto, quella strana preoccupazione di non essere poi tanto diversi da loro, mentre crediamo di essere superiori … questo spiegherebbe perché sono le persone economicamente e culturalmente più disagiate a temere e a preoccuparsi, perché il confronto è più diretto, vedono insediata la loro condizione di cittadini europei, i privilegi che esigono come a loro spettanti solo per questo (prima il nord o prima gli italiani), senza contare che politiche scriteriate creano la condizione di organizzare centri di accoglienza nei quartieri più poveri e disagiati, concentrando invece di diluire il fenomeno, in modo che sembri più impressionante.

Distributore automatico di pizza ... prima o poi troveremo anche il distributore automatico di sesso.

Ho decisamente sottovalutato Gianni Morandi ... faccio pubblica ammenda.






Non mi preoccupano, insomma i razzisti, gli intolleranti, i demagoghi, le persone meschine e i semplici spaventati, mi preoccupa la reazione di chi invece proviene da una tradizione e da una cultura dell’accoglienza: cattolici e gente di sinistra che mandano preoccupanti segnali di accusare il fenomeno e di non sapere come reagire o di avvicinarsi alle posizioni di Salvini e di Gasparri.
E’ il caso della governatrice del Friuli, Debora Serracchiani, che di fronte alla chiusura degli altri governatori del nord, chiude a sua volta affermando che non permetterà che i migranti rifiutati da Maroni, Zaia e Toti siano scaricati li da lei … pare che stiano discutendo di merce avariata, invece stanno parlando di esseri umani e stanno sfiorando una tragedia immane di cui non pare comprendano le proporzioni.
La regione che in assoluto si sta facendo carico da anni dell’immigrazione è la Sicilia, seguita dal Lazio, dalla puglia e dalla Lombardia, altrove, nelle altre regioni, il fenomeno è trascurabile, niente giustifica tanta demagogia, tanta chiusura e tanta grettezza.
È il caso del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si fa trovare impreparato quando decine di migranti occupano i mezzanini della stazione centrale perché non sanno dove altro andare (e gli sporcano l’immagine di città efficiente che ospita in questi giorni un grande evento, immagini che hanno girato il mondo come accadde per la spazzatura di Napoli … e chissà se nella mente di Pisapia non ci sia stata un’equivalenza fra immigrati alla centrale e spazzatura di Napoli), che ricorre allo sgombero più o meno forzato, e che a seguire chiarisce meglio la sua posizione parlando di ripristino del “decoro”, della “legalità”, e della “sicurezza” dei cittadini, che non sono mai stati in pericolo con la presenza di quelle poche decine di migranti … anzi, la presenza delle telecamere e dei giornalisti ha disturbato i borseggiatori abituali della stazione Centrale.
Poi afferma, soddisfatto: “No ad altri profughi a Milano. La città più di così non può fare” … non ho commenti per quest’ultima affermazione, rimango solo sbalordito nel constatare che la città che ospita un evento come l’Expò, che si propone addirittura di nutrire il pianeta, non riesca poi ad occuparsi di poche decine di persone.






Ma non sembra si tratti solo di un fenomeno italiano, l’Europa ha fatto orecchie da mercante finora, delegando il problema principalmente ai paesi più coinvolti perché sono le prime sponde per le imbarcazioni dei migranti o si trovano ad essere cerniera fra l’est e l’ovest, fra oriente e occidente, come l’Italia, la Spagna e la Grecia,  e la musica più in voga fino adesso è stata Finché la barca va di Orietta Berti.
La Germania di Angela Merkel ha fatto sapere che non accoglierà migranti e la Francia ha chiuso le frontiere a Ventimiglia, un atto inconcepibile, per non parlare della reazione degli altri Paesi appartenenti alla UE; l’atteggiamento predominante è il ciascun per sé, l’aiutatevi a casa vostra, il fare di noi ciò che noi volevamo fare con la Libia: delegare ad altri il lavoro sporco, l’incombenza di respingere indietro i migranti, di fare i gendarmi del Mediterraneo, magari ricevendone in cambio qualche euro come mancia … dipenderà da quanto siamo stati bravi, tutto pur di presentarsi ai cittadini francesi, tedeschi, scandinavi e poter dire che hanno risolto il problema senza sporcarsi le mani, che il numero dei migranti sul proprio suolo è diminuito.
Naturalmente, ciò vuol dire che non c’è più Europa, non c’è più “Unione” o “Comunità” Europea, se andiamo in ordine sparso sui problemi gravi ed essenziali come la politica estera, l’economia intesa come cosa comune, senza quote o gabbie, ma guardando al benessere di tutti, sganciata dagli interessi delle multinazionali che pretendono sia lecito e legale produrre cioccolata con soltanto il 3% di burro di cacao, che stanno valutando l’ipotesi di brevettare le piante, come se le avessero inventate loro e tante altre amenità che servono soltanto ai grandi gruppi industriali e ai grandi speculatori internazionali.
È un’Europa, questa, che non mi piace, fatta di un intreccio fra la difesa dei grandi interessi economici e del lasciar correre sui localismi, sulla difesa del piccolo territorio che non contrasta con la grande distribuzione e che anzi spesso ne viene assorbito, ma che oltre ad essere estremamente competitivo all’interno dell’Europa stessa e non fra l’Europa e gli altri Paesi, non crea ricchezza, benessere e orgoglio condivisi con gli altri, non crea lo spirito collettivo che essere Europa auspicherebbe.


Un grande Paese e dei grandi politici si vedono per ciò che riescono ad affrontare e a risolvere non per ciò che dicono di non poter risolvere, per il loro coraggio e non per le loro paure.





Letture suggerite:

Toti,

6 commenti:

  1. la provincia europa è davvero unita in questa storia, questa è una lettera che come europei potremmo scrivere tranquillamente se oltre ai "ventri obesi e le mani sudate coi cuori a forma di salvadanai" ci fosse rimasto un briciolo di onestà intellettuale. provo rabbia e schifo per l'innato fascismo degli italiani, e provo dolore e gioia per quanti in questi giorni stanno facendo la fila per portare aiuti, ci sono anche quelli ma i giornali, le televisioni, i partiti, la rete da voce a delinquenti buoni solo a parlare a vanvera e che trovano facile impiego nella discarica degli inetti che è l'odierna politica, evidentemente la prima non è una notizia, la prima è il cane che morde l'uomo mentre i media continuano a preferire gli uomini che mordono altri uomini. Ti saluto.

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  2. Ciò che mi preoccupa è che non solo in Italia, ma nell’intera Europa sembra che tutti quanti stiano rincorrendo la linea di Salvini, quella della Le Pen, quella del più bieco egoismo e opportunismo politico, quella che sembra pagare di più e in moneta sonante al momento, ma che è molto miope oltre che meschina.
    Si ripetono slogan senza senso ma di sicuro effetto, come “aiutiamoli a casa loro”, oppure “perché non li ospiti a casa tua?”, o “affondiamo i barconi”, o “fermiamoli in mare”, o “chiudiamo le frontiere”, o altri ancora peggiori senza che nessuno si erga a confutarli, a ridicolizzarli.
    Non vedo molta grandezza in tutto questo annaspare disperati in cerca di una soluzione che non si riesce a trovare, in questo incolparsi a vicenda quando nemmeno noi siamo migliori di loro, dovremmo arrabbiarci veramente con chi manifestamente non sa che pesci prendere o con chi sembra saperlo fin troppo bene, ma le sue soluzioni sarebbero disastrose, peggiore del problema che dicono di voler risolvere.
    Dovremmo arrabbiarci con chi tratta degli esseri umano come se fossero oggetti da spostare, come problemi di “decoro” di “ordine pubblico”, di “legalità”, o con chi li accomuna a spazzatura e topi, a portatori di malattie, di epidemie; dovremmo ridere in faccia e gridargli “miserabile” a chi non si vergogna a tirar fuori problemi economici, la crisi, la priorità della gente del nord o degli italiani, quando si trova di fronte ad un problema così drammatico.
    Dovremmo prendere a calci in culo chiunque ci ritiene degli imbecilli e insulta l nostra intelligenza chiedendo il nostro voto su queste dichiarazioni programmatiche, chi le spara grosse, come “metteremo gli immigrati a lavorare” o “smantelleremo i campi rom” … inutile dire che sono assurdità che solo un imbecille integrale può concepire, perché non puoi istituire i lavori forzati e i rom, oltre a non costituire quel problema che alcuni ritengono, sono cittadini europei (in molti casi hanno la cittadinanza italiana) e nessuna autorità può smantellare niente, senza contare il trauma per i bambini rom che si vedono la polizia che li costringe a sbaraccare con la forza e che li sradica da abitudini sane come la frequenza di una scuola.
    Mi fa piacere e mi rassicura constatare che esistono ancora persone che ragionano, che non hanno perso la loro umanità, e che sono ancora capaci di gesti di grande generosità, come quel professore di Treviso che ospita 6 migranti nella taverna di casa sua e dei suoi vicini che portano generi di conforto e contribuiscono al mantenimento e all’ospitalità … anche perché un professore non guadagna cifre elevate.
    Ciao

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  3. L'Europa?

    Mi viene da ridere; anzi piangere. E' un Direttorio dove 20 persone decidono i destini di intere popolazioni.
    Comunque non ci possiamo fare carico, da soli, del dramma dell'Africa e dintorni.
    Il discorso sarebbe troppo lungo; tutti noi avremmo ragione e torto da vendere a seconda da quale lato si osservi la tragedia umana.

    Ciao Garbo da luigi, già migrante interno nello Stivale; ma con documenti alla mano e per motivi di studio e poi di lavoro. Certo la situazione era altra.

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  4. Non è che SEMBRA, purtroppo STANNO tutti rincorrendo la linea di quello lì, ( non mi va nemmeno di nominarlo...). Per una manciata di voti si fa questo e anche di peggio, (vedi le dichiarazioni vomitevoli del presidente della provincia di Treviso...) . Eppure si sa benissimo che oltre ai loro divieti, ai loro insulsi e meschini slogan non hanno nessuna soluzione in mano, oltre a quella di: organizzarsi, aprire le porte e dare una possibilità di Vita a chi fugge dalla disperazione.
    Davvero sei convinto che ci sia ancora una buona dose di umanità? Non lo so, Garbo, davvero, non lo so. Io... vorrei tanto, ma... ne vedo poca.
    Grazie di questo post.
    Buonanotte.

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  5. @ Luigi,
    hai ragione quando dici che il discorso sarebbe troppo lungo, l'Europa (Francia, Germania, Inghilterra, Svezia ....) già si fa carico di un numero di migranti molto maggiore del nostro stabilmente (perché li non sono di passaggio come da noi), mentre noi, la Spagna e la Grecia ci facciamo carico degli sbarchi. Ma non esiste alcuna azione comune: ognuno per sé. Il fatto è che mentre noi stiamo qui a litigare sulle "quote", sui muri, sulla chiusura delle frontiere, sull'affondare i barconi o non so più su cos'altro, altri disperati si mettono in viaggio, alcuni sono già in mare, in condizioni precarie, altri sono appena sbarcati, o intercettati dalla marina o dalla guardia costiere o, e sono la maggior parte, alla spicciolata in qualche oscura cala della Sicilia o della Puglia. Ci sono donne e bambini con loro, sono esseri umani e io non ho bisogno di dirmi cattolico per sapere cosa devo fare, né ho bisogno di aspettare che l'Europa faccia qualcosa: faccio quello che posso, come già gli abitanti della mia isola, dove quasi non c'è più pesca, quasi non c'è più turismo, quasi non c'è più pace. Lampedusa era una delle isole più belle della Sicilia, con spiagge e mare caraibico che difficilmente ne troveresti di uguali nel resto d'Italia, hanno solo il turismo e la pesca ...ora sembra un'immenso centro di accoglienza per immigrati.
    Ciao

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  6. @ Cri,
    chi rincorre Salvini e la Lega o è stupido o è miope, con la paura rastrelli qualche voto, ma non governi, la gente ha bisogno di sentirsi tranquillizzata, non vuole vivere di timore, e vincerà chi saprà essere rassicurante ... e basta guardare in faccia Salvini, che pare Belfagor, per non essere per niente tranquillo. Prende voti perché gli altri sembrano annaspare, sembrano appannati, sembrano avere meno soluzioni di Salvini (e questo è una tragedia), sono divisi su tutto (e questo non è un bello spettacolo, l'Europa che si sgretola al primo problema serio, anzi al secondo, il primo è la crisi).
    Su Muraro bisognerebbe stendere un velo pietoso, un "rustego" ripulito che non basta la giacca e cravatta o la laurea in scienze politiche a farne un cristiano calzato e vestito, già in passato si sapeva chi fosse, aderente ad un movimento che si chiama "Razza Piave" testè riproposto ma che è passato dal 10% allo 0, qualcosa %, come se stessero parlando di vacche, vecchia riesumazione del fascismo in chiave leghista, perché razza piave fu un detto di Mussolini, che voleva essere un complimento e che in realtà equiparava i veneti le donne alle vacche e gli uomini ai tori, o ai buoi, dipende se gli servivano per il macello della guerra o per l'agricoltura.
    Io sono più ottimista di te, la gente vota Lega finché si trova di fronte solo alla propria paura, quando si troverà di fronte a persone come noi, solo più bisognose di noi, allora prenderà coraggio. Quel professore di treviso che ospita sei migranti nella sua taverna ha raccontato che all'inizio i suoi vicini, molti dei quali leghisti, erano scandalizzati, ora molti di loro si sono offerti spontaneamente per fornire vestiti smessi, cibo e per quant'altro avessero bisogno. Dopo qualche giorno che abitavano così vicino a loro, hanno iniziato a non vedere più gli esseri strani che facevano loro tanta paura, ma degli esseri umani più spaventati di loro, circondati da disprezzo e da indifferenza, esseri che hanno due gambe e due braccia come noi, due occhi, la bocca esattamente dove ce l'abbiamo noi, hanno fame e sete, sono come noi uomini donne e bambini e il loro sangue ha lo stesso colore del nostro. La Lega si nutre di vaghe paure, l'impatto col dolore e con la sofferenza, l'immersione nell'umanità, spazzerà via ogni egoismo e ogni xenofobia.
    Ciao

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