sabato 21 settembre 2013

GRAZIE DESISTERE






 «Il messaggio di Silvio è stato commovente, sentito, profondo, patriottico. Lui è l'Italia migliore. Siamo orgogliosi di essergli accanto dal 1994 e lo saremo ancora di più oggi in questo momento di difficoltà oggettiva. Ma ha detto bene il presidente, non è un seggio a fare un leader e la sua forza è sempre stata solo ed esclusivamente il popolo, il consenso che la gente non gli ha mai fatto mancare. Bene il ritorno a Forza Italia, Forza Italia è l'Italia, quella berlusconiana, quella libera, quella che produce, quella che ama, quella che non odia. Grazie presidente, grazie ancora una volta di esistere». (Michaela Biancofiore, parlamentare PDL e sottosegretario alla Presidenza del consiglio, a caldo dopo aver visto il videomessaggio di Silvio Berlusconi).

Cosa sarebbe Michaela Biancofiore senza Silvio Berlusconi? Questa donna non mi è particolarmente simpatica, non le attribuisco particolari doti politiche o amministrative o intellettive, se non fosse che col Porcellum possono andare in Parlamento … appunto … cani e porci, non eletti da nessuno perché il voto va al partito o al candidato simbolo, padre-padrone, del partito stesso, che decide chi sale e chi scende, direi che è un’abusiva della democrazia, e che abusivamente occupa un seggio e gli incarichi che le sono stati dati. Normalmente rido delle sue uscite, faccio fatica a pensare che possano esistere persone che mettono la loro faccia nel dire ciò che lei dice, su una dichiarazione però sono completamente d’accordo, quando in Alto Adige ebbe a dichiarare che: “Il PdL rilanciato da Berlusconi è così forte che potrebbe candidare anche una capra e sarebbe eletta lo stesso” … ebbene, lei mi sembra la prova vivente di questa affermazione e, purtroppo per noi, non è l’unica.





Ma, nello stesso tempo, cosa sarebbe Silvio Berlusconi senza il suo immenso potere economico e mediatico? Senza tutti quei maggiordomi, lacché, adulatori, cortigiani, leccapiedi, turiferari, paraculi, …, che incessantemente tessono le sue lodi e trasformano da quel pover’uomo che è la cui unica e predominante dote è quella di essere senza scrupoli, in un paladino del bene, nella bontà personificata (una bontà che si manifestava con gli assegni e il pagamento delle spese d’alloggio delle ragazze all’Olgettina), nell’emblema stesso dell’amore (le feste, il bunga-bunga, le minorenni …), nell’imprenditore solerte, bravo, capace, che ha costruito un impero e che potrebbe risollevare (l’unico) le sorti dell’Italia (resta da chiarire con quale capitale iniziale un giovane spiantato, che suonava e cantava nelle navi da crociera, che non sapeva nulla di edilizia costruì Milano 2)?
In uno Stato serio, ad esempio in Francia o in Germania, sarebbe stato permesso ad un unico uomo di concentrare un impero mediatico di quelle dimensioni senza rischio per la vita democratica del Paese stesso, dove sarebbe finito il suo sogno di gloria se Craxi nell’84 non si fosse precipitato dalla Francia a fargli i cosiddetti “decreti Berlusconi” che gli permettono con le sue televisioni locali di continuare a trasmettere su tutto il territorio nazionale, cosa che già faceva abusivamente.?




Cosa ne sarebbe stato di lui se ci fossero stati altri oppositori, più seri di Occhetto, D’Alema, Veltroni e Buttiglione, che avessero preteso che risolvesse il suo conflitto di interesse, senza quell’immensa macchina (costituita da “giornalisti” e persone di spettacolo) che gli ha creato e gli crea continuamente il consenso elettorale e che gli cuce addosso un’immagine positiva che è vera come sono veri i suoi capelli, la sua pelle liscia, i suoi denti, la sua cultura e la sua bontà? 
Perché un Capo dello Stato si precipita a concedere la grazia a uno dei tirapiedi di Berlusconi condannato ad un anno e due mesi per diffamazione, recidivo e mai pentito, e che ha oggi già in corso un nuovo procedimento per diffamazione, un giudice anche in questo caso? Perché a questo tizio, già condannato, nel 2011 gli era stato conferito il premio del Presidente della Repubblica per il giornalismo in occasione dell’assegnazione del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito? C’è di che rimanere sconcertati.




Perché invece di difendere la magistratura dagli attacchi di un condannato, del suo partito politico, delle sue televisioni, dei suoi giornali e di tutti quei giornalisti o uomini di spettacolo che in Rai devono la loro carriera a questo tizio, prima fa una ramanzina ai cinquestellati che contestano la Boldrini e poi attacca i magistrati che secondo lui non avrebbero il senso del limite … sono parole inaccettabili e ha ragione il M5S quando definisce “indecenti” le sue dichiarazioni e ne chiede le dimissioni.
Niente, e ripeto NIENTE, può giustificare un governo di larghe intese, fra l’altro molto scialbo, che sta navigando a vista e malamente (basta guardare alla questione dell’IMU e dell’IVA), che nessuno degli elettori (né quelli del PD né quelli del PDL hanno voluto), costituito poi dalle stesse persone che vorrebbero ancora spacciarsi per la soluzione della crisi, mentre ne sono la causa.



Silvio Berlusconi ha avuto un processo equo, ha potuto usufruire della migliore difesa che ha trovato, non gli mancavano uomini e mezzi, ha potuto affrontare il processo da una posizione di forza, da capo di un grande partito, da Presidente del consiglio, senza sentire l’obbligo di dimettersi, perché nelle aule di tribunale trascinava come imputato il capo del governo infangandone la figura, ha intimidito con i suoi media, ha tentato dossieraggi sui pm copertisi poi di ridicolo e ha fatto varare leggi ad personam che hanno reso molto più difficile non solo la condanna, ma anche istituire questo processo.
Nonostante ciò gli elementi in mano ai giudici erano tanti e tali che non lo si poteva non condannare, ha agito come se fosse intoccabile, come se nessuno avrebbe osato chiedergli conto dei suoi illeciti o come chi vuole provare l’ebbrezza della sfida confidando sul fatto che  a lui, l’ “unto del Signore”, non si poteva torcere un capello e la sua immunità era il miglior testimone del fatto che lui è un essere speciale.
Se leggerete gli atti processuali vi stupirete dell’ingenuità e della noncuranza di nascondere meglio le tracce che avrebbero condotto direttamente al capo, non siamo più in presenza del non poteva non sapere, ma del fatto che egli stesso ne è l’ideatore e l’esecutore, mentre tutti gli altri sono solo pedine.



Cifre enormi sottratte al fisco italiano che hanno richiesto un ulteriore aggravio fiscale per chi le tasse le paga e le ha sempre pagate, per chi non ce l’ha fatta ed è fallito, per chi si è tolto la vita perché pur avendo lavorato onestamente si è ritrovato in mezzo ad una strada, a veder fallito il sogno di tutta una vita, a dover vedere dilaniata dalle banche e dai creditori l’azienda che aveva costruito o aveva ereditato, a vedere i suoi dipendenti e le loro famiglie in mezzo ad una strada.
E questi mi vanno a depenalizzare il falso in bilancio per poter continuare indisturbati i loro traffici.
Se Totò Riina avesse avuto un partito politico, le televisioni e i giornali di Silvio,  tutti quei pasdaran appecoronati che hanno votato compatti sostenendo che Ruby era la nipote di Mubarak, se avesse avuto persone di sua fiducia in Rai, non avrebbe ucciso Salvo Lima, non avrebbe eliminato Falcone e Borsellino, non avrebbe ordinato le stragi del ’93, infatti finché c’era Andreotti come referente politico a Roma e giudici che addomesticavano le sentenze non lo fece.



Che differenze c’è fra Riina e Berlusconi? Stessa arroganza, stessa protervia nel non tollerare alcuna condanna, alcun intralcio dalla giustizia, stessa determinazione ad eliminare gli avversari veri: i giudici che applicano le leggi, non certo quell’ectoplasma del PD, in cui ormai non si fa altro che discutere di primarie, dove si elegge il povero Cristo che verrà dato in olocausto in occasione della Pasqua per poter fare altre primarie e dove alla dialettica interna si è sostituito la lotta fra bande rivali.
Certo, la Biancofiore ci strappa sempre un sorriso con queste sue uscite estemporanee, non riesco a immaginare quanto impegno, applicazione, talento ci vogliono per alzarsi ogni mattina e sapere di dover superare sempre il livello di banalità delle proprie dichiarazioni precedenti, è un po’ come ogni volta che si parla di gay e di famiglia si va ad intervistare Carlo Giovanardi, un uomo che da sempre le sue soddisfazioni, è una garanzia, siamo al “facce ride”, così come ogni volta che un giornalista televisivo la vuole buttare in caciara per fare qualche ascolto in più invita Sgarbi o la Mussolini o se vuole il pasdaran ad oltranza invita la Santanché o Brunetta.
... a Fra' te possino ...




Si, proprio Renato Brunetta, che vincerà sicuramente prima o poi il premio Nobel, come continua a sostenere sempre più convinto e incontrastato, ma non il nobel per l’economia, bensì quello per la simpatia … conoscete, infatti, uno che vi stia più simpatico di Brunetta?
Ma la migliore battuta della settimana non l’hanno fatta i politici del PDL, né quelli del PD, né Beppe Grillo (che pure fu un comico una volta), né qualche tennista … la dobbiamo a Vladimir Putin, zar di tutte le russie … ma proprio tutte, Russia, Carelia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Lituania, Estonia, Lettonia … quello che era compagno di lettone e di merende di Silvio, quello che dovendogli fare un regalo che si inventa? Un solido lettone in legno delle foreste siberiane, il regno dell’orso, della volpe artica, del bue muschiato e della tigre.





Se ad un tuo amico piacciono i vini gli regali una buona bottiglia, se predilige un libro vai in libreria, se è un amante delle cravatte ne scegli una che sia bella ed elegante, se è un amante dei particolari un portachiavi, un portamonete o una cintura di buona foggia potrebbero essere le idee più indicate, e se gli piace la gnocca …. gli regali un lettone di legno massello.



Ebbene, il Presidente della Russia ha dichiarato (testuali parole) nel corso di un forum internazionale a Novgorod, in cui era presente anche Romano Prodi:

«L'Occidente ha perso i propri valori, come dimostrano i matrimoni gay. Se Silvio fosse stato un gay, nessuno lo avrebbe toccato con un dito. Berlusconi è sotto processo perché vive con le donne».

… Silvio era Etero, adesso sta con lui! Però, potrebbe essere un suggerimento per il suo amico, dopo il Silvio musicante melodico napoletano, operaio, imprenditore, comunicatore, politico, imputato, un Silvio gay non sarebbe male, se questo può servire a salvarlo dalle grinfie della magistratura … se no, io tengo sempre con me nel portafogli (accanto a quella che mi annuncia: avete vinto il secondo premio in un concorso di bellezza: ritirate 25 euro), la carta delle probabilità del monopoli in cui c’è scritto: uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo cartoncino sino al momento di servirvene (non si sa mai!) oppure venderlo.



Decisamente l’Occidente ha perso i propri valori, se questo è il capo assoluto di una delle Nazioni più grandi e potenti che gravitano intorno alla cultura occidentale (pur trovandosi di fatto in Asia).   

9 commenti:

  1. Ben tornato! E in gran forma con un postone come sempre efficace. Un gran bel lavoro. Ciao :-)
    http://specchio.il cannocchiale.it

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  2. Credo di aver visto troppo, Alla foto "Io credo in Silvio onnipotente" nun ce la posso fà!
    Le foto cmq rendono molto l'idea eh, gran bel lavoro Garbo!

    Buona giornata e a risentirci presto!

    Paoletta

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  3. @ Specchio,
    grazie, ben ritrovata.
    Ciao

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  4. @ Paoletta,
    anch'io al tuo posto mi sarei fermato proprio sull'immagine: "Io credo in Silvio onnipotente!" ... il fatto è che nun gna potemo proprio fa' ... quanno è troppo è troppo :-)
    Ciao

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  5. Splendido post, signor Garbo. Condivido praticamente tutto.

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  6. Grazie Signora,
    era da tanto che non la sentivo, spero bene e a casa tutti bene? A volte anch'io condivido tutto di me stesso e condivido che lei mi condivida, e condivido che io condivido che lei mi condivida ... praticamente l'ecumenismo universale non realizzabile su vasta scala ma realizzato qui in questo piccolo post con pochi, semplici ed essenziali commenti.
    Ben ritrovata (anche se Lei non mi saluta mai).

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    1. Signor Garbo, non trova che i saluti siano solo un pro-forma in un contesto in cui i blogger spariscono dall'oggi al domani senza spiegazioni? Tutto sommato, di solito si saluta chi si pensa di rivedere, prima o poi.

      Un caro saluto, visto che ci tiene!

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  7. Cara Signora,
    è proprio perché non ci si vedrà che ci si saluta, se ci vedessimo sempre il saluto sarebbe superfluo; se poi può accadere (ed è facile che accada nei blog) che ci si perda di vista, allora a maggior ragione dovremmo salutarci, perché ogni saluto potrebbe essere l'ultimo. Non mi saluti perché IO ci tengo, ma perché LEI davvero vuole augurarmi: se è solo un saluto, la salute; se è il buon giorno, davvero una una buona giornata; se è un ciao non mi aspetto che lei lo intenda nel suo significato originale, e cioè "schiavo tuo", anche perché la schiavitù è stata abolita, ma almeno nel suo significato informale ....
    Je comprends? Vous voir, alors!

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  8. Ammazza. Frittata a pranzo, vedo! La saluto! Le auguro una buona digestione, visto che potrebbe essere l'ultima! Nel dubbio, per quanto mi riguarda, eviterò di mangiare!

    Scusi eh, ma salutare ha a che fare con l'augurare la salute, no? Da qui si evince l'ipocrisia! Cosa dovrei augurarle, di schiattare?

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