venerdì 8 maggio 2015

SEX MACHINE




Brutta occupazione quella dello psicoanalista, non in senso generale, che tutto sommato, per chi la fa con una certa passione e predisposizione, potrebbe anche essere piena di soddisfazioni, parlo dal punto di vista dell’attività fisica: stiamo ore ed ore seduti in una poltrona ad ascoltare delle persone, ad interloquire con loro, muovendo tutto sommato un numero molto ristretto di muscoli.
Tuttalpiù il nostro movimento si limita ad accompagnare alla porta il paziente che ha terminato la sua seduta e a ricevere il paziente successivo, i muscoli più usati devono essere quelli relativi alla nostra mimica facciale o, per gli analisti ortodossi, quelli di chi muove la mano per prendere qualche appunto, dietro un lettino dove sta disteso il paziente.
Sarà per questo che nelle nostre teorie e durante i nostri convegni la parola più usata è “dinamica”, sono “dinamiche” le tendenze consce o inconsce dei nostri pazienti, sono dinamiche certe nostre reazioni a ciò che ci suscitano i pazienti, sono dinamiche certe relazioni che si instaurano fra i nostri pazienti ed altre persone e fra loro e noi stessi … tutto sembra essere “dinamico” visto da due persone comodamente sedute in poltrona o fra uno in poltrona e uno disteso in un lettino.
Comprenderete, dunque, quale necessità abbiamo noi, come categoria, di una qualche attività fisica, altrimenti i danni per la nostra salute potrebbero essere incalcolabili, e non soltanto estetici.
E comprenderete, anche, perché una piccola percentuale della nostra parcella debba essere devoluta alla nostra attività fisica oltre che alla nostra attività mentale, già iper-stimolata fra formazione permanente, incontri programmati, congressi, supervisioni e intervisioni, aggiornamenti e soggiorni all'estero per entrare in contatto con le vive ricerche e con quanto di più all'avanguardia esista al mondo nella nostra disciplina.
Una volta io facevo attività fisica regolare ogni mattina al parco Fistomba a Padova (a pochi passi da casa mia allora), tranne il mese di luglio in cui il parco era praticamente dato in gestione a quelli di CL, che io nella mia infinita ingenuità avevo creduto fossero quelli di Caltanissetta, ma poi mi chiedevo perché gli abitanti di Caltanissetta necessitassero di un parco a Padova in luglio, e perché i padovani glielo concedessero.
Quelli di CL, non tardai a scoprirlo, erano quelli di Comunione e Liberazione, una vera mafia Padova (e anche altrove), un parco in gestione tutto per loro a Padova per tutto il mese di luglio la dice lunga sul loro potere in quella città e sul fatto he la loro longa manus sfiorava collegi e mense universitarie.
Tanto per dirvi, ricordo una volta che nella seconda metà degli anni 80 giunse nientemeno che Giulio Andreotti a Padova, al cinema Altino, io ero riuscito ad entrare insieme a qualche amico perché la folla non fa mai male quando c’è una star,  peccato che pur sbracciandomi, facendo segnali inverecondi, salendo sulle sedie, quando di trattò di raccogliere le “domande dal pubblico” nessuno di quelli che giravano col microfono in mano sembrò vedermi: non vorrei essere malizioso, ma sembrava tutto concordato in partenza fra domande e risposte.
Poi, c’è stato il periodo dei sentieri di montagna, lunghe passeggiate sulle Dolomiti per giungere in qualche rifugio più o meno impervio, attraverso sentieri più o meno impegnativi, che prevedevano diverse ore di cammino e l’attraversamento non facile di qualche ferrata.
Non ho mai abbandonato il nuoto, sebbene negli ultimi decenni io abbia sempre vissuto, ahimé, in città prive di mare e, negli ultimi anni, dopo aver ereditato una eccellente bicicletta, mi sono dato anche al ciclismo con un certo risultato (non da eguagliare Nibali, comunque).
Col tempo però, succede, può accadere che ci si impigrisca, che basta qualche goccia di pioggia per non uscire in bicicletta, talvolta qualche nuvola, che non si vada più in montagna per sentieri come una volta per diversi motivi, che il parco Fistomba (CL o non Cl) disti ormai parecchio per pensare di rifare il “percorso vita”, che la piscina non ti attiri più come una volta perché ti sei reso conto che non è il tuo mare.
E allora?
Allora perso per perso, disperato per disperato, cerchi rifugio nello spinning, nell’aerobica, nel body building, nel life pump, nello jogging, nel cardiofitness, nella zumba … vieni palleggiato fra erodes e pilates, finché non dici basta e non li mandi tutti a quel paese.
Pensavo di aver chiuso definitivamente con le palestre, con i personal trainer, con i nutrizionisti, con gli istruttori di questo e di quello, con quelli che se li lasci fare prendono in mano la tua vita da quello che devi fare dalla mattina quando ti svegli fino alla sera quando vai a dormire, a quelli che sanno cosa devi mangiare per stare bene.

Finché non ho incontrato questa polisportiva che fa proprio il caso mio.


Visto che due amici nei loro commenti qui sotto esposti hanno sollevato la questione, ho ritenuto di dover rendere più palesi le mie opinioni circa l'igiene personale e l'opportunità di lavarsi e lo faccio con un'immagine che rispecchia lo spirito di questo post e che spero  possa essere sufficientemente chiara:






10 commenti:

  1. Poiché: "Una società polisportiva (o "club sportivo", "associazione sportiva", "multisports club") è un'associazione che gestisce, sotto una stessa organizzazione, varie discipline sportive, in sezioni professionistiche e amatoriali. " direi che questa da Te citata sia monotematica e perciò mono-sportiva.
    La Vostra è "dinamica" statica o allo stato potenziale.

    Ciao da luigi, già campione di vari sports.

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  2. Ma... sudore sudore quello proprio puzzone? Ah beh caro mio, con quel sudore li, te lo puoi scordare il sesso. Propongo un nuovo nome, si insomma, una piccola ma significativa aggiunta: Sudore, Doccia, e Sesso. ^__^
    Notte Garbo. Un sorriso.
    Cri

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  3. O socratico Garbo garbuto (trattasi di mix di garbato e arguto)

    vieni di nuovo a me

    con la tua garbuta ironia socratica

    per togliere da me le false verità,

    seguita dalla tua garbuta maieutica,

    per portare le vere verità,

    cioè le tue.

    Io, se avrò tempo,

    ti risponderò con giambuta ironia

    spazzando via da te le false verità,

    e con giambuta maieutica,

    portando a te le verità vere,

    cioè le mie.

    Se non avrò tempo, invece,

    ti prenderò a calci in culo,

    come meritano i plagiatori come te.

    Se poi te voi pija la cicuta,

    per levarti da solo di mezzo,

    te la trovo io,

    e sarùmeglio ancora:

    un plagiatore in meno sulla faccia della Terra.

    Vieni dunque a me o socratico e garbuto Garbo...

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  4. SUSSIDIO PEDAGOGICO

    PRO LETTORI DI SOCRATICO GARBO GARBUTO PLAGIANTE

    Una società contro natura e contro la vita

    produce milioni di famiglie distrutte o mai nate,

    milioni di padri e madri assenti, milioni di cuccioli non accuditi,,

    milioni di individui adulti con profonde carenze affettive e sindromi d' abbandono.

    Troppo facile poi,

    per chi ha appositamente creato quei milioni di individui

    con carenze affettive e sindromi d' abbandono

    per gestirli, plagiarli, omologarli nel gregge

    e portarli dove vuole,

    riuscire a farlo

    con un arguto gioco

    di accettazione in caso di comportamenti voluti

    e di rifiuto in caso di comportamenti non voluti.


    Una strategia di plagio e controllo di milioni di individui

    progettata consapevolmente

    e messa in atto scientificamente,

    che prevede un primo momento distruttivo

    ed un secondo momento

    in cui si lavora sugli effetti della distruzione.


    Nel primo momento,

    per distruggere o non far mai nascere le famiglie,

    per impedire ai padri e aio madri di occuparsi dei cuccioli,

    si impone un modello di vita contro natura e contro la vita,

    quello della società della produzione, del consumo e dell'usura,

    quello che ha il consumo e il denaro come valore,

    conducendo milioni di individui

    al lavora - guadagna - consuma,

    ad una vita assurda, contro natura e frenetica,

    che li trascina fino al pensiero delirante e contro natura,

    chè lo scopo della vita è la vita,

    quindi sopravvivere e fare figli,

    che fare figli ed occuparsi dei figli

    sia un' inutile perdita di tempo,

    che li porta a non fare figli

    o ad occuparsi poco e male di loro

    se li fanno.


    Il risultato finale

    è quello auspicato:

    milioni di cuccioli non accuditi,

    milioni di individui adulti

    con profonde carenze affettive

    o con gravi sindromi d' abbandono,

    alla ricerca ossessiva di qualcuno che li accetti,

    di qualcuno che si interessi a loro,

    disposti a tutto

    con chi si occupa di loro e si interessa a loro.


    Troppo facile, a quel punto,

    per chi vuole immetterli nella comunità - gregge,

    che sia prete, politico, psicologo, psichiatra, pubblicitario

    o qualunque altro tipo di plagiatore

    per portarli dove vuole,

    riuscire a farlo,

    con un arguto gioco

    di accettazione - rifiuto:

    ti accetto se fai quel che voglio,

    non ti accetto se non fai quel che voglio.


    Il cerchio si chiude.

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  5. @ Luigi,
    non sembrerà ma sia il termine sudore sia il termine sesso sono “poli”, sudore è infatti singolare, ma le gocce che imperlano la fronte sono plurali; per quanto riguarda il sesso, poi, solo Kāma Sūtra, partorito dalla mente di alcuni monaci indiani, contempla 64 posizioni (moti più del decathlon dell’atletica leggera), la fantasia dei popoli nel corso dei secoli ne ha aggiunte molte di più e l’ardore degli amanti non mancherà di inventare sempre cose nuove. Anche in quest’ambito possiamo dividere le categorie in professionistiche (le signorine che trovi lungo i viali a far roteare la borsetta dopo l’imbrunire) e amatoriali (quelli che si cimentano in questa disciplina solo per il piacere che ne ricavano). Per quanto riguarda la nostra dinamicità, diciamo che se fossimo dei fisici è come se ci fossimo limitati a leggere il primo volume: la fisica statica, o come far finta di lavorare stando sempre fermi in un punto.
    Ciao

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  6. @ Cri,
    a dire il vero io avevo proposto di invertire i termini, mi piaceva di più “Sesso & sudore”, ma la maggioranza ha preferito quello che puoi vedere, mi hanno replicato: “Prima il dovere!” o: “Chi non lavora non fa l’amore”.
    Il sudore non è necessariamente puzzolente, c’è un sudore quasi gradevole, che ci attira più di quanto vogliamo ammettere, e che trasmette i cosiddetti “feromoni”, quelle sostanze biochimiche che stimolano la nostra libido e a cui un tempo l’animale-uomo affidava il suo estro sessuale.
    Ma anche il mughetto o il tiglio di un bagnoschiuma possono raggiungere lo stesso effetto, oppure ancora dei segnali visivi, dal momento che abbiamo sviluppato molto la visione.
    Un sorriso a te.

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  7. @ Giamba,
    qualora dovessi ripassare di qua e leggere qualcosa invece di scrivere questi lunghi spropositi senza alcun legame con ciò che ho scritto e con me. Perché, invece di lasciare nei blog altrui questi florilegi, questi lunghi deliri, non ti crei un hobby, vai al mare, al cinema, esci con qualche ragazza, spegni questo cazzo di computer invece di cominciare a lasciare commenti alle 7 del mattino, perché non ti fai qualche canna, o ti compri la playstation, o vai a pulire la piscina a Beppegrillo che poi ti da il “reddito minimo garantito” che ti ha promesso, magari pagandolo di tasca sua, o ti fa avere un vitalizio? Chissà, magari diventi pure senatore … o cavaliere senza cavallo … o ministro senza portafoglio … perché se no te li vai a giocare al calcio-scommesse :-)

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  8. Perdona la mia brevità ma sono sempre più convinto che per capire appieno certe manifestazioni di pensiero, diciamo così, bisognerebbe avere una specializzazione in andrologia. Io non ho le basi del mestiere! Comunque a proposito dello slogan della palestra concordo con Cri, questa storia che "l'omo ha da puzzà" mi trova in sentito dissenso :-) Quest'inverno sono stato scritto a forza in una palestra perché "ormai c'ho un'età e non posso andare a correre nel parco con il freddo". La palestra non si presentava con quello slogan altrimenti non ci avrei messo piede, comunque è stato abbastanza divertente per me fare un catalogo umano in questi posti pieni di specchi, dove Narciso e Onan si incontrano senza riconoscersi. Posti disegnati da Niki de Saint Phalle urbane e senza fantasia. Prima o poi ci dedicherò un post. Nel frattempo, con la primavera, sono tornato a correre nel mio adorato parco. Un saluto e a presto.

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  9. @ Antonio,
    mi incuriosisce e mi fa sorridere il tuo: “sono stato iscritto a forza” perché "ormai c'ho un'età e non posso andare a correre nel parco con il freddo". Questo tuo: “Io non ci volevo venire!” spiega benissimo il tuo disagio e il tuo guardarti intorno circospetto “catalogando” come se fossi un entomologo. :-) Anch’io c’ho un’età e l’umidità della pianura padana prima o poi mi uccideranno (posso ricordare che io sono stato costruito e sono collaudato per climi più secchi e temperati … che so io, Sicilia, Sardegna, Caraibi?) e ho l’abitudine di percorrere un sentiero lungo l’argine di un fiume. Una palestra sarebbe l’ideale, ma l’unico posto in cui fin’ora mi sono trovato bene è una piscina in cui con gli istruttori abbiamo stipulato fin da subito un patto di non belligeranza: io vi pago quello che volete, a patto di poter venire quando lo desidero e di non avere interferenze come istruttori vari che vorrebbero occuparsi di me e provare ad insegnarmi qualcosa. Il resto lo ammetto, quello in canottiera non sono io, non sono iscritto a nessuna polisportiva e l’immagine l’ho trovata casualmente in rete. Riguardo al sudore, vedo che siete tutti compatti e non vorrei passare per l’homo selvadego che auspica di odori naturali e la crescita di muschio e funghi sulla pelle … mi lavo anch’io con una certa frequenza.
    Ciao

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