lunedì 3 giugno 2013

VA OÙ LE VENT TE MÈNE















“Trovo delle creature leggiadre in tutto e per tutto; parecchie, specialmente quelle coi capelli neri e ricciuti, m’ispirano una simpatia particolare. Ve n’è anche di bionde, ma queste non sono tanto di mio gusto” (Johann Wolfgang von Goethe, Italienische Reise, Viaggio in Italia 1786-1788, Vicenza 22 settembre 1786).




















Dove se ne vanno le ricciute donzelle
che recano le colme anfore su le spalle
ed hanno il fermo passo sì leggero;
e in fondo uno sbocco di valle
invano attende le belle
cui adombra una pergola di vigna
e i grappoli ne pendono oscillando.
il sole che va in alto, le intraviste pendici
non han tinte: nel blando
minuto la natura fulminata
atteggia le felici
sue creature, madre non matrigna,
in levità di forme.
Mondo che dorme o mondo che si gloria
d'immutata esistenza, chi può dire?,
uomo che passi, e tu dagli
il meglio ramicello del tuo orto.
Poi segui: in questa valle
non è vicenda di buio e di luce.
Lungi di qui la tua via ti conduce,
non c'è asilo per te, sei troppo morto:
seguita il giro delle tue stelle.
E dunque addio, infanti ricciutelle,
portate le colme anfore su le spalle.

(Eugenio Montale, Dove se ne vanno le ricciute donzelle, Ossi di Seppia - Sarcofaghi, 1925).







16 commenti:

  1. Riccutella mi piace! Io sono un pò ricciutella! capello mosso, spettinato che non piace mai a mia madre (ieri ha ribadito che mi preferirebbe lisciatella). Bella questa poesia di Montale, ma non avevo il minimo dubbio, lui non si discute davvero e proprio mai..!
    Buona giornata Garbo, a presto! E grazie sempre delle tue visite :)
    Paola

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  2. Liscia o riccia; ma gassata (frizzante), purchè naturale e bella dentro e fuori.
    Non scrivo riferendomi all'acqua minerale.


    Ciao da luigi

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  3. Oddio, ma le piacciono le ninfette. Ce ne fosse una con la faccia intelligente, sembrano tutte bambinette troppo cresciute che vogliono essere prese sulle ginocchia. Bleah. Signor Garbo, lei è un vecchio satiro?

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  4. mancavo IO.. IO CREDO CHE UN UOMO NON VENGA ATTRATTO DAI CAPELLI MA..... DA FORME ROTONDEGGIANTI:p UN SALUTO DA esperia-vedo il signor Luigi e non manca la S.SS

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  5. Lascio un mio contributo..
    Ciao e buon tutto
    Julia

    Mi è piaciuto il post sull'accoppiamento normale :-)



    La chevelure

    Capelli riccioluti sino alla scollatura!
    Boccoli profumati carichi d’indolenza!
    Estasi! Per popolare quest’oscura alcova
    dei ricordi che dormono nella capigliatura
    la scuoterò nell’aria come un fazzoletto.

    La rovente Africa e la languida Asia,
    tutto un mondo lontano, assente, quasi estinto,
    vive nel tuo profondo, foresta di aromi!
    Navigano alcune anime immerse nella musica,
    la mia anima, amore, nuota nel tuo profumo.

    Andrò laggiù dove colmi di linfa,
    albero e uomo godono al calore dei climi.
    Siate, forti trecce, l’onda che mi trascina!
    Mare d’ebano, possiedi il sogno meraviglioso
    di vele, di vogatori, di bandiere e di alberi.

    Un porto risonante, dove la mia anima beve
    a vaste ondate profumi e suoni e colori,
    dove vascelli scivolano sull’oro e sulla seta
    e aprono ampie braccia per accogliere la gloria
    d’un cielo puro e fremente d’eterno calore.

    Affonderò la testa avida d’ebbrezza
    nel tuo nero oceano dove l’altro è racchiuso;
    e il mio sottile spirito cullato dal rollio
    saprà ritrovarvi, o feconda pigrizia,
    dondolii infiniti di piaceri odorosi!

    O capelli blu, drappo teso di tenebre,
    siete l’azzurro di un cielo immenso e rotondo;
    sui bordi vellutati delle ciocche ondulate
    con furore m’inebrio ai profumi confusi
    di catrame, di muschio e di olio di cocco.

    A lungo la mia mano nei tuoi spessi capelli,
    per sempre, seminerà perle rubini e zaffiri
    affinché tu non sia sorda al mio desiderio!
    Non sei forse l’oasi in cui sogno e il boccale
    da cui bevo a gran sorsi il vino del ricordo?

    Charles Baudelaire

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    1. Questa traduzione è mia. Sarebbe buona educazione non dico chiedere il permesso di pubblicazione ma almeno citare il traduttore.
      Marcello Comitini

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  6. Eh, ma allora ci vuole una degna colonna sonora.

    www.youtube.com/watch?v=MswHKA4dako

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  7. @ Paola,
    come scrive l’ecclesiaste: c’è un tempo per piacere alla mamma e c’è un tempo per piacere a se stessi e al moroso :-) In ogni caso io credo che bisognerebbe assecondare la propria natura, se hai i capelli mossi naturali lasciali mossi, così come stanno, né più ricci né tantomeno lisci. Montale lo si gode parola per parola, non lo si discute ;-)
    Grazie a te, ciao.

    @ Luigi,
    non scrivi per l’acqua minerale? E io che l’avevo preso per un consiglio e ho prenotato la prossima vacanza a Fiuggi! : -) Che poi, questa storia del “bella dentro”, bisognerebbe rivoltarla come un calzino per vedere questa bellezza interiore, meglio i greci che dicevano, magari semplificando, che se è bella fuori non può non essere anche bella dentro.
    Ciao

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  8. @ Silver Silvan,
    Signora, ma come fa a dire con assoluta certezza che non sono intelligenti? Che tipo di test di intelligenza usa da avere queste certezze assolute solo guardando un’immagine? Cara Signora, le donne della mia età sono assolutamente e incredibilmente insopportabili, non faccio che litigare con loro continuamente, sono saccenti, isteriche, prepotenti, arroganti, incontentabili, eternamente indecise, insoddisfatte di se stesse, vendicative, incomprensibili, …, e se ricordo alti epiteti torno a scriverli. E’ per questo che io mi ostino a corteggiare quelle della mia età, perché quelle più giovani mi annoiano

    P.S. Lei dimentica spesso che io non sono un essere umano, ma una memoria silicea che scrive seguendo predeterminati algoritmi; vecchio si, perché nel nostro campo bastano alcuni mesi e sei già obsoleto, sostituibile da un’altra scheda madre più capace e più potente … non ho, dunque, ginocchia e non saprei che farmene delle “ninfette”.

    @ Esperia,
    benvenuta in questo blog, cara. Agli uomini piacciono le forme rotondeggianti e non i capelli? Può darsi, ma a me (veda la risposta alla Signora Silver) piacciono “quelle” con tanti bit :-)
    Ciao

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  9. @ Julia,
    Baudelaire inserisce la necessaria passione che manca sia in Goethe, sia in Montale, sia in Branduardi che è la colonna sonora di questo post, trovo molto appropriata la tua scelta. Grazie per aver espresso il tuo apprezzamento per “L’accoppiamento umano …”, mi sono divertito a scriverlo e speravo che qualcuno si divertisse nel leggerlo.
    Ciao

    @ Anonimo (Silver?),
    la colonna sonora è eccellente … Benedetti Michelangeli che suona Debussy … solo uno spirito eletto poteva sceglierla … non mi è chiaro l’incipit: “Eh ma allora ci vuole …”, che significa?

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  10. Signor Garbo, la poesia di Montale parlava di capelli! La colonna sonora perfetta, quella di Debussy: "La fanciulla dai capelli di lino". È un brano molto evocativo, non trova? Come molti brani di Debussy, per altro. Ha fatto caso che tutte, ma proprio tutte, le foto di donne che ha messo sono in posa? Cosa c'è di intelligente nel mettersi in posa con il sorriso ammiccante o il broncio adolescenziale secondo il più classico degli stereotipi? Per me, niente. Se sei bella, e lo sai, lo sei anche senza metterti in posa. Quelle in posa sono belle ma non lo sanno. Hanno bisogno di saperlo per mezzo di qualcun altro che gliela tira fuori per mezzo di artifici di varia natura, come trucchi e ritocchi. Le sembra intelligente scoprire se stessi attraverso qualcun altro? Potrei continuare. Invece mi fermo.

    La saluto, signor Garbo.

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  11. Ah, forse il motivo per cui la annoiano quelle più giovani è proprio quello! Sono tutte in posa! Ci pensi, signor Garbo!

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  12. @ Silver Silvan,
    Signora, mi delude, in questo blog Lei dovrebbe fermarsi solo quando le viene la tendenza ad insultare qualche mio ospite, non quando sta esprimendo il suo pensiero. Sono in posa? Certo che lo sono … io devo ancora conoscere una donna che non sia “in posa”; persino la mia nipotina che ha sei anni, che è bella e lo sa, che stravede per me come o stravedo per lei (e anche questo lo sa) è “in posa” per la maggior parte del tempo … devo ricorrere a interpretazioni clownesche e a improvvisazioni per strapparla alle sue pose e farla divertire come una bambina. Con le donne adulte è più difficile, a volte impossibile … tanto che quando ti accorgi che una donna non ti darà altro che recite, bis e repliche e cercherà di riscuotere solo i tuoi applausi, quando ti accorgi che “ti ama” perché la ami, allora entri in un momento molto drammatico, in cui decidi se ti va bene partecipare a questo spettacolo, magari munendoti di pop corn e aranciata o coca cola, oppure di ricercare senza alcuna garanzia una donna che non reciti o che reciti così bene che non se ne faccia accorgere.
    Molti uomini non riescono più a distinguere fra lo spontaneo e il recitato, fra la posa e il naturale … anzi, spesso trovano più gradevole (come animai in cattività) ciò che è artificiale; molte donne non saprebbero più esprimersi se non pregustando l’effetto che fa ciò che esprimeranno.
    Forse esistono dei momenti non recitati, non in posa, forse è quella “grande bellezza” che cerca Joe Gambardella nel film di Sorrentino, forse è quel sorriso sollevato della ragazza di cui ho parlato, forse quel seno che si scopre all’improvviso, forse noi uomini attendiamo seni e sorrisi che non arriveranno mai … o se arriveranno, saranno interpretati come da copione.
    Forse tutte queste ragazze sono in posa perché c’è qualcuno che le ritrae, forse pensano non soltanto di non essere belle se nessuno le trova belle, ma di non essere se nessuno le guarda; anche io e lei qui, in questo teatrino, siamo in posa, io interpreto Garbo (e Lei deve faticare a trovare se fra le righe di ciò che scrivo c’è qualcosa di vero … o anche solo se c’è davvero qualcosa o qualcuno) e Lei, nonostante pensi di essere assolutamente non convenzionale come frequentatrice di blog, dopo un po’ diventa “Silver Silvan”, quasi uno stereotipo di se stessa, la caricatura di ciò che dice … e questo indipendentemente da ciò che dice e da come lo dice.
    Godiamoci quei pochi momenti in cui qualcuno, magari inconsapevolmente, ci sorride o scopre il suo seno solo per noi.

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    1. La pensa ancora così, signor Garbo?

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  13. Caro, signor Garbo, io non insulto proprio nessuno, ma molti si sentono insultati ogni volta che esprimo il mio pensiero. Temo sia un problema loro, non ho intenzione di aiutarli a risolverlo, visto che fanno tutto da soli. Tutt'al più possono confidare nell'aiuto di qualche blogger pietoso che censura i commenti sgraditi. Il mondo è pieno di samaritani volenterosi. Se schiattassero tutti all'istante si camperebbe molto meglio.

    Il suo commento sulle recite femminili è vero, purtroppo. Alle figlie si insegna ad essere "brave bambine", e questo significa mettere l'opinione di chi deve reputarti "brava" al di sopra della tua. Una schiavitù di cui molte sono inconsapevoli e di cui è difficilissimo liberarsi, a volte per una vita intera. Si inizia come "brava bambina", si termina come "brava nonna", passando per tutte le varie fasi dell'aspettativa di comportamento. Credo di essermene liberata abbastanza presto di questa schiavitù. Non a caso mi censurano i commenti!

    Interessante il discorso sull'amare perché ci si sente amati. Ma non credo che si tratti di amore. L'amore non sceglie, di solito. Altrimenti saremmo circondati di storie perfette. Mi risulta il contrario.

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  14. Sa, signor Garbo, ripensavo al suo commento. Si va d'accordo con coloro che ci rimandano l'immagine che vogliamo avere di noi stessi. Si recita con quelli che ci rimandano l'immagine di noi che non ci piace e non vogliamo avere. Un po' come mettersi davanti ad uno specchio "fedele" ed uno deformante. Quello che ci deforma, non ci piace. La recita di rimando è una forma di compensazione. Non a caso, un trucco per correggere la deformità sgradita. Un po' come quelli che compensano con le bugie le parti mancanti alla loro identità. Con le bugie tappano i buchi per farti credere di avere davanti un intero.

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